martedì 21 aprile 2020
CARNIER PIER ARRIGO
Cari amici, a cortese pubblicazione avvenuta, oggi martedì 21 aprile 2020 sul quotidiano Messaggero Veneto a pagina 38, riporto qui di seguito la seguente mia lettera che ritengo interessi. ( ore 18 - 21.04.2020)
I COSACCHI IN FRIULI, LE DEPORTAZIONI FURONO CAUSATE DALLE Ss.g
Vorrei intervenire riguardo alla lettera pubbblicata il 14 aprile dal titolo "Antonio Cmelli e i cosacchi ", a firma Giorgio Coianiz. Nella stessa il medesimo richiama l' artìcolo celebrativo del 6 aprile corr. sul Mv, di Lionello d' Agostini, per i cento anni dalla nascita di Antonio Comelli, già presidente della nostra regione, tracciando il profilo dello stesso, quale partigiano della formazione Osoppo nel corso della seconda guerra mondiale e ne descrive le azioni contro le truppe di occupazione cosacche filonaziste.
Scrive il Coianiz di ricordare le nefandezze compiute dai cosacchi citandole per sommi capi come segue : 300 civili morti per sevizie, fucilazioni e torture, decine di partigiani massacrati, centinaia di bambine e vecchie violentate. Sacerdoti intervenuti a soccorso della popolazione fucilati e pugnalati. Dei 3.500 civili inviati nei lager nazisti appena trenta sopravvissuti, 2000 case e più di mille casolari distrutti - Diecimila capi di bestiame e 15.000 tonnellate di fieno e altrettante di legname depredati.
Quale autore dei volumi L' Armata Cosacca in Italia 1944-1945, Lo Sterminio Mancato, Cosacchi contro Partigiani ed altri, incentrati su vicende storiche e Resistenza, Mursia editrice-Milano, frutto di studio e lunghi anni di dedizione all' indagine oltre all' aver vissuto quale testimone la vicenda cosacca, contesto l' assunto delle nefandezze citate globalmente imputate ai cosacchi. Le stesse, in tal senso, non trovano riscontro nell' acquisita attendibile conoscenza storica nè, ad esempio, nella cronaca diaristica, stesa da don Mulloni parroco che visse ed operò, nel periodo occupazionale cosacco, nel Friuli orientale. La responsabilità di deportazioni, esecuzioni su decisione giuridiche, fucilazioni di partigiani in relazione a precise norme, fu compito responsabile dell' alto comando tedesco SS. e Polizia e sottostanti comandi per cui i cosacchi, aventi subordinata funzione di presidio, non centrano. Mai è poi risultato che "centinaia di bambine e vecchie " siano state violentate dai cosacchi , fatto salvo qualche tentativo o sporadico fatto. Nella stessa Udine, come io ricordo ed anche lo scrissi, a un tentativo di violenza da parte di un tedesco, la ronda di turno accorsa a delle grida, provvide all' immediata fucilazione. Lasciamo perdere la citata distruzione di 2000 case attribuita ai cosacchi, non si capisce dove ed altro e, in quanto ai disagi delle popolazioni del Friuli in genere, e della Carnia, quali la coabitazione coi cosacchi in talune borgate e alcuni casi di sloggio, nonchè il depauperamento di foraggi per il mantenimento della massa di cavalli, si trattò di conseguenze dovute a circostanze occupazionali determinate dalla complicate vicende di guerra.
A conclusione della lettera, sfuggente le causali storiche, l' estensore riporta senza commenti, quasi di sfuggita con velata evidente disapprovazione, un' affermazione di Antonio Comelli che, invece, travolge il menzionato impianto d' accusa imputato ai cosacchi ed assume rilevanza ed ineccepibile chiarezza oggettiva e realtà storica, apparsa sul Messaggero del 16 giugno 1991. Testualmente riferisce il Coianiz : ""...così Antonio Comelli scriveva sui nemici cosacchi in Carnia : " " Si trattava di gente fondamentalmente buona, che non faceva violenze gratuite, anzi aveva un profondo spirito umanitario ".
CARNIER PIER ARRIGO
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