IN MEMORIA DI LIDIA FEDEOROVNA E DEL GENERALE KRASSNOFF
A pagina
nr. 239 del mio volume “L’Armata Cosacca in Italia…”, già nella prima edizione
del 1965, a
cui molte altre seguirono, a proposito
di Lidia Fedeorovna consorte di Krassnoff, scrivevo : “ La consorte
dell’atamano generale decedette in Germania il 23 giugno 1949, alle ore 4 nella
clinica di Munik nel villaggio di Walchensee posto tra la città di Kochel e
Mittenwald, a circa 75 km. da Monaco. Le furono tributate onoranze di rito ortodosso, officiate dal
presule di Monaco con la presenza del coro. Alle esequie convennero
rappresentanti superstiti del mondo cosacco e dell’armata bianca. Nel cimitero
di Walchensee sulla lapide dalla croce russa ortodossa, figura una semplice
epigrafe: Lydia von Krassnoff ".
La consorte, vedova a seguito della nota
esecuzione del coniuge da parte sovietica nel 1947, come io seppi era
rimasta priva di ogni mezzo finanziario e fu ospitata presso il barone tedesco
M.M Medem di Amburgo la cui moglie era stata amica d’infanzia di Krassnoff e, a
tal riguardo, ebbi preziose informazioni dalla baronessa tedesca Irina von
Schweder. Particolari interessanti meriterebbero di essere fatti conoscere su Lidia Fedeorovna
riferitimi dalla von Schweder oltre a quelli inerenti al periodo trascorso
dalla stessa a Villa di Verzegnis, in Carnia, dal 27 febbraio al 1° maggio
1945, che, assieme a mia moglie Wanda, apprendemmo da Tamara Cambiagio in
Sifer, rintracciata a Rjeka (Fiume) nella Iugoslavia di Tito. La Cambiagio, di origine
italiana, era infatti testimone di vicende russe, iugoslave e cosacche,
queste ultime in quanto presente come profuga russa fra i cosacchi nella cittadina di
Tolmezzo in Carnia ( Italia nord orientale ) ed ammessa a far visita al quartier generale dell'atamano nella vicina valle
di Verzegnis, assieme a nobildonne cosacche e russe fra cui la Kolesnikoff, acquartierate
nella citata cittadina ed altrove nella Kossackja, territorio così chiamato in quanto presidiato dai cosacchi ivi insediati.
Nello scorrere degli anni la tomba di Lydia Fedeorovna finì
purtroppo in abbandono poichè nessuno ne
seguiva la cura pagando l’onere cimiteriale
per cui la stessa per effetto
delle regole di rotazione, come infatti mi scrisse, nel
2010, il protodiacono russo ortodosso
dott Georg Kobro, già da tempo non
esisteva. La lapide comunque, fu salvata e collocata
in posizione visibile lungo la
facciata interna del muro perimetrale del cimitero.
A
riattivare il meritato ricordo di Lidia Fedeorovna assieme a quello del
consorte generale Piotr Nikolaevic, sulla
cui notorietà mi sembra superfluo
tracciare un profilo, ci pensò il protodiacono Georg Kobro nel predisporre una degna epigrafe,
accollandosi le spese assieme a un austriaco di Lienz che aveva
conosciuto anni di prigionia nella Russia sovietica.
Fin
dall’inizio degli anni settanta conoscevo comunque il protodiacono Georg Kobro,
allora giovane universitario membro del coro russo-ucraino presente alle
annuali commemorazioni della tragedia cosacca sulla Drava alla periferia di
Lienz. Nel 1974 kobro fu pure presente,
nella veste di Dolmetscher (interprete) a un lungo colloquio che io ebbi al
Boznerhof di Lienz con l’ex colonnello cosacco Nikolai Nazarenko, giunto dagli
U.S.A., presidente della World Federation Kossack National Liberation Movement
(WFCNL) alla quale appartenni nominato con l'incarico di rappresentante ufficiale.
L’inaugurazione
della lapide, nel menzionato cimitero di
Walchensee, avvenne il 24 aprile 2010
con la presenza di rappresentanze e dell’eminente arcivescovo russo ortodosso
di Ginevra, dott. Michael Donskoff. Ed eccone il testo in italiano che, nell'epigrafe, risulta rispettivamente in lingua tedesca e russa :
“ Giacciono in questo cimitero i
resti della cantante di camera e pianista signora Lydia Fyodorovna in
Krassnoff, nata a Grüneisen (1878-1949) e sottratta alla tragedia cosacca e
russa di Lienz (Austria), vedova dello scrittore russo ed atamano dei cosacchi
generale Pyotr Nikolaevic Krassnoff (1869-1947). Assieme a migliaia di cosacchi e russi il generale
Krassnoff fu consegnato dagli inglesi ai sovietici a Lienz (Osttirol), nel
1945 fu esecutato a Mosca il
16.01.1947 assieme ai generali Shkuro, von Pannwitz, Domanov ed altri, così
come avvenne per il generale A. Wlassow c impiccato a Mosca dagli scherani di
Stalin. Essi morirono per una Russia libera. Ad eterna memoria!
Testo,in tedesco e russo, della lapide collocata nel 2010 per nobile iniziativa el protodiacono Georg Kobro all'interno del muro perimerakle del cimitero di Walchensee nelle alpi bavaresi.
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Momento della cerimonia nel cimitero di Walchensee: in primo piano il protodiacono Georg Kobro dietro a cui a sinistra l'arcivescovo di Ginevra Michael Donskoff.
18 Gennaio 2014
PIER ARRIGO CARNIER
Rileggendo oggi 7 febbraio 2020 quanto scrissi su Lidia Fedeorovna ed il marito, atamano generale Piotr Nikolaevic Krassnoff, mi sento fiero di quando ho dichiarato nella veste di storico e testimone dell' odissea cosacca e come tale autore del libro L'Armata Cosacca in Italia 1944-1945. 07 febbraio 2020 CARNIER PIER ARRIGO
RispondiEliminaVoglio ricordare ai lettori che, in riferimento agli eventi della vicenda cosacca riguardo la campagna d'Italia 1944-1945, la ritirata in Austria e la famigerata forzata consegna ai sovietici sulla Drava nell' Osttirol in Austria, notizie e particolari sono inoltre contenutI nel mio successivo volume COSACCHI CONTRO PARTIGIANI, edizione MURSIA-Milano 2016 e ristampe. CARNIER PIER ARRIGO
RispondiEliminaOggi 21 marzo 2020 ho riletto con piacere quanto riferito sull' Atamano Krassnoff e consorte Lidia Fedeorowna.Uscirà in un prossimo futuro la riedizione del mio libro L' Armata Cosacca In Italia 1944-1945, per la quale ho già firmato il contratto con la Mursia-Milano.Si tratta ovviamente di riedizione integrata da particolarità importanti che porteranno ulteriore chiarezza alle vicende dell' odissea cosacca e del medesimo Krassnoff. CARNIER PIER ARRIGO
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