martedì 23 marzo 2021

 

      CARNIER PIER ARRIGO

         24 MARZO 2021

RICORDO DI INDIMENTICABILE IMPORTANTE FATTO STORICO RELATIVO AI COSACCHI VERIFICATOSI NELLA MIA CASA NATALE DI CUI FOTO SCATTATA IN ANNI RECENTI DAL COSACCO DOTT. PIGA PETRENKO SERGEI, DELEGATO UFFICIALE NELL' INTERESSE DELLA CONFEDERAZIONE RUSSA SULLE VICENDE COSACCHE, CHE HA VOLUTO DOCUMENTARE IL MIO LUOGO DI NASCITA. MI VENGONO SEMPRE I BRIVIDI QUANDO RAMMENTO QUEL MATTINO DEL 2 MAGGIO 1945, QUANDO SI SENTI' UN FRAGOROSO RIMBOMBO DOVUTO A UNA CARICA DI ESPLOSIVO FATTA ESPLODERE DA PARTIGIANI DELL' OSOPPO, A CHIALINA DI OVARO, CHE PROVOCO' CROLLO DELLA CASERMA DOVE SI TROVAVA ASSERAGLIATO UN CONSISTENTE NUMERO DI COSACCHI CON DONNE E BAMBINI, OVVIAMENTE NELLA MAGGIOR PARTE PERITI. UNA PATTUGLIA DI CAVALLEGGERI COSACCHI IN AVANSCOPERTA, ERANO SETTE, DALLE UNIFORMI INZUPPATE DI PIOGGIA PERCHE' PIOVEVA, GIUNSERO A CASA MIA.....LI RICORDO SEMPRE E QUI RIPORTO LA SEQUENZA DI QUANTO SCRISSI A TAL RIGUARDO NEL MIO DIARIO IN RELAZIONE A QUANTO PUBBLICAI NEL 1965 NELLA PRIMA EDIZIONE DE "L' ARMATA COSACCA IN ITALIA 1944-1945" E SUCCESSIVE......
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ECCEZIONALE, INDIMENTICABILE RICORDO DEI COSACCHI
Era il mattimo del 2 maggio 1945.
E' un fatto prezioso che mi ricorda i cosacchi , accaduto nella mia casa natale in Comeglians (Carnia) via Roma nr. 1. , la prima del paese alla periferia sud, dirimpettaia dell' arteria stradale della Val di Gorto, su cui passavano, come spesso ho ricordato, le mandrie dei malgari e pastori che, agli inizi di giugno, salivano alle malghe di confine, ed in settembre ottobre facevano ritorno ai loro luoghi di valle e della pedemontana..
Lo scrissi già nella prima edizione de l' Armata cosacca in Italia 1944-1945 diffusa su piano nazionale dell' editore svizzero De Vecchi-Milano, a pagine 244-245, edizione 1965 e successive, poi ripubblicato dalla cessionaria Mursia-Milano, a pagina nr. 171 a partire dal 1990 e varie riedizioni nonchè di prossima riedizione
Riporto qui il testo di quanto scrissi.
"" L' alba del 2 maggio baluginò, nella valle di Gorto, con lo scrosciare di un temporale. Soffiava un vento freddo. Le montagne erano scure, fasciate da grosse nubi e da nebbie a brandelli, ed i villaggi sbucavano quà e la biancheggianti.
Nella zona settentrionale di quella valle, oltre Ovaro, i caucasici se n' erano andati il 28 aprile, determinando i quei presidi un vuoto improvviso. Ma nel mattino del 2 maggio un drappello di arditi cosacchi, travolta la vigilanza partigiana, muoveva in avanscoperta nella fascia montuosa abbandonata dalle truppe del Caucaso. praticamente su terreno partigiano- Il drappello raggiunse cautamente l' abitato di Comeglians e si arrestò, con le armi spianate, dinanzi alla prima casa abitata.
(Che era la mia casa). Scesi di sella, i cosacchi vi entrarono. Erano in sette : due ufficiali e cinque soldati, con le divise di panno blu dalle bande rosse, com berretto a visiera. Erano fradici d' acqua. Tra i cinturoni e le giacche portavano affondate delle bombe a mano tedesche. In quella casa silenziosa posta fra la strada e un bosco, spalleggiata da un frutteto, i cosacchi trovarono un valligiano ( mio padre) che parlava anche il tedesco- Essi gli chiesero se nel villaggio vi fossero dei partigiani, quanto e di quale brigata. " Vi sono soli georgiani". Dichiarò l valligiano. Ed i georgiani c' erano, infatti circa un migliaio, e si trovavano in fondo al villaggio, arresisi alla rigata partigiana "Osoppo". Uno degli ufficiali, inoltre, chiese al valligiano se la strada che proseguiva nell' alta valle fosse interrotta e in quanto tempo si sarebbe potuta raggiungere l Austria. Dopo di che i cosacchi uscirono e, rimontati a cavallo, scomparvero con folle galoppo. ""
Merita aggiungere che, appena alzato e sceso a pian terreno fui presente anch' io a quel dialogo dei cosacchi con mio padre ed allorchè se ne andarono, andai loro dietro e mi fermai sulla strada. Rimontati in sella si allontanarono veloci in direzione sud, verso Ovaro. Li accompagnai con lo sguardo fino dove la strada faceva una svolta per cui scomparvero alla vista. Pioveva e, sulla strada invasa da pozzanghere, lo scalpiccio furioso dei cavalli sollevava una nuvola di pulviscolo. Ebbi per loro ammirazione. E' un ricordo indelebile. Nei miei viaggi ed incontri all' estero con superstiti dell' armata cosacca, ho pensato ed indagato sperando di poter rintracciare qualcuno di loro, ma non avvenne.
07 giugno 2020 CARNIER PIER ARRIGO
La foto ritrae la mia casa, scattata, come introduttivamente riferito, alcuni anni or sono dal russo dott. Sergej Piga Petrenko che, nell' elaborazione di un dossier sulla mia attività culturale storico letteraria, andò appositamente a fotografarla.
17Вадимъ Ревинъ, Edith Da Col e altri 15
Pier Arrigo Carnier
Grazie signor Lucio Valent per l' apprezzamento della mia nota di rievocazione del gruppo di cosacchi giunto in avanscoperta a casa mia nel mattino piovoso del 2 maggio 1945 prima dell azione di attacco partigiano al presidio cosacco di Ovaro, gestita dall' Osoppo su pressione dei notabili industriali capitalisti di Comeglians ed io ne sono testimone diretto del retroscena dei preparativi. L' azione di attacco allo scopo di ottenere la resa del presidio cosacco finì, come a lei noto, in un fallimento ed ivi caddero sacrificati anche miei giovani amici. Chiunque la pensi come vuole. Io sono italiano ma come storico al disopra delle parti, rammento con ammirazione quel nucleo di cosacchi che giunse rischiosamente a casa mia e con tale spirito li guardai nella loro furiosa cavalcata sotto la pioggia, nel ritorno verso Ovaro....!!!! 22 marzo 2021

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Nella foto la mia casa natale nel capoluogo di Comeglians (Carnia)- va Roma nr. 1
Potrebbe essere un'immagine raffigurante albero e strada








                                   

 

                                     

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