CARNIER PIER ARRIGO
S E N S A Z I O N I
20.01.2021 Giorni fa la cara amica Clara Tavano, assentendo a una mia espressione sulla città lagunare di Venezia aggiunse che la stessa è veramente il "centro incrocio del Mondo". A tal riguardo ripeto perciò detta mia espressione. Confesso cioè che a Venezia provai delle emozioni fuori dell' orbita umana. Più volte nel pieno dell' estate , a San Marco o a Rialto, l' enorme sciame di turisti dall' indefinibile brusio di voci, incrocio di lingue, assumeva per me l' immagine di una folla pervasa da brividi di felicità, in certo senso staccata dalla realtà come se fosse di passaggio e s' incamminasse verso l' approdo radioso di un altro mondo... e, fin qui, siamo nel realismo storico..
Congiuntamente però insorgeva in me una seconda sensazione, direi di contenuto metafisico. Osservando la marea di folla che defluiva intasando le calli ed accalcandosi nelle piazze, in San Marco od altra, la figura dell' uomo singolo, perdeva di effetto e il brulicare della massa assumeva personalità oggettiva quale elemento materico fra le realtà universali, vale a dire quella animale (uomo incluso), la vegetale arborea e non, la minerale e quella fluida: acqua, mare, oceani. Sono persuaso e portato a ritenere che, la visione da me avvertita sulle citate componenti sottratte al loro immobilismo estetico, fosse dovuta al sussistente stimolo della remota forte spiritualità universale di Venezia..
Cerco però di spiegarmi in altro senso. In altri termini nella visione accennata l' individuo, come singolo, diventando componente di massa fra gli elementi oggettivi citati, perde o perderebbe ogni individualità e vengo quindi al punto. Pur trattandosi di sensazione astratta la stessa, per intuizioni percepibili, preannunciava e preannuncia con preveggenza nella realtà sociale, l' avanzare progressivo impercepibile ma sussistente di un potere dominante, autorevole gestore del mondo dove l' uomo, con l' azzeramento del patrimonio di libertà e di libero arbitrio di cui dispone nell' essere, diviene uno strumento. Da tutto ciò si evidenzia che, attorno all' uomo, dal punto di vista metafisico, non sussistono elementi garanti la sua perpetuazione. Questo spiega, di fronte 'immanenza degli enti materiali, la mancanza di prova certa sui fini dell'esistenza umana e sul concetto scientifico dell' origine.
Come sappiamo alla ricerca metafisica appartengono i problemi dell' esistenza di Dio, dell' immortalità dell' anima, dell' essere "in sè".
Mi piace ricordare che a Venezia, oltre ad Ezra Pound grande poeta, vidi più volte casualmente anche De Chirico, pittore che realizzò delle importanti opere sotto il profilo metafisico.
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