CARNIER IER ARRIGO
COMUNICATO
PIER ARRIGO CARNIER·DOMENICA 16 FEBBRAIO 2020·
Mi rivolgo ai lettori che seguono le mie vicende, motivatamente ai discendenti del ramo Antonio Zanella Ors di Pani e sorella Margherita Zanella in Gridel con cui ebbi, com' è noto, profonda familiare amicizia, in particolare ad Antonietta Teon, Emanuele Gridel ed altre cortesi persone, credo donne di Amaro, nonchè agli amici Elettra Paresi. Edith Da Col, Valeria Romanin, Maurizio Sini, David Zigon del Do, Roberto Valentinuzzi, Mery Mussolutto e molti altri di cui ho l'indicazione numerica ma non i nomi .Mi riferisco al mio post del 14 febbraio corr, diffuso sotto il titolo PROCLAMA PER I LETTORI DEI MIEI SITI FACEBOOK E BLOGGER, titolo permissibile quando si ritiene di rivolgersi ad un pubblico diversificato, per informare di avere modificato con dei ritocchi e qualche aggiunta il testo che, pertanto , ove si ritenga di rileggerlo, lo ripropongo qui di seguito.
PROCLAMA PER I LETTORI DEI MIEI SITI FACEBOOK E BLOGGER
Torno ancora sull' argomento ORS DI PANI poichè, come già precisato in recenti post, ho rilevato che, l' annuncio dell' imminente pubblicazione del libro, a fine dello scorso agosto 2019, dal titolo, L' ORS di PANI. Storie e racconti della Carnia, ebbe a suscitare allarme in certa consorteria della circoscrizione territoriale dei comuni confinanti o aventi pertinenza con la meravigliosa valle di Pani. Svegliata da un lungo letargo è risultato che, una certa compagine, si dette da fare con urgenza, con la fretta di chi teme di perdere il treno, per mettere insieme un qualcosa a riconoscimento etico e storico dello Zanella Ors di Pani, del quale localmente s' era perduta memoria e con palese indifferenza nulla o quasi nulla era stato fatto per evitare l' eliminazione della tomba, nel cimitero di Raveo, dove riposavano le spoglie del medesimo assieme a quelle di Maria, la figlia. A tal proposito, non appena venni a suo tempo informato sull' intento dell' eliminazione della tomba, presi posizione con degli interventi sulla stampa uno dei quali sul GAZZETTINO: un' intera pagina, domenica 4 maggio 2008, dal titolo STORIA DELL' ORS DI PANI. NON TOCCATE LA TOMBA DEL PATRIARCA. Con tale intervento prendevo posizione anche a difesa della tomba di Katia (Gisella Bonanni) partigiana per cui riporto, qui di seguito, uno stralcio dell' articolo : <....Credo che l' amministrazione comunale possa adeguare le esigenze di probabili modifiche cimiteriali cautelando, in primo luogo, le ragioni storiche e morali e rispettando, quindi, l' integrità della tomba degli Zanella. Ciò valga ugualmente per la tomba di Katia (Gisella Bonanni) situata nel medesimo cimitero : era audace partigiana, donna indubbiamente bella e volitiva, unita Mirko nell' ideale di giustizia sociale. Fu uccisa assieme a lui, alle soglie della fine della guerra, per ridurre al silenzio le loro accuse >.
Appare logico dedurre che, obbiettivo essenziale della compagine cui ho alluso, era di fare qualcosa per rimediare al lungo letargo e precedere l' uscita del mio libro di imminente divulgazione, resa nota dall' editrice di Milano o , in ogni caso, entrare parallelamente sulla scia di lancio del medesimo. In qualsiasi modo i componenti volevano diventare ciò che non erano o in ogni caso offuscare, a livello locale, l' operazione di lancio del volume di cui l'autore, il sottoscritto, è carnico e non siciliano, stretto amico dello Zanella e guarda caso, diretto testimone del suo assassinio e di Maria, la figlia nella notte del 5 marzo 1955. Merita ricordare che già nel 1957, uscì editorialmente una mia prima pubblicazione dal titolo VENTO DI CARNIA, in cui fra l'altro, conscio del mito dello Zanella Ors di Pani, ne delineavo i caratteri ed in seguito, in sessantanni di attività giornalistica, pubblicavo periodicamente sulla stampa vasti articoli in memoria della sua figura leggendaria e di recente, quale assunto etico e storico, pubblicavo il menzionato libro. Ritengo valga ricordare che, nel 1956, al processo d' Assise in Udine, che condannò l' autore del duplice assassinio, Romano Lorenzini, nel dibattito emerse il fatto che io, ivi presente quale citato primo testimone, stavo scrivendo un libro sullo Zanella e relativa tragedia di Pani. Addirittura, prima dell' inizio del processo, il giudice dott. Franz, volle ascoltarmi nel suo studio ed accuratamente sentire con interesse il mio giudizio sulla vicenda Zanella......
Ma tutto questo, cari signori, per la menzionata compagine, è zero. I componenti della stessa si mossero in maniera subdola per non dire mafiosa, come se io non esistessi. I loro propositi, in ogni caso, non giunsero a segno. Non riuscirono infatti a precedermi il che, fosse anche accaduto, non avrebbe avuto peso alcuno a fronte del mio lavoro di strutturazione organica, L'ORS di PANI. Storie e racconti della Carnia, concepito su base narrativa a fondo storico.
In qualche modo, dopo la mia edizione giunta nelle librerie il 1° settembre 2019, la compagine diffuse un qualcosa localmente, sottobanco senza paternità, fuori dall’ iter e dalle regole di diffusione e senza accenno alcuno all’ insegna apparsa sul già citato volantino e cioè MUSEO DEL TERRITORIO “SEGNI DEL TEMPO” - COLZA DI ENEMONZO quale organismo di fatto promotore dell ‘ iniziativa sui cui contenuti tralascio di entrare nel merito.
E' comunque evidente che l' obbiettivo era di precedermi per riparare alla sonnolenza del passato, ma non solo.
Sono al corrente, da gran tempo, di essere temuto e l' atteggiamento riferito ne ha dato prova. Sono temuto per il successo storico letterario delle mie pubblicazioni passate e presenti, ivi inclusa la recente, e cioè L'ORS di PANI, su piano nazionale. Si tratta di pubblicazioni concernenti vicende storiche, fatti gravi e crimini resistenziali ufficialmente taciuti, ma che la storia non può ignorare, per cui nel rivelarli io ho agito in nome di fondati principi della storia. Mi è palese, non posso nasconderlo, l' esistenza di un larvato diffuso impegno di parte, finalizzato possibilmente ad osteggiarmi, ignorami, passarmi vicino e, pur conoscendomi, fingere di non conoscermi. Un insieme di atteggiamenti finalizzati, senza successo, a crearmi vuoto e cioè isolamento, contestato però ufficialmente , da fatti di estrema rilevanza positiva, uno dei quali ad esempio che, riconoscendo la mia valida posizione di storico, la Suprema Corte di Giustizia di Israele ha ritenuto di inviare ad incontrarmi per rilevanti ragioni, nella mia residenza di Porcia di Pordenone, una commissione guidata dal giudice prof. Horowitz. E molto altro potrei citare.
I citati atteggiamenti osteggianti, ritengo, vengono dalla sinistra che, da tempo è riuscita abilmente, per i suoi fini politici, ad acquisire il potere di gestione della cultura su piano nazionale, dalle università alle scuole inferiori con influenza egemonica su gran numero di centri di cultura.
Va dato atto obbiettivamente che, la sinistra, ha compreso l' importanza del gestire la cultura, argomento in cui la destra ha fallito. Praticamente non esiste in Italia una destra che si sia presa cura del settore culturale inteso, in ogni caso, come base di formazione. La destra italiana è flaccida, incurante di ogni sostegno ai possibili e meritevoli propulsori culturali e agli autori impegnati sulla via oggettiva di tale attività, argomento di rilevantissima importanza. L' andamento dell’ attuale situazione culturale italiana è comunque pessimo in quanto sottoposto a dominio politico. Mi fermo qui, ma ho ritenuto di informare i lettori su quanto esposto.
16 febbraio 2020 CARNIER PIER ARRIGO
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