COMUNICATO
AD AMICI E SIMPATIZZANTI ED A QUANTI SI INTERESSANO
DI VICENDE STORICHE
Ho rilevato di recente
un riacceso interesse sul mio sito Blogger, che ha una vasta diffusione internazionale,
riguardo l’argomento della Risiera di San Sabba per cui riporto nuovamente, qui
di seguito, il post da me diffuso il 17
maggio 2014.
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Mi è capitato di
leggere di recente, sul Messaggero Veneto, una lettera pubblicata come
articolo concernente la
Risiera di San Sabba ed ho avvertito l’eterno dilemma se
valga la pena di prendere posizione o meno. La lettera, pubblicata il 30
aprile, è scritta da un bambino della Scuola elementare G. Carducci di Udine.
In gita scolastica a Trieste il medesimo ha visitato la Risiera ed al riguardo
riferisce quanto evidentemente ha assorbito dall’ informazione, si
presume didattica o dovuta alle guide all’ interno della stessa Risiera. A un
certo punto della lettera, dopo dei dati introduttivi alquanto inesatti,
ma questo non ha alcuna rilevanza, egli spiega che i tedeschi nella
Risiera: “…. aggiunsero i forni crematori dove ogni giorno venivano
uccise più di mille persone…Asserisce poi conclusivamente che
.”... in questo luogo ho provato un senso di paura e di tristezza
per tutte le persone che hanno sofferto e sono morte… per cui mi sembrava che
la terra mi mancasse sotto i piedi “.
E’ però evidente che,
nella mente di questo bambino o ragazzo, si è già insediata una falsa e grave
convinzione, difficilmente estirpabile, dovuta alle manipolazioni della
verità storica orchestrate a fine guerra da una congiura di elementi di parte
onde costruire un falso alone patibolare favorevole alla Resistenza.
Nella mia veste
di studioso ed autore del volume “Lo Sterminio Mancato “- Mursia editore
1982, con successive ripetute riedizioni, sulla base di lunghe indagini
ho riferito peculiarmente quanto accadde nella Risiera, tant’ è che il
volume venne depositato, dal famoso storico inglese, prof.
Gerald Fleming, verso cui tengo grande ammirazione e rispetto
docente all’ Università di Oxford, al processo tenuto in
Israele negli anni ottanta, quale prova a discarico di Ivan Demjaniuk,
l’ucraino imputato di essere stato il “Boia di Treblinka”, lager nel quale il
medesimo prestò effettivamente servizio come guardia per poi essere
trasferito, con analogo compito, nella Risiera di Trieste. Di conseguenza la
magistratura di Israele, previe intese con l’Ambasciata d’Italia e su mio
consenso, inviò in Italia l’avvocato israelita Michael Horowitz assieme a
due agenti del Mossad ( Servizio segreto) che, unitamente al dottor
Abbate, capo della Digos di Trieste, vennero ad incontrarmi a Porcia
(Pordenone) nella mia abitazione. Con gli stessi vi fu per un’ intera giornata
un lungo colloquio a conclusione del quale consegnai loro le
prove che servirono in modo determinante, confermate dalla
mia testimonianza resa poi in giudizio, al proscioglimento dell’ucraino Ivan Demjaniuk che già era stato condannato a morte. Dico tutto
questo per far capire di avere conoscenza con certezza di quanto accadde
effettivamente nella Risiera, senza che ciò assuma veste attenuante in
riferimento alle complesse vicende della “SOLUZIONE FINALE DEL PROBLEMA
EBRAICO” (ENDLÖSUNG DER JUDENFRAGE ". Sostanzialmente
deploro e condanno quindi la falsa, grossolana, tendenziosa e
strumentale versione dei fatti costruita a suo tempo e messa in campo
sulla Risiera per provocare effetti di facile credibilità
mediatica !!
17 maggio 2014
PIER ARRIGO CARNIER
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