lunedì 31 dicembre 2018
ROMANIA CON BREVI ACCENNI ALLA IUGOSLAVIA di JOSIP BROZ TITO.
BUKAREST. Grande capitale rumena, nazione ricca di eventi storici e di cui non si possono ignorare le tenebrose e fascinose leggende, nè si può dimenticare il presidente Cjausesku, assassinato assieme alla moglie col crollo del comunismo, dipinto con termini spietati dal capitalismo occidentale di cui però molti cittadini rumeni parlano invece bene. Analogo è il caso di Josip Broz Tito, criminalizzato motivatamente dagli italiani quale responsabile delle vittime delle foibe, argomento che tuttavia andrebbe spiegato accuratamente, ma creatore di una Iugoslavia forte ed unita, nella quale molti cittadini che vissero quel periodo, riconoscono che si viveva bene.Tito aveva creato a Belgrado la base dei non allineati, cioè degli stati non aderenti al potere plutocratico economico-finanziario della Gran Bretagna e Stati Uniti, onde stabilire un bilanciamento, il che era importante. Il suo ardito sganciamento dall' URSS, nel 1948, aveva creato una condizione di favore all' Italia, costringendo il dittatore sovietico, Stalin, mancandogli il supporto dell' area balcanica, a recedere dal programma di espansione egemonica in occidente che includeva anche il nord Italia. Nella Federativa Iugoslava, nei centri cittadini, nel periodo titino regnava un' aria distensiva d' intonazione populista e, nei pubblici locali, risuonava costante il suono nostalgico di canzoni resistenziali che in certo senso era anche piacevole. Negli ultimi tempi risuonava una canzone evocativa molto gradevole dal titolo " Iugoslavie" che a me sinceramente piaceva. Oggi quella Iugoslavia forte ed unita, in seguito ad intese decisionali, per certi versi occulte, dei grandi poteri economico-finanziari a cui la sua unità non era gradita, è stata frantumata in sei repubbliche : Slovenia, Bosnia, Montenegro, Croazia Serbia, Macedonia a cui si aggiungono due province autonome.
31 dicembre 2018 CARNIER PIER ARRIGO
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