venerdì 17 gennaio 2020
RISPOSTE AD ALCUNE DOMANDE SUL LIBRO L'ORS DI PANI
Rispondo ad alcuni messaggi inviatimi da lettori via telefono, in riferimento ai contenuti del mio libro L'ORS DI PANI, riferiti ad alcune motivazioni.
Premetto che molti lettori, non solo italiani ma stranieri, serbi, sloveni, statunitensi, attraverso i rapidi moderni strumenti di traduzione del testo, hanno espresso valutazioni compiacenti, ravvisando che, i contenuti di fondo, vanno oltre il senso espositivo, delineando sensazioni a livello umanistico. Superando l' empirismo con accostamenti filosofici il testo si apre quindi a un dialogo di ampio respiro. Resto soddisfatto di queste valutazioni e vengo quindi alle annunciate risposte.
Il fatto riferito sullo Zanella Ors di Pani a pag. nr.118 è senza dubbio molto significativo. Avvenne infatti a Cortina d' Ampezzo nel ristorante di un hotel dove, offeso da un cameriere che lo aveva considerato un barbone ed aveva tolto la tovaglia dal tavolo accanto al quale si era seduto, per reazione lo Zanella aveva estratto dal tascapane un pacco di carta moneta (AM Lire delle forze di occupazione alleate, eravamo nel 1945-1946) e, con le stesse, aveva coperto la superficie del tavolo.
Come già riferito nella mia pubblicazione diffusa nel 1957, dal titolo VENTO DI CARNIA, opera giovanile che tengo cara come un gioiello, a pag. 92 precisavo che, allo Zanella Ors di Pani, piacevano gli affari di grossa taglia, vendite ed acquisti di armente. Per tale motivo, sovente, egli lasciava la valle diretto sulla via del Cadore e quindi aveva modo di fermarsi a Cortina d' Ampezzo. Ricordo che lo interessava molto il bestiame bovino di razza Norica, in quanto agevole sui pascoli delle malghe carniche.
Sul caso di Cortina tornammo più volte, anche quando assieme a me veniva Wanda mia moglie. Poco tempo fa, nei giorni di lancio del libro, a un vecchio montanaro di Presanaio nel Comelico, come già scrissi da qualche parte, piacque telefonarmi per rimembrare il fatto di Cortina d' Ampezzo che lui conosceva. Sempre del fatto si parlò a lungo nelle casere delle malghe. Io stesso ricordo di averne parlato, ad esempio. a casera Naverzauta nella valle Naverza con un vecchio casaro e, a malga Vielma col malghese Concina Mario di Invillino che poi, per lunghi anni, passò ad alpeggiare malga Pieltinas.
Per le solite inevitabili ciarlatanerie valligiane l' argomento finì per essere bistrattato e snaturato dai soliti chiacchieroni da osteria che sanno tutto e non sanno nulla. Mi risulta che lo facessero risultare avvenuto a destra e a manca a Udine, a Venezia ed anche altrove. Peccato che non sia più in vita Aristide, arguto trafficante di bestiame e di malghe uomo preciso, da me citato nel libro, che ricostruiva l' episodio di Cortina mimandolo.
Certo vi sono altre risposte da dare a domande. Chi era Adamo, l' uomo dalla mantella nera citato a pagine 155, 156 161. Adamo era colui che, amico e non amico dello Zanella, gli aveva fatto perdere l' acquisto di malga Avedrugno col grande bosco che si espandeva in un profondo vallone. Adamo, Maria figlia dell’ Ors, lo detestava ed al riguardo mi aveva confidato dei segreti....
Altro vi sarebbe da dire, sempre in risposta a domande, ad esempio su malga Cercevesa posta e brevi passi dal confine itali-austriaco: malga leggendaria su cui so molte cose, ormai caduta in distruzione e credo nemmeno più risulti indicata topograficamente.
Interesse e domande mi sono state rivolte sull' Ors de l' Amariana, personaggio ugualmente leggendario, uomo dalle sfumature diverse rispetto all' Ors di Pani, entrambi in ogni caso figure importanti che emergono nel mondo etico della vecchia Carnia da me vissuto. Io so che sono l' ultimo testimone in vita di quel mondo. I valligiani miei pari classe, della media Val Gorto, sono tutti morti. Sono morti anche i pochi scrittori e poeti carnici più o meno della mia generazione, per cui data la mia età avanzata mi sento come in licenza premio prolungata. Su Zanella Tommaso certo vi sono cose da dire che meriterebbero una trattazione e che io custodisco. Dette cose assieme ad altre credo che signori di Raveo e dintorni assolutamente non conoscano. A pag. nr. 104 del libro scrissi che Tommaso Ors de l' Amariana non aveva paura di nulla e che sprazzi di sue vicende, dette in modo allusivo, li ascoltai fra le montagne dell' Austria da vecchi trafficanti austriaci. Ma conclusi di lasciarli fra quelle montagne, care montagne austriache. Deciderò il da farsi.
17 gennaio 2020 CARNIER PIER ARRIGO
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