Comunicato ad amici, simpatizzanti ed a chiunque abbia interesse a vicende storiche.
SOLENNE CERIMONIA FISSATA DOMANI
1° GIUGNO 2015 NELL’OSTTIROL (LIENZ)
A COMMEMORAZIONE DEL
70° ANNIVERSARIO
DELLA TRAGEDIA COSACCA DELLA DRAVA ED INAUGURAZIONE DI UNA CAPPELLA RUSSO ORTODOSSA A MEMORIA
Ufficialmente
l’arcivescovo Michael Donskoff nota
autorità ecclesiale russo ortodossa di Ginevra, ha diramato la notizia
ufficiale, tramite il subalterno
Protodiacono Georg Kobro, fissando la celebrazione commemorativa della tragedia
cosacca, in forma solenne, lunedì 1° giugno, ad ore 9, a località Tristach (Lienz), nell’area del monumento
dedicato all’emblematica figura del generale Helmut von Pannwiz comandante del 15°Corpo di cavalleria cosacca.
Trattasi di commemorazione attesissima, con prevista partecipazione di
cittadini della Federazione russa ed emigrati russi provenienti da tutto il
mondo, stante che,
alle ore 10, a
fianco del cimitero cosacco di “Peggetz”
alla periferia sud-est di Lienz, avrà luogo l’inaugurazione di una
cappella russo ortodossa a imperitura memoria dell’evento che riflette, non solo le vittime cosacche dovute alla violenza della forzata consegna ai sovietici nell’alta Drava
del giugno 1945, circa 700, da parte dei
vincitori britannici, inumate in fosse comuni nel menzionato cimitero ed altre,
oltre 600 che, in circostanze di panico,
perirono nella maggior parte per annegamento gettandosi nel fiume Drava e finirono in fosse disperse.
La tragedia assume, in senso celebrativo, un ampio tragico significato evocando
inevitabilmente, nel suo assunto, l’olocausto delle vittime concentrate nei
lager penali siberiani per effetto della menzionata consegna all’Unione Sovietica, da parte degli alleati
anglo-americani, battezzata in codice “Operation Keelhaul”. Sulla base di
fondati accertamenti la massa ivi concentrata, falcidiata in gran parte da
malattie, fame ed esecuzioni, ammontava
a 2 milioni 272mila cittadini, dei quali un milione e mezzo costituito da ex
militari inquadrati in varie organizzazioni a fianco dei tedeschi e, per il
resto da
profughi o cittadini russi utilizzati coattivamente dai tedeschi nelle
varie attività di produzione bellica
nonchè da civili al seguito delle truppe.
Vi
sono fatti che meritano attenzione. Accertamenti storici documentali, frutto
d’indagine e sostanziali rapporti con
fonti d’archivio straniere, mi hanno consentito di affermare, come già riferito
in miei articoli pubblicati dal Gazzettino ( edizioni di Udine, Pordenone...) il 17.01 e 24.01. 2009 che,
la massa dei collaborazionisti in ritirata a fine aprile-inizi maggio 1945, cosacchi, ucraini e caucasici insediati
a presidio nell’Adriatisches Küstenland,
nel territorio ribattezzato “Cossackja”, ingrossata da altre forze
collaborazioniste provenienti in
ritirata dal Piemonte, Lombardia,
Oltrepò Pavese, Emilia, ammassate negli
ultimi tempi alle spalle della linea del Po, ammontava a 100mila unità. Tali
forze confluirono in ritirata nell’ Austria superando nella maggioranza il Ploeckenpass
(Monte Croce) e, in altra parte, il Grasfeld
( Pramollo).
L’atamano
generale Piotr Nikolaevic Krassnoff che
visse in Carnia, destituito da effettivi poteri militari dal SS.Gruppenfuehrer
Globocnik, a Villa di Verzegnis, dal 27 febbraio al 1° maggio1945, si inserì
nella ritirata fra le colonne che
affrontarono la deviazione, aggirando Tolmezzo, lungo la val di Gorto. Le stesse dopo un fallito attacco partigiano,
verificatosi il 2 maggio ad Ovaro, inteso a bloccare la ritirata, ripresero la marcia non prima di avere
attuato una rappresaglia che comportò oltre venti vittime civili ivi compreso
il parroco, stante il fatto che i partigiani avevano provocato, nel vicino
villaggio di Chialina, il crollo di una caserma
causando 42 morti cosacchi fra cui diverse donne e bambini e 26 feriti
gravi.
Ammontavano
a circa 35.000 le forze che scelsero la menzionata deviazione lungo la valle di
Gorto e val Calda. Su testimonianza resami dalla cosacca Tatiana Danilewitsch,
da me rintracciata nel dopoguerra in Inghilterra, la massa che transitò per Ovaro comprendeva, fra l'altro, due battaglioni cosacchi di sole donne.
L’alto
gerarca SS. Gruppenfuehrer Otto Gustav Wächter, ex governatore della Galizia,
lasciata Trieste in ritirata assieme al
Staff di Globocnik, nel corso di
una sosta a Timau ebbe un colloquio
col parroco del luogo, don Ludovico
Morassi, al quale fece dono, nella sua
veste di amministratore militare, della somma in denaro di un milione di lire a
titolo di compenso per la cura e
seppellimento di vittime causate dalla ritirata nel pertinente territorio della
parrocchia. L’evento, in base alle annotazioni di don Morassi, ebbe luogo il 2
maggio. Documenti preziosi, di cui sono
entrato in possesso, riferiti al SS.
Gruppenfuehrer Wächter, uomo cattolicissimo legato al Vaticano, riguardo
il ruolo svolto del medesimo in Galizia
e il suo soggiorno in un Convento di Roma quale rifugiato, protetto dall’arcivescovo Alois
Hudal, prima del suo decesso avvenuto nel 1949, nell’ ospedale di Santo Spirito,
sotto il falso nome di Alfredo Reinhardt (posseggo quale prova anche la sua carta di
identità), consentono di tracciare ora
un interessante profilo storico della
sua personalità.
Su disposizioni del SS. Gruppenfuehrer Globocnik il generale Domanow, comandato di
retroguardia a tenere il caposaldo di
Tolmezzo a garanzia della ritirata,
lasciò per ultimo con la sua guarnigione la cittadina in data 5 maggio alle ore 8 di sera. Domanow non fece
sosta a Timau e, raggiunta Mauthen,
fisso la sua sede all’Hotel “Bahnof” e qui decise di attendere le
avanguardie britanniche ritenendo ormai superato, ogni proposito di resistenza.
Comandò alcuni cosacchi a rimanere di retroguardia sul Ploeckenpass, fra i
quali il cosacco Polsik Fedor, onde preavvertirlo sull’arrivo di
britannici che gli furono segnalati il 7
maggio e raggiunsero Mauthen nel pomeriggio. Si trattava di scozzesi del
colonnello Malchom che invitarono Domanow a raggiungere Lienz sulla Drava onde
creare un unico raggruppamento dei cosacchi.
Altre
iniziative commemorative, dovute ad associazioni, sono previste dal 30 maggio al
6 giugno con rievocazioni di figure già note di personaggi cosacchi ed altre tra
cui quella del generale N.P.Voronin, dei
colonnelli S.V.Pawlow ed M.I. Svidin.
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31
maggio 2015
PIER
ARRIGO CARNIER