MORTE AD AVASINIS
3 settembre 2013 alle ore 13.07
MORTE AD AVASINISCOMUNICATO AD AMICI, SIMPATIZZANTI, STUDENTI UNIVERSITARI E CITTADINI COMUNQUE INTERESSATI A VICENDE STORICHE.
L’aver richiamato l’attenzione sulla Rappresaglia di Avasinis, pubblicata nel mio volume “ Lo Sterminio Mancato “ (prima edizione 1982 e successive riedizioni), replicata giornalisticamente in due puntate sul Gazzettino di Venezia nel 2005, sotto le date del 14 e 21 novembre ed ora integrata da nuovi definitivi aggiornamenti, ritengo possa ridestare dell'interesse.
Molti non sapevano che, nell’aprile 45, parte consistente delle forze Karstjäger erano concentrate a Ospedaletto, a portata di mano di Avasinis. Non sapevano che l’unità aveva poteri di autonomia assoluta nell’ antiguerriglia e poteva agire segnalando solamente l’azione, appena avviata, al comando Wehrmacht, Kriegsmarine ed al comando territoriale della lotta contro le bande: Führungsstab Bandenkampf di Gradisca d’Isonzo. Vi fu nell’azione, come in altre precedenti, un intervento integrativo di forze Waffen SS. Prinz Eugen e Freiwilligen Einheit spagnola, ma la responsabilità direzionale e di comando rimane Karstjäger ed il metodo esecutivo (uccisioni), da quanto mi riuscì di sapere, affidato di norma a veterani Karstwehr, tedeschi ed austriaci, ormai provati da esperienza. A giudicare dai fatti nell’ azione esecutiva, come riferito, vi fu una parte che uccideva, ritenendo di compiere un dovere e un’altra che fungeva quasi da assistente sociale, badando a placare e ammortizzare il tremendo trauma emotivo dei cittadini non designati a morte, in buona parte congiunti o parenti delle vittime, testimoni a caldo delle uccisioni.
Ho ricevuto messaggi e telefonate anche da giovani interessati, entusiasti di aver capito la realtà effettiva dei fatti, meritevole addirittura di trarne un film. Un regista austriaco mi ha ventilato infatti l’idea di un progetto in tal senso ed abbiamo insieme abbozzato il possibile titolo: “ MORTE AD AVASINIS”. Sulla base delle testimonianze e degli elementi di cui dispongo sarebbe un film dal forte effetto emotivo. Nelle vicende storiche di quel periodo vi è, comunque, ancora altro da chiarire. Ad esempio ci terrei a riordinare i dettagli dell’attacco partigiano, del 2 maggio 1945, al presidio cosacco di Ovaro e la conseguente rappresaglia punitiva sulla popolazione, caso meritevole di essere disinfestato da particolarità dovute ad invenzione e di comodo. Alle rituali commemorazioni annuali gli oratori chiamati a celebrare, da quanto mi venne casualmente riferito, si sono limitati a piagnistei senza mai pronunciare quattro parole dette come Dio comanda…La verità fa sempre paura! Tornerò certamente sulla rappresaglia tedesca del luglio 1944 sulle malghe ed alta valle del But, vicenda sulla quale sussistono già motivati miei interventi critici su Facebook, riferiti al filmato "Carnia 1944. Il sangue degli innocenti".
3 settembre 2013
PIER ARRIGO CARNIER
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