LE DONNE CARNICHE RESPONSABILI E GUIDA SUPERIORI ALL’UOMO E LE
DONNE COSACCHE DEL GREBEGN “ …più forti, più intelligenti, più progredite e più
belle dei cosacchi”
Forte, imprevedibile ed inatteso consenso ha ottenuto il mio
post del 6 corr. “LA GERLA ,
MEZZO DI TRASPORTO A SPALLE NELLA REALTA’ STORICA ELLA DONNE CARNICHE”,
soprattutto attraverso il sito Blogger che spazia su vaste amicizie
internazionali in Francia, Germania, Austria, Slovenia, Bosnia, Ucraina,
Federazione Russa, Stati Uniti, delineando l’immagine e
l’inviolabile dignità della donna carnica e, in ogni caso, il senso
più profondo, della donna. Non mi aspettavo, dal mio post, una tale
risonanza ispirata dalla foto di cinque valligiane carniche con la gerla,
anni trenta, resa pubblica, via Internet, dal Gruppo “ Ricordi di un
tempo che fu” di Forni.
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Oggi le condizioni sociali della Carnia sono cambiate per
cui ritengo che la gerla , come strumento di trasporto a spalle, rappresenti
ormai solo un ricordo mentre la situazione economica, rispetto all’epoca
dei miei riferimenti, è precipitata in senso profondamente negativo, a
seguito della disastrosa crisi italiana, per cui ritengo che i valori
e le capacità guida e risolutive superiori all’uomo della donna carnica
sussistano più che mai preziose ed attuali.(Nota n.1)
Nel corso della mia esistenza, nel dopo seconda guerra, per varie
ragioni, mi fu dato di conoscere comportamenti e modi di vivere di varie
comunità, tra le quali quelle serbe, croate, bosniache, slovacche, ungheresi, ucraine, russe con
aspetti spesso sorprendenti, ma non posso tralasciare di riferire una
situazione circostanziata che, in certo senso, collima nei punti essenziali con
quanto da me dichiarato sulla donna carnica. Scrisse infatti Leone Tolstoj, il
grande scrittore russo, nel suo libro “ I COSACCHI”, precisando che gli stessi
trascuravano le faccende domestiche ed il lavoro dei campi, dedicandosi solo
alla guerra e per il resto oziavano, lasciando che al lavoro agreste,
alle faccende e all’ordine della casa vi pensasse e provvedesse la donna, per
cui la stessa assunse autorità e potere. Scrisse effettivamente Tolstoj,
riferendosi ai cosacchi del Grèbegn: “…Il cosacco che in presenza di estranei stima contrario alle
convenzioni parlare in tono affettuoso, o così per ozio, con la sua donna,
involontariamente ha il senso della superiorità di lei, quando ci rimane solo a
faccia a faccia. Tutta la
casa, tutto il capitale, tutta l’azienda sono roba che lei ha messo insieme,
che si regge esclusivamente grazie alle sue fatiche e alle sue premure.
Per quanto egli sia
fermamente convinto che il lavoro sia vergognoso per un cosacco, e
convenga soltanto a un bracciante tartaro o a una donna, confusamente egli
sente che tutto ciò di cui si giova, e che chiama suo, è un prodotto di codesto
lavoro, e che la donna (sia la madre o la moglie) da lui considerata una sua
sguattera, ha la facoltà di privarlo di tutto ciò di cui si giova. Inoltre, l’incessante, duro lavoro
da uomo e tutte le preoccupazioni scaricate addosso a lei hanno finito col dare
alla donna del Grebegn un carattere singolarmente indipendente e virile, e
hanno sorprendentemente sviluppato in lei la forza fisica, il buon senso, la
risolutezza e la tenacia. Le donne, per la maggior parte, sono più forti e più
intelligenti e più progredite e più belle dei cosacchi. “
9 dicembre 2015
PIER ARRIGO CARNIER
Nota n.1
Meriterebbe la donna carnica, trattandosi di delicato argomento
sociale, come introduttivamente accennato nel mio post del 6 corr., un’accurata
trattazione così come altri aspetti di carattere economico e patrimoniale della
Carnia, uno dei quali i patrimoni silvo-pastorali ad uso civico ed allodiale,
diversi l’uno dall’altro nella loro proiezione sotto l profilo di
diritto, di cui ritengo di essere esperto.
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