lunedì 9 novembre 2015

A MEMORIA DELLE VICENDE. COSACCHE

COMUNICATO

Agli amici italiani, austriaci, tedeschi, cechi e boemi, sloveni, bosniaci, ai molti amici cosacchi della Federazione Russa e dell’Ucraina ed alle rispettive Associazioni comprese quelle esistenti in Europa, Inghilterra, Canada, Stati Uniti. Riporto qui l’articolo diffuso ieri, 8 novembre 2015, dal quotidiano Il Gazzettino sotto  il titolo seguente:


La tragedia dei cosacchi

70 anni dopo il massacro



Solenni celebrazioni in Carinzia, dove truppe e civili collaborazionisti fuggirono dalla Carnia nel 1945. La consegna a Stalin e il suicidio di massa nella Drava.

La tragica epopea dei cosacchi in Friuli e corinzia settant’anni dopo. Splendida celebrazione, il 1° giugno 2015, al dilà di ogni aspettativa, vissuta con viva partecipazione dagli austriaci. Numerose le rappresentanze di organizzazioni in uniforme cosacca giunte dalla Russia, formate in prevalenza da giovani delle nuove generazioni che si dichiarano eredi delle memorie del passato.
La commemorazione  prese inizio a località Tristach, a nord ovest di Lienz, nell’area del monumento dedicato all’emblematica figura del generale tedesco Helmut von Pannwiz,  comandante del 15°Corpo di cavalleria cosacca, giustiziato a Mosca nel 1947  assieme a generali ed alti ufficiali cosacchi su sentenza della Corte Marziale del Tribunale Supremo dell’Urss.
La seconda parte si è svolta alla periferia sud di Lienz, a località “Peggetz”nel cimitero cosacco dove, su un’area affiancata a lato sud, è stata  felicemente realizzata su delibera dell’autorità austriaca e grazie a generose offerte finanziarie, una cappella commemorativa in stile russo ortodosso La funzione religiosa celebrativa ed inaugurale della cappella è stata solennemente officiata dall’arcivescovo russo ortodosso di Ginevra, Michael Donskoff, figura sacerdotale di grande riverenza e rispetto. Numerosi i cittadini russi congiunti di emigrati in conseguenza delle due guerre mondiali, convenuti alla commemorazione da tutto il mondo. Presenti varie autorità tra cui il Bürgermeister  e il Vice Bürgermeister della città di Lienz, gli esponenti di massimo livello della “Schwarze Kreuze” (Croce Nera) austriaca addetta alle onoranze dei caduti in guerra, alle cui cure è sottoposto anche il cimitero cosacco di “Peggetz,”.Presenti inoltre varie rappresentanze cuturali fra cui la dott.ssa Andrea Anastasija Sabdhacgwìerin  rappresentante ufficiale del “Suworow Institut für Österreichisch-Russischen Dialogs”.

                        MASSA DISPERATA.
                         Si calcola che furono
                  centomila le persone
                  in fuga oltre le Alpi

Le vittime cosacche dovute alla violenza della  forzata consegna ai sovietici nell’alta Drava del 1 giugno 1945,  da parte dei vincitori britannici, accertate su prove certe,  furono circa 700, inumate in fosse comuni nel menzionato cimitero, a cui si aggiungono altre, oltre 600 che,  in circostanze di panico, causato negli accampamenti dall’ordine perentorio britannico della consegna ai sovietici, perirono per annegamento in un suicidio collettivo gettandosi nel fiume Drava, allora in piena e finirono in fosse disperse. Al dilà di questo la tragedia assume, in senso celebrativo un ben più ampio significato, evocando inevitabilmente, nel suo assunto, l’olocausto delle vittime concentrate nei lager penali siberiani per effetto della menzionata consegna all’Unione Sovietica, da parte degli alleati anglo-americani, battezzata in codice “Operation Keelhaul”. Sulla base di fondati accertamenti la massa ivi concentrata, falcidiata in gran parte da malattie, fame ed esecuzioni,  ammontava a 2 milioni 272mila cittadini, dei quali un milione e mezzo costituito da ex militari inquadrati in varie organizzazioni a fianco dei tedeschi e, per il resto  da  profughi o cittadini russi utilizzati coattivamente dai tedeschi nelle varie attività di   produzione bellica nonchè da civili al seguito delle truppe.
Accertamenti storici, frutto di mie indagini e testimonianze, mi hanno consentito di affermare, come già ebbi a riferire in un mio articolo in due puntate, pubblicato da cod. quotidiano nelle date del 17.01 e 24.01. 2009 che, la massa dei collaborazionisti in ritirata a fine aprile-inizi maggio 1945, cosacchi, ucraini  e caucasici, insediati a presidio nell’Adriatisches Küstenland, nel territorio ribattezzato “Cossackja”, ingrossata da altre forze collaborazioniste  provenienti in ritirata  dal Piemonte, Lombardia, Oltrepò Pavese, Emilia, ammontava a 100mila unità. Tali forze confluirono in ritirata nell’ Austria superando nella maggioranza il Ploeckenpass (Monte Croce) e, in altra parte, il  Grasfeld ( Pramollo).

8 ottobre 2015

PIER ARRIGO CARNIER


Seguiranno le foto, tratte el mio archivio privato, di cui al momento cito le didascalie

1- Ritirata cosacca  verso l’Austria, lungo la valle del But in Carnia, 2 maggio 1945.

2- Cosacchi negli accampamenti della Drava, arresisi ai britannici e sotto controllo dei medesimi, prima della forzata consegna ai sovietici - maggio 1945 .

3-Generale cosacco Nikolai Paulovic Voronin che, al comando della 1° Brigata del Don fu nell’Adriatisches Küstenland. nel 1944-1945.dascalieè

4-Primo contatto delle avanguardie scozzesi, della divisione britannica “Battle Ax”, con elementi cosacchi del generale Domanow, acquartierato all’Hotel “Banhof” di Mauthen- Koetschach, e la popazione austriaca il  7 maggio 1945.

5-Da sinistra a destra : l’autore Carnier Pier Arrigo assieme a un  atamano del don alla recente cerimonia della Drava.




1 commento:

  1. Molto gradito per me quello che o scritto con sincerità d'animo e on su stimoli di parte, in riferimento alla commemorazione cosacca del 1° giugno 2015 nell' Osttirol - Lienz (Austria). CARNIER PIER ARRIGO, Delegato ufficiale, per la storia, del 15° Corpo di cavalleria cosacca del generale Helmut von Pannwitz.

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