COMUNICATO AD AMICI E SIMPATIZZANTI E
A CHIUNQUE ABBIA INTERESSE A VICENDE STORICHE
Vengo
ad informarvi su un recente avvenimento
mio personale di rilevante livello culturale che riconferma, su piano
internazionale, la credibilità e
l’attendibilità dei miei scritti e della vasta documentazione d’archivio in mio
possesso.
GRANDE INTERESSE DELLA STORIOGRAFIA
RUSSA E LA CULTURA
MOSCOVITA PER LA MIA PRODUZIONE LETTERARIA E DOCUMENTALE SUI COSACCHI
Per
iniziativa russa, previe debite intese, è giunto ad incontrarmi il 3 febbraio
nella mia residenza di Porcia (Pordenone), Vladimir Melichov, dirigente di uno dei massimi musei storici
russi, esattamente il “Russy, Moskovskaj o B l Podolskij raion, accompagnato da Eugen Martynjuk, atamano
presidente dell’ “Internationalen Kosaken Verein e V.” associazione della Bassa Sassonia che
raggruppa cittadini tedeschi di etnia cosacca.
Oggetto
dell’incontro, caldamente auspicato da parte russa in precedenti contatti, la
presa di conoscenza della documentazione storica dell’archivio da me creato in
lunghi anni di impegnativo lavoro riferito alle vicende dell’occupazione
cosacco-caucasica, di cui io stesso fui testimone, verificatasi dal 20 luglio
1944 al 1°maggio1945 nel territorio
della Carnia, Friuli e parte del Goriziano, ribattezzato ufficialmente dagli
occupanti col termine “Cossackja”. Trattasi di un’enormità di dati, documenti,
note, materiale fotografico addirittura con negativi, in buona parte inedito,
appunti, scritti, volumi dal contenuto storico in materia e, parallelamente, di
altro abbondante materiale documentale e fotografico con appunti, note etc. riferito
all’occupazione tedesca nell’”Adriatisches Küstenland” dal 1943 al 1945, con
una rara consistente preziosa
documentazione, anche fotografica, specificatamente riferita al Supremo
commissario tedesco dr. Friedrich Rainer e relativo entourage. Considerata la contemporaneità delle due
vicende l’assieme documentale costituisce, ovviamente, un unico blocco.
Già
anni addietro una proposta tutt’ora valida di acquisire il mio archivio da parte di un prestigioso museo degli Stati Uniti, su iniziativa
di una forte associazione cosacco-americana, dalla quale negli anni settanta
fui delegato quale rappresentante alle udienze del tribunale Sacharov a Roma, mi
fu avanzata dal presidente della stessa, ex generale cosacco dott. Gregori
Glaskow che, giunto dagli U.S.A., mi fece
visita personale a Porcia e col quale si stabilì un nutrito rapporto di
corrispondenza ed ebbi, inoltre, col medesimo altri incontri in occasione ai
raduni ed alle commemorazioni cosacche in Austria e Germania.Si tratta
dicontatti che confermano la validità della mia attività storiografica
editoriale a livello internazionale, diffusa da qualche tempo
via internet, nei siti Facebook e Blogger, il cui interesse,
sulla base dei grafici, risulta esteso oltre all’ Italia, alla Federazione
Russa, all’Ucraina, Stati Uniti, Francia, Germania, Estonia, Polonia, Austria,
Bulgaria, Canada, Regno Unito, Finlandia, Taiwan.
Attualmente
ho nuovi lavori da sottoporre all’editoria mentre due altri volumi, sulla base di contratti
regolarmente sottoscritti, sono in mano alla casa editrice MURSIA-Milano in attesa di editing.
Vari
gli argomenti trattati con Melichov. Al medesimo ho consegnato tra l’altro un lungo rapporto probante, sulla base di
fondate testimonianze e ricerche da me personalmente condotte, l’identità del
donatore che, a fine aprile 1945 nel
corso della ritirata, versò nelle mani
di don Ludovico Morassi allora parroco di Timau, villaggio dell’alta Carnia che precede il
Plöckenpass, una consistente somma in
denaro con cui fu avviata successivamente
la costruzione della splendida chiesa di Cristo Re. Donatore della somma
fu l’ SS.Obergruppernfuehrer Otto Gustav Wächter già governatore della Galizia con sede a Cracovia, stimato
dal Vaticano per i suoi interventi in
difesa dei cinque milioni di galiziani cattolici (UNIATE), in parte polacchi e in parte
ruteni. Wächter, nelle intese allora
raggiunte col generale Andrei Andreievic Wlassow paladino dei tedeschi, ottenne
che la Galizia non fosse inclusa
nel progetto della Grande Russia, dopo la sconfitta dei comunisti. Nel viaggio
di rientro in Russia via Austria, Melikow
ha voluto fermarsi a Timau e visitare, assieme al collega Eugen
Martyniuk, la chiesa Cristo Re.
Per concludere, in quanto al mio archivio, sta di fatto che il vasto materiale documentale cui ho fatto menzione, stanti gli interessi manifestati da autorevoli fonti altamente qualificate e considerata la mia età, in un prossimo futuro io debba decidere per una degna collocazione ufficiale del medesimo per cui sto valutando a quale organizzazione culturale io possa cederlo od affidarlo.
Per concludere, in quanto al mio archivio, sta di fatto che il vasto materiale documentale cui ho fatto menzione, stanti gli interessi manifestati da autorevoli fonti altamente qualificate e considerata la mia età, in un prossimo futuro io debba decidere per una degna collocazione ufficiale del medesimo per cui sto valutando a quale organizzazione culturale io possa cederlo od affidarlo.
07 febbraio 2014
PIER ARRIGO CARNIER
A sinistra i Carnier mentre riferisce su vicende storiche legate ai documenti del suo archivio, a Wladimir Melichov.
Foto di Wladimir Melichov
Foto di Wladimir Melichov
Carnier e Melichov all'ingresso dell'abitazione
del Carnier.
Foto di Wladimir Melichov
del Carnier.
Foto di Wladimir Melichov
La splendida chiesa Cristo Re a Timau.
Foto di Wladimir Melichov
Foto di Wladimir Melichov
Wladimir Melichov e Eugen Martynjuk all'interno della chiesa Cristo Re.
Foto di Wladimir Melichov
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