venerdì 30 dicembre 2016

MERAVIGLIOSO CAUCASO.






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MERAVIGLIOSO CAUCASO 

Non posso evitare di riportare alcune frasi del mio libro “L’Armata Cosacca in Italia 1944-1945”, lanciato nel 1965 dal grande editore svizzero De Vecchi con sede a Milano. Molte furono le   riedizioni.
Mi riferisco al barone Tomas Ibrahim Kapitovic della Gendarmeria caucasica il quale, assieme ad altri, era spesso a casa mia..”...Parlava, il vecchio gendarme (pagine 94-95), molto spesso della Crimea  (Crim) dei suoi grappoli d’uva e dei suoi vini, di Kerc e delle bellissime donne  cosacche e caucasiche ed allorché descriveva quelle figure femminili, dai capelli corvini e dagli occhi chiari, il suo volto assumeva un’espressione furbesca ed ammiccante.Le donne ricorrevano con una certa frequenza nei suoi ricordi e il significato dei suoi racconti si riassumeva pressappoco così : < Le donne  del Caucaso sono le più belle del mondo. Tra le montagne caucasiche, dove l’ estate diffonde milioni di fiori, vivono delle meravigliose fanciulle. Esse assomigliano a Liuba e Navieska, che tu conosci. E le più belle costano, per poterle sposare, un branco di cavalli cosacchi. Con un branco dei migliori cavalli cosacchi da donare ai genitori della ragazza, puoi farti  sposa la più bella fanciulla del Caucaso>.
<A guerra cessata tu verrai nella Caucasia : Istambul-Adies-Kislawuoskj (Costantinopoli-Odessa-Kislawuoskj), sono le tappe del tuo lungo viaggio ed io sarò ad aspettari. Ti porterò nelle stanitse e nelle misteriose città del Mar Nero>.E  ciò dicendo, Kapitovic si alzava in piedi. Sotto la labile luce della lampada la sua figura si faceva maestosa, e io pensavo che quel mondo pieno di fascino doveva essere effettivamente così…>
Altro vi sarebbe da aggiungere, ma mi fermo qui.
Non nascondo che questi ricordi vissuti in  quella Carnia lontana,  con mia generosa sensibilità, mi commuovono. Sulla mia lunga attività culturale vi è comunque, da tempo,  vivo interesse da parte dei dirigenti degli archivi e musei di Mosca e nondimeno da parte di Vashinton. Non posso evitare di riferire con mia ovvia soddisfazione che, il dott. Piga Petrenko Serghei assieme ad altri, delegato del Centro Russo di Scienza e Cultura di Roma e rappresentante dell’organizzazione di riconoscimento dello spazio culturale dei Cosacchi come patrimonio immateriale dell’umanità presso l’ UNESCO, facendomi di recente un nuova visita  presso la mia residenza nel pordenone- se, mi riferì che, in occasione all’ uscita su piano nazionale del mio ultimo libro della Mursia-Milano “Cosacchi contro Partigiani”,era salito di di proposito in  Carnia al mio paese a fotografare la mia casa natale ed i luoghi dei dintorni, essendo interessati in tal senso, per la mia lunga attività culturale nella veste di storico e giornalista gli archivi e Musei di Mosca,  stante il proposito di traduzione in russo dell’intera mia opera culturale.

30 dicembre 2016

PIER ARRIGO CARNIER


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