COMUNICATO AD AMICI, SIMPATIZZANTI ED
A CHIUNQUE SI INTERESSI A VICENDE STORCHE
Mi
è capitato tra le mani il seguente mio articolo, pubblicato 20 giugno 2007 dal
quotidiano regionale Messaggero Veneto, tratto da un mio scritto più ampio diffuso dal periodico trilingue “ ASOU GEATS”, che si stampa
a Paluzza in Carnia in
prevalenza nell ’idioma tedescofono di Timau e
parte in lingua italiana e friulano. Il periodico ha una sua diffusione anche in
Austria.
Lo
ripropongo per ricordare la donazione, durante la ritirata tedesca e cosacca a
fine aprile, inizi di maggio 1945, di una consistente somma di denaro da parte di un ufficiale germanico, al parroco
don Ludovico Morassi, somma che servì ad avviare la costruzione della chiesa “CRISTO
RE”. Sulla base di mie annose ponderate ricerche il donatore risultò essere l’Obergruppenfuehrer SS. OTTO GUSTAV WÃCHTER.
Con tale mio accertamento sulla donazione di Timau, realizzato con impegno
e dispendio di denaro e tempo
nell’interesse della verità storica, senza mai chiedere un centesimo a fonti regionali di preteso
patrocinio culturale, sono state travolte maleodoranti invenzioni paesane ed altre, parto
di pennaioli una delle quali romanzata
che tuttavia ebbe vita breve.
Prendo
occasione per rammentare quanto già avevo detto nello scorso febbraio 2014 in occasione alla visita fattami da esponenti russi, e cioè data la mia età avanzata e
considerato l’aggravarsi della pseudo cultura italiana spinta a sinistra, sono
ormai propenso a cedere il mio patrimonio documentale storico, frutto di
quarant’anni di lavoro e stanti delle proposte fattemi, a un importante museo archivio di
Mosca o degli Stati Uniti.
Timau, un ufficiale tedesco donò i soldi per la
chiesa
È stata ripresa da
alcuni quotidiani e periodici austriaci e tedeschi, e tra questi il 'Braune
Schweiger Zeitung", la notizia, integrata da molteplici particolari, data
mediante un mio ampio intervento di venti colonne sul periodico trilingue 'Asou
geats" (Così va) che si stampa nell'Alta Carnia a difesa dell'identità
delle isole linguistiche e che, nella sua diffusione, raggiunge anche alcune
importanti università straniere. L'argomento concerne la storia della chiesa di
Timau, in comune di Paluzza, dedicata a Cristo Re, la cui realizzazione fu
dovuta all'impegno del parroco don Ludovico Morassi, deceduto da tempo, e alla
fattiva collaborazione dei suoi fedeli, oltre ad altri generosi interventi,
negli anni difficili del dopoguerra. È accertato che la somma di un milione di
lire (siamo nel 1945), versata nelle mani di don Morassi che fu stimolo
fondamentale all'idea dell'edificazione della chiesa, fu donata, in momenti
tragici alla fine del secondo conflitto mondiale, da un comandante germanico,
ufficiale tedesco a tutti gli effetti. Tale fondamentale dichiarazione mi fu
fatta direttamente da don Morassi negli anni dell'immediato dopoguerra e trovò
inequivocabile conferma nelle affermazioni scritte lasciate dal medesimo nel
diario storico parrocchiale. Da peculiari accertamenti in seguito da me
affrontati, con l'appoggio di ex militanti tedeschi e austriaci, quel
comandante germanico fu identificato nell'Obergruppenfuhrer SS Otto Gustav
Wächter, ex governatore di Cracovia, in ritirata da Trieste verso l'Austria.
L'alto ufficiale, uomo cattolicissimo e noto per avere svolto un ruolo
importante nell'Anschluss (annessione) dell'Austria nel 1938, facendo sosta a
Timau, prima di valicare il Plöckenpass, come da prove testimoniali, ebbe un
colloquio col parroco e, disponendo sulla propria autocolonna di forti riserve
di denaro dovute alla sua posizione di amministratore militare, ritenne
motivatamente di elargire quella somma. Con il crollo della Germania e la
cessazione delle ostilità Otto Gustav Wächter trovò rifugio e ospitalità
temporanea presso l'autorità ecclesiastica austriaca per poi avere asilo e
protezione, sotto il falso nome di Otto Reinhardt, in Vaticano. Decedette il 10
settembre 1949 nell'ospedale di Santo Spirito e si seppe, da indiscrezioni, che
godeva della protezione del vescovo Alois Hudal. Naturalmente quanto pubblicato
su 'Asou geats" spazia nell'esporre tutti i particolari di contorno,
inerenti a quanto accadde nei giorni della ritirata, fine aprile inizi di
maggio 1945, nel territorio timavese e sul sovrastante passo che immette
nell'Austria, in base a molteplici testimonianze raccolte, tra le quali quella
del tenente della Werhmacht Norbert Schluga, capo di stato maggiore della
Volkssturm nel circondario di Hermagor, nominato in quei giorni a difesa del
passo con relative forze, e del commissario capo della dogana Leo Windisch, che
si trovava ugualmente sul passo e, fra diverse altre, quella della proprietaria
e gestrice dell'Alpengasthof Eder, posto oltre la sommità del valico sul
versante austriaco, Grete Klaus, che mi riferì particolari piacevoli di quel
periodo, nonostante lo stato di guerra.Piero Arrigo Carnier. Porcia