COMUNICATO
ALLE VARIE COMUNITA’ COSACCHE ESISTENTI IN GERMANIA, AUSTRIA, FRANCIA, EX
IUGOSLAVIA, OLTREOCEANO, ED ALLE GRANDI COMUNITA’ ETNICHE COSACCHE DELL’UCRAINA
E FEDERAZIONE RUSSA NONCHE’ AD AMICI E SIMPATIZZANTI ITALIANI. E STRANIERI
INTERESSATI ALLA STORIA.
ANCORA
SULLA DONAZIONE TEDESCA AL PARROCO DI TIMAU. FRED ZINNEMANN, IL GRANDE REGISTA
BRITANNICO INTERNAZIONALE, CHIESE LA MIA PRIMARIA CONSULENZA E COLLABORAZIONE PER UN FILM SUI
COSACCHI…
Diversi
anni fa ebbi una discussione a Timau,
rientrando in Italia da Lienz, con rappresentanti locali
ora non più in vita, sul fatto che dei cosacchi dopo la cerimonia della
Drava venivano a Timau a visitare la
chiesa di “Cristo Re” credendo che la stessa fosse stata costruita con denaro offerto dai
cosacchi in ritirata. Notai che sull’argomento non vi era un’accurata
preparazione ed i rappresentanti locali convennero che si andava avanti
lasciando spazio alla voce generica che il denaro fosse stato donato dai
cosacchi stante il fatto che, la venuta di qualche autocorriera di cosacchi, in
occasione alla commemorazione annuale della tragedia cosacca della Drava, dava
luogo a delle visite alla chiesa e a delle offerte in denaro e portava qualche
soldo ai bar e locande di ristorazione locali. Lo scritto lasciato dal parroco don
Ludovico Morassi sul registro parrocchiale, datato 2 maggio 1945, provava e riprova tutt’oggi che la somma di un milione di lire di allora
era stata donata da un comandante germanico a compenso del ricupero e sepoltura di vittime verificatesi nella ritirata. Puntualizzai che
la comprensibile tolleranza nell’interesse della modesta economia ambientale
non poteva però evitare la conoscenza nell’opinione pubblica nazionale e agli
stranieri, cosacchi compresi, del fatto che
il donatore del denaro era un ”comandante germanico” il quale, da lunghe
indagini e testimonianze acquisite, si
identificava nel generale Gruppenfuehrer
Otto Gustav Wächter ex governatore della Galizia a Cracovia e che, pertanto, i cosacchi i
ritirata nel 1945 non avevano avuto alcunché da vedere con tale donazione. Ritenni
quindi di informare in tal senso importanti esponenti cosacchi e diverse associazioni ex combattentistiche
austriache di mia conoscenza che,
alternativamente, rendevano onore, con la loro presenza, alla cerimonia della
Drava e, da allora, le visite dei
cosacchi a Timau diradarono e poi cessarono . Solamente di recente, nel 2015,
un gruppo di cosacchi, probabilmente ignari della realtà o ingannevolmente persuasi
da qualcuno che la donazione andava riconosciuta ai cosacchi, giunsero, nel dopo
cerimonia della Drava, a Timau, credo
ovviamente per conoscere la chiesa. Al
dilà di questo è giusto invece che, i
cosacchi, nel quadro rievocativo delle vicende della Drava, includano la
conoscenza della donazione tedesca al parroco don Ludovico Morassi e di quanto
accadde lungo la
Ploeckenstrasse , cioè sulla strada che, partendo da Timau sale,
con vari tornanti, e supera il passo del Ploecken, per poi scendere in Austria
raggiungendo i primi villaggi di Mauthen-Koetschach. Su questa strada, allora
piuttosto angusta e in certi punti in precarie condizioni, la ritirata della
massa cosacca, militari e civili, fu penosa e pesantemente sofferta nei giorni di fine
aprile inizi maggio 1945, con notti
all’addiaccio sotto l’ imperversare della tormenta di neve, con mancanza di viveri di sostegno, morte di
uomini e cavalli e donne in stato di avanzata gravidanza che partorirono nelle
stalle. Si tratta di particolari descritti nel mio volume “l’Armata Cosacca in Italia
1944-1945” ,
edizione documentata Mursia-Milano e in varie mie altre rievocative pubblicazioni giornalistiche.
Come
precisato nell’epilogo del menzionato mio volume, il grande regista
internazionale Fred Zinnemann, dopo aver letto le mie pubblicazioni, venne da me in Italia proponendomi di fare da
primario consulente e collaboratore in un film sull’argomento dei cosacchi,
proposta che accettai per cui cominciammo ad operare insieme. Zinnemann, con la regia, onde porre in atto l'essenza dei fatti, intendeva partire da Timau, lasciando perdere assolutamente
le vicende partigiane, per affrontare il calvario del Ploecken, parte importante carica di suspense e poi passare alle
tragiche vicende della Drava. Fu per me
di grande insegnamento e straordinario interesse recepire le sottigliezze
emotive di Zinnemann… Eravamo a buon punto con la trama ed io avevo trovato
anche le comparse della cavalleria che sarebbero state prestate dall’esercito
della Danimarca, quando la Fox
francese, che si era assunta il compito della produzione, sospese la procedura
avendo recepito avvisaglie di avversità degli
ex alleati anglo americani data la pesante realtà che il film inevitabilmente
affrontava nel tradimento britannico della Drava e nella barbara forzata
consegna ai sovietici.
6
agosto 2015
PIER
ARRIGO CARNIER
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