COMUNICATO AD AMICI, SIMPATIZZANTI, STUDENTI
UNIVERSITARI E A QUANTI SI INTERESSANO A VICENDE STORICHE RIFERITE AL 1944-1945
Torno ancora su MIRKO e
KATIA, riproponendo quanto già pubblicato il 28 ottobre 2014, in relazione a recenti telefonate ricevute che confermano l’interesse, e
ritengo che dovrò tornarci ancora.
28 febbraio 2017
MIRKO-KATIA
– MONOPOLI (Bari)
Ricevo ancora telefonate dalla Carnia ed anche dalla Slovenia e Bosnia, soprattutto da giovani in parte universitari in cui si registra un risveglio di interesse per la storia avendo gli stessi saputo, da fonti informative, della mia nomina a suo tempo, nella Federativa Iugoslava, a procuratore irrevocabile, su alto consenso dei di Autorevoli fonti resistenziali iugoslave della Bosnia-Slovenia, da parte dei congiunti di Mirko (Arko Mirko) noto comandante partigiano nelle vicende resistenziali della Carnia, onde accertare le ragioni del suo assassinio assieme alla sua compagna di lotta, Katia (Gisella Bonanni) all’ alba della liberazione. Mi si chiedono notizie perché, in taluni miei scritti, resi anche noto di essere stato amico e confidente dell’ Ors di Pani ( cav. Antonio Zanella), il patriarca pastore della Carnia da cui Mirko e Katia, nell’ inverno 1944-1945, ebbero effettiva assistenza ed al quale fecero importanti confidenze di cui il medesimo mi rese partecipe. Posseggo su entrambi importanti documenti per cui, stante i la mia vasta ricognizione informativa in anni lontani, vengo innanzitutto a precisare che entrambi, Mirko e Katia, furono e restano per la storia irriducibili comunisti filo stalinisti legati allora al disegno sovietico di espansione nell’ Europa occidentale, Nord Italia compreso. Sulla fedeltà ideale di Mirko oltre alle dichiarazioni dei genitori di Mirko, del fratello Dionisio ex capo partigiano del battaglione “Giornate Nere”, dispongo di una relazione stesa da un suo subalterno, Roberto Guiducci, in seguito laureatosi in ingegneria ma dedicatosi con passione travolgente alla sociologia e come tale famoso in Italia(1=Nota)). Secondo il medesimo la fedeltà filostalinista di Mirko era assoluta, per certi versi addirittura crudele. Come già scrissi in vari miei articoli del passato, Mirko e Katia erano legati e tenevano contatti con l’infiltrato sovietico Cernikow che li raggiunse un’ultima volta, d’ inverno, nel secondo rifugio dove nessun altro mise piede all’infuori del padre di Katia, posto su un crinale a località “Pala dai Zocs” (il primo rifugio, costruito con assi di larice, stava dirimpetto alla zona dell’Ors sulle falde del monte Veltri.). Cernikow, previo accordi con una delle missioni britanniche “Rankin”B”, paracadutate nell’ ultimo periodo di guerra nel Veneto ed anche altrove nel nord Italia per controllare l’attività resistenziale, data la precaria salute di Mirko, convenne col medesimo ed ovviamente con Katia che, a una data stabilita entrambi si portassero a valle in zona pianeggiante, dove un Westland Lysander MK. britannico, li avrebbe prelevati con destinazione al Sud nella base britannica di Monopoli (Bari) da dove poi sarebbero stati trasferiti nell’ Unione sovietica affinchè Mirko potesse beneficiare delle cure necessarie stante il suo stato di emottisi. Purtroppo non molto prima della data stabilita due sicari (T. e B.) inviati da mandanti di cui conosco perfettamente i nomi, provvidero alla loro eliminazione sulla quale, oltre a quanto da me pubblicato nel mio volume "LO STERMINIO MANCATO", c’è dell’altro da dire. Giovanni Zanier montanaro della valle di Pani e pastore di malghe, dal suo casolare “ Stali Grant” posto sul versante che fronteggia i casolari dell’ Ors, mi dichiarò di aver udito, a una certa data, distintamente le raffiche di mitra che uccisero Mirko e Katia e, qualche tempo dopo, di aver notato un apparecchio, evidentemente il Westland Lysander, fare dei giri insistenti sopra la valle e poi andare via, evidentemente perché i due, essendo stati assassinati, mancarono all’ appuntamento… .
Porcia
(Pordenone), 28 ottobre 2014
PIER ARRIGO
CARNIER
(1=Nota).
Su Guidetti, nato nel 1923 , scrisse il CORRIERE DELLA SERA il giorno della sua
morte a Milano, il 10 aprile 1998: “… Riformista ma radicale non da chiacchiericcio ha sempre
indicato un varco nel muro dell’immutabilità, della staticità sociale con i
suoi cumuli di ingiustizie…dopo la disillusione dello stalinismo, del
socialismo realizzato, disse .”Finirà anche quell’impero. Mille, centomila,
milioni di Sacharov li faranno finire”.
Scrisse
ancora il CORRIERE DELLA SERA : “…fu un uomo
di grande dignità intellettuale.”
Testimonianze
:
Sartori
Luigi – fiancheggiatore agenti alleati
Materazzi
Alberto – ex agente dell'OSS (U.S.A.)
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