SEMPRE A PROPOSITO DEI DUE FILMATI SULL'ATTIVITA' PARTIGIANA INERENTI A CARNIA LIBERA.
9 gennaio 2014 alle ore 19.02
COMUNICATO AD AMICI E SIMPATIZZANTI
SEMPRE A PROPOSITO DEI DUE FILMATI, DI CUI GIA' MI SONO OCCUPATO, SULL'ATTIVITA' PARTIGIANA INERENTI A CARNIA LIBERA
Diversi carnici che vivono nella destra Tagliamento, praticamente in provincia di Pordenone, sono venuti ad incontrarmi desiderosi di esprimere la loro condivisione sulla mia radicale disapprovazione dichiarata mediante esposizione critica con vari interventi via Internet, sul sito Facebook e soprattutto su Blogger che ha diffusione planetaria, sui filmati “Carnia libera. Un’estate di libertà” e “ Carnia libera. Il sangue degli innocenti”.
Si tratta di cittadini, taluni diretti testimoni delle vicende partigiane carniche (1944-1945) ed altri comunque informati per acquisita conoscenza da fonti testimoniali. Tutti concordemente hanno respinto le pietose informazioni propinate soprattutto nel primo dei due filmati e le incisive discordanze storiche del secondo, confermando che, nel 1944, la Carnia non visse affatto un’estate di libertà e non vi fu una Repubblica della Carnia. Si trattò, invece, di un’estate di tensioni e paure, bagnata del sangue delle vittime delle rappresaglie tedesche, soprattutto nel luglio 1944, quale atto deterrente intimidatorio contro la prospettata e dichiarata unione operativa di intenti tra partigiani comunisti carnici e partigiani iugoslavi di Josip Broz Tito. Alla fine di quell’estate, da me personalmente vissuta per cui ne sono testimone, avendo i tedeschi bloccato ogni rifornimento alimentare alla Carnia quale punizione per l’attività partigiana, migliaia di carnici si videro costretti a spingersi, nella maggior parte attraverso il passo di monte Rest, sulla pianura veneta e friulana alla ricerca di risorse alimentari per sopravvivere. Vorrei veramente che qualcuno mi spiegasse dove stava quella fantasiosa estate di libertà, presentata nel menzionato filmato privo di ogni sostanziale contenuto storico equindi indegno di una diffusione sotto il profilo didattico e di una seria informazione.
Varie voci circolanti lasciano comunque intendere che, nell’opinione pubblica, da qualche tempo sono stati avvertiti forti segnali di biasimo e disapprovazione sui contenuti di entrambi i filmati per cui sulla stagione delle favole partigiane sta calando il tramonto !!
Vorrei consigliare, per quello che sono le mie esperienze in quest’ Italia ormai devastata oltreché dalla crisi economica da un torpore morale, di smettere di strumentalizzare la vicenda partigiana a fine politico anche e perché la vera storia della stessa è oggettivamente in buona parte da rivedere e quindi da riscrivere nel rispetto dei suoi concreti e reali significati.
9 gennaio 2014
PIER ARRIGO CARNIER
SEMPRE A PROPOSITO DEI DUE FILMATI, DI CUI GIA' MI SONO OCCUPATO, SULL'ATTIVITA' PARTIGIANA INERENTI A CARNIA LIBERA
Diversi carnici che vivono nella destra Tagliamento, praticamente in provincia di Pordenone, sono venuti ad incontrarmi desiderosi di esprimere la loro condivisione sulla mia radicale disapprovazione dichiarata mediante esposizione critica con vari interventi via Internet, sul sito Facebook e soprattutto su Blogger che ha diffusione planetaria, sui filmati “Carnia libera. Un’estate di libertà” e “ Carnia libera. Il sangue degli innocenti”.
Si tratta di cittadini, taluni diretti testimoni delle vicende partigiane carniche (1944-1945) ed altri comunque informati per acquisita conoscenza da fonti testimoniali. Tutti concordemente hanno respinto le pietose informazioni propinate soprattutto nel primo dei due filmati e le incisive discordanze storiche del secondo, confermando che, nel 1944, la Carnia non visse affatto un’estate di libertà e non vi fu una Repubblica della Carnia. Si trattò, invece, di un’estate di tensioni e paure, bagnata del sangue delle vittime delle rappresaglie tedesche, soprattutto nel luglio 1944, quale atto deterrente intimidatorio contro la prospettata e dichiarata unione operativa di intenti tra partigiani comunisti carnici e partigiani iugoslavi di Josip Broz Tito. Alla fine di quell’estate, da me personalmente vissuta per cui ne sono testimone, avendo i tedeschi bloccato ogni rifornimento alimentare alla Carnia quale punizione per l’attività partigiana, migliaia di carnici si videro costretti a spingersi, nella maggior parte attraverso il passo di monte Rest, sulla pianura veneta e friulana alla ricerca di risorse alimentari per sopravvivere. Vorrei veramente che qualcuno mi spiegasse dove stava quella fantasiosa estate di libertà, presentata nel menzionato filmato privo di ogni sostanziale contenuto storico equindi indegno di una diffusione sotto il profilo didattico e di una seria informazione.
Varie voci circolanti lasciano comunque intendere che, nell’opinione pubblica, da qualche tempo sono stati avvertiti forti segnali di biasimo e disapprovazione sui contenuti di entrambi i filmati per cui sulla stagione delle favole partigiane sta calando il tramonto !!
Vorrei consigliare, per quello che sono le mie esperienze in quest’ Italia ormai devastata oltreché dalla crisi economica da un torpore morale, di smettere di strumentalizzare la vicenda partigiana a fine politico anche e perché la vera storia della stessa è oggettivamente in buona parte da rivedere e quindi da riscrivere nel rispetto dei suoi concreti e reali significati.
9 gennaio 2014
PIER ARRIGO CARNIER
Una ricostruzione storica puerile.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIn un mondo civile bisognerebbe avere rispetto per i giovani, ed esporre gli avvenimenti senza negare i fatti dimostrabili e probabili, negativi e positivi, senza influenze ideologiche, cercando di avvicinarsi ad una possibile verità storica condivisibile. Se non altro per il rispetto ai pochi sopravvissuti.
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