sabato 9 giugno 2018

CELEBRATA SABATO 2 GIUGNO A LIENZ (Austria) LA TRAGEDIA COSACCA DELLA DRAVA PRESENTI UFFICIALMENTE ESPONENTI DELL’ ORTODOSSIA...


COMUNICATO STRAORDINARIO
Cari amici e simpatizzanti udinesi e comunque friulani e italiani delle zone più disparate, austriaci, tedeschi, francesi, sloveni e bosniaci, serbi, slovacchi, cosacchi e caucasici, russi, canadesi e statunitensi, vi informo che, sabato scorso 2 giugno, ha avuto luogo in Austria, a località “Peggetz” alla periferia sudest di LIENZ nell Östtirol, la nota annuale commemorazione della tragedia cosacca della Drava, vale a dire la celebrazione ufficiale religiosa di rito ortodosso con messa da requiem, celebrante ufficiale il vescovo di Berlino e Germania MARK, in memoria delle vittime della famigerata consegna ai sovietici, nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, da parte dei vincitori alleati, di circa oltre centomila cosacco-caucasici giunti in ritirata dall’ Italia ed accampati lungo il lato sinistro dell’alta Drava , da Oberlienz a Oberdrauburg ed oltre ed altri trentacinquemila, in ritirata dalla Iugoslavia, accampati nel sud Carinzia nei dintorni di Althofen. Conosco questa vicenda fin nei minimi particolari, essendo stato il primo e solo italiano, dopo la tragedia a raggiungere quei luoghi onde raccogliere prove e dettagli sulla forzata consegna. Era al mio fianco mia moglie, Wanda Solari, preziosa collaboratrice purtroppo dolorosamente mancata da alcuni anni, che, come me, aveva vissuto in Carnia il clima di coabitazione con le citate forze di presidio. A “Peggetz”, ex lager della Wehrmacht, vi fu un primo impatto con dei cosacchi superstiti, oltre trecento, alloggiati precariamente nelle baracche. Gli stessi, in fuga dagli accampamenti, avevano vagato a lungo per boschi e montagne, sfuggendo miracolosamente alla caccia della polizia britannica associata a quella sovietica. Raccogliemmo importanti dichiarazioni testimoniali, su cui tralascio in questa sede i dettagli. Il Bürgermeister (Sindaco) di Lienz, da me informato in anticipo, favorì la nostra ricognizione e addirittura, onde conferire ufficialità giuridica , convocò poi diversi cosacchi a deporre nella sede della Gemeinde (Municipio) inviandomi le risultanze.


Foto celebrativa nella foresta di KOCEVIJE (Slovenia) dei massacri ed infoibamenti di fine guerra di decine di migliaia di Croati, Sloveni e Serbi. (Autore della foto rev. ELROSINIJA NIKOLJA)

 La consegna dei circa oltre centomila cosacchi nell’alta Drava e dei 35.000 nel sud Carinzia fu di competenza dei britannici essendo stato loro assegnato quel territorio, ma il compito dell’effettiva esecuzione forzata fu affidato a forze della “Jewis Brigade” (Brigata Ebraica) fatte arrivare da Tarvisio e dintorni dove le stesse, facenti parte dell’8a Armata britannica, si erano acquartierate con l’avanzata alleata nei primi giorni di maggio 1945.
Foto celebrativa nella foresta di KOCEVIJE (Slovenia) dei massacri ed infoibamenti di fine guerra di decine di migliaia di Croati, Sloveni e Serbi. (Autore della foto rev. ELROSINIJA NIKOLJA)
L’Austria, superando considerazioni di parte, ha conferito da tempo, in senso storico, ammirevole interesse alla celebrazione alla quale, fin dai lontani inizi nel primo dopoguerra sempre presi parte, attrezzando, in anni recenti, il luogo (“Peggetz”) e la stessa città di Lienz con debite segnalazioni stabili. L’afflusso di partecipanti, non solo di cosacchi, russi etc. in qualche modo legati alla memoria, ma pure di cittadini in senso internazionale venuti a conoscere le vicende, ha superato ogni previsione.
In ogni caso c’è una rilevante novità da segnalare, quella precisamente che alla recente commemorazione, hanno preso parte ufficiale dei membri dell’ortodossia religiosa serba (Belgrado) motivando la loro presenza in memoria degli spaventosi eccidi di fine guerra, per mano delle forze comuniste della nascente Federativa Iugoslava, di decine di migliaia di prigionieri croati, sloveni e serbi, i cui corpi furono poi infoibati nella foresta di “Kocevje”, nei dintorni di Maribor e in altri luoghi. La presenza dell’ortodossia serba ha quindi incrementato positivamente e nobilmente la cerimonia di Lienz, dando ufficialità all’ oscura vicenda dei massacri di fine guerra in territorio slavo, a me ben noti sui quali a lungo, per convenienze politiche anche da parte italiana e comunque non solo, si è mantenuto il silenzio.
Ma vi è un’altra novità a cui mi permetto di accennare con riserva. Sulla base di considerazioni fattemi da fonte attendibile russa parrebbe che, da qualche tempo, il successo insopprimibile della celebrazione di Lienz, avrebbe indotto evidentemente la linea politica di Mosca a trovare una formula di appianamento di evidenti attriti di principio, giudicando che l’opposizione cosacca e non solo la stessa, mediante notevoli forze affiancate ai tedeschi nel 1942-1945, sostanzialmente era solo di base politica ma priva di intendimenti che avessero potuto incidere sull’ entità della Russia. La formazione delle forze russe e cosacche antistaliniste , creata dai tedeschi meriterebbe una spiegazione che tralascio per questione di spazio. La strutturazione organizzativa militare data dai tedeschi, era basata sul concetto di rispetto delle etnie per un possibile futuro di autonomie e stati di indipendenza il che avrebbe alterato l’ immagine storica della Russia come grande potenza, proposito che stava nei pensieri di Hitler . Un documento di eccezionale rilevanza storica, detto di Norimberga nr.1.627, firmato autorevolmente da Rosenberg - Himmler e per il Comitato di Liberazione dei Popoli della Russia dal generale Wlassow, da me pubblicato a pag. 104-105 del mio volume “L’Armata Cosacca in Italia 1944-1945”-Mursia 1990 e successive varie riedizioni, precisa però al punto 1° :” Dopo l’abbattimento del bolscevismo la Russia diventa uno Stato libero indipendente. La forma di governo viene decisa dal popolo russo”, quindi in caso di vittoria tedesca il destino della Russia veniva deciso dal suo popolo. Trattasi di affermazione da cui sembra ispirata l’attuale linea di valutazione accomodante di Mosca ma, in ogni caso, conferma il sostanziale impegno delle forze collaborazioniste russe affiancate ai tedeschi (circa 1.500.000 uomini) nella lotta per una Russia libera.
06 giugno 2018                                     
                                                                      CARNIER PIER ARRIGO



Reverendo ortodosso  a Kocevije.....








Pier Arrigo Carnier Ringrazio sentitamente gli amici, simpatizzanti e comunque i lettori nell'ordine di centinaia , nei miei siti Facebook e Blogger, che hanno dimostrato vasto interesse al mio post del 6 corr.. relativo alla celebrazione della tragedia cosacca della Drava con la presenza di alcuni esponenti di rilievo della religiosità ortodossa serba (Belgrado) intesi non solo ad onorare la memoria delle vittime cosacche della consegna forzata e deportazione nei lager siberiani, ma a ricordare al mondo la non meno tragica vicenda dei massacri di fine guerra in Iugoslavia per mano comunista della nascente Federativa iugoslava, nell' ordine di decine di migliaia, di nazionalisti croati, sloveni, bosniaci e flomonarchici serbi "Cetnici". 11 giugno 2018