martedì 8 aprile 2014

REPUBBLICA DELLA CARNIA e GIUNTA DI GOVERNO due termini che devono sparire dalla storia, ed altro.

COMUNICATO  AD AMICI E SIMPATIZZANTI

QUELL’INSOFFERENTE STATO CONTROVERSO TRA I GIUDIZI CODIFICATI  IMPOSITIVAMENTE SULLA RESISTENZA RISPETTO  A QUELLI TRAMANDATI DALLA MEMORIA POPOLARE. IL VENTILATO PROGETTO DI PROPORRE A LIVELLO DIDATTICO NAZIONALE, PENSIERI E DECRETI DELLA FANTOMATICA GIUNTA DI GOVERNO DI AMPEZZO CARNICO, MESSA IN PIEDI DAI COMUNISTI  NEL SETTEMBRE 1944.


Riferendomi al mio comunicato  24 marzo u.s. “FALSI EROISMI E MARTIROLOGI PARTIGIANI RIFIUTATI E CONTESTATI etc…) riguardo  la targa collocata  a Nimis per iniziativa del sindaco senza il deliberato assenso di rito in memoria di partigiani uccisi dai nazifascisti nel ’44, contenente dei nomi disapprovati dall’esistenza di documenti, leggo oggi, 4 aprile   sul Messaggero Veneto che, nottetempo, ignoti hanno rimosso  la targa . Frattanto, recita  il quotidiano, il sindaco di Nimis avrebbe fatto approvare una delibera  secondo la quale, essendo i fatti accaduti nel periodo settembre 1943 - febbraio 1944, gli stessi non sarebbero includibili  all’interno della guerra di liberazione. Sta di fatto, invece che, qualsiasi atto di opposizione armata contro gli occupanti tedeschi ed i fascisti,  verificatosi nel periodo menzionato, rientra  indiscussamente nel concetto di guerra di liberazione. Per concludere appare  evidente che, onde chiudere un caso spinoso, si sia voluto evitare un  confronto su elementi documentali che avrebbero  provato che la targa conteneva dei nomi o taluni nomi  su cui  la minoranza consigliare aveva sollevato l’obiezione di non trovare giusto valorizzare soggetti le cui azioni non avevano una totale chiarezza.
Si tratta di  controversie  che si trascinano  dal tempo resistenziale e  di attriti tra i giudizi ufficiali impositivi sulla resistenza e quelli tramandati dalla memoria popolare.
Risulta abbastanza di frequente, sugli eventi della resistenza, una diversità  tra il giudizio ufficiale e quello mediatico che proviene  da testimonianze e valutazioni tramandate. Di fatto la popolazione,  testimone degli accadimenti, tenne in realtà un comportamento agnostico vale a dire distaccato dal movimento partigiano e  non vi fu alcun apporto, mi riferisco alla Carnia ed al Friuli,  alla cosiddetta insurrezione  finale al momento della resa tedesca e fascista (25 aprile 1945). Vi fu senz’altro, nella popolazione, un’esplosione di gioia al momento della fine del conflitto determinato dalla  vittoria dalle forze alleate anglo-americane su  quelle  tedesche e fasciste, ma non dei partigiani..
 A questo punto mi permetto  di ribadire, riferendomi in particolare agli avvenimenti partigiani della  Carnia, l’assoluta necessità di eliminare le mistificazioni, di cui ripetutamente ho  motivato  le falsità, da stralciare senza possibilità di appello,  anche per favorire un serio giudizio storico  sui fatti. Richiamo quindi,  ancora una volta, la squallida invenzione di  Repubblica della Carnia, rinverdita e fatta circolare da qualche tempo sulla stampa con  nebulosi propositi celebrativi,  coltivati  da elementi cattedratici di organismi universitari  per farne oggetto di memoria storica a livello didattico nazionale, portando, quale  esempio democratico, pensieri e decreti della Giunta di Governo.  La Giunta venne costituita senza un adeguato suffragio elettivo e fu formata dagli stessi membri del Comitato di Liberazione Nazionale territoriale, eletto dai vari C.L.N. detti “di valle”, della medesima zona, ed assunse la sigla CLNZL (Comitato Nazionale Liberazione Zona Libera). L’elezione della Giunta fu quindi un fatto impositivo voluto dai comunisti, privo di un valido fondamento elettivo popolare e mancante di riconoscimento da parte del Governo del Sud che, già allora, in seguito all’ avanzata delle truppe alleate, si era insediato a Roma..
Tralascio altri particolari  già riferiti nel mio intervento di condanna radicale del filmato “Carnia Libera. Un’estate di Libertà” , pubblicato  sui miei siti Facebook e Blogger il 27 luglio 2013.
La Giunta di Governo ebbe vita breve come una crisalide,  si e no di un paio di settimane. In un clima illusorio ed irreale da teatrino di paese in un ambiente di non acquisita libertà, la stessa sfornò dei decreti taluni di alto contenuto, che esorbitavano palesemente dai limiti reali della propria effettiva funzione che comportava l’adozione di elementari norme gestionali per cui non c’era nulla di straordinario da decretare, mentre le forze tedesche, che già stringevano in una morsa l’intera  Carnia, in  esecuzione a preannunciati rastrellamenti,  stavano  per occupare il villaggio di Ampezzo,  sede della Giunta medesima.
Sulla favola della Repubblica della Carnia o Repubblica libera mi dà ragione l’ufficiale britannico Patrick Martin Smith, membro della Special Force nr.1, paracadutato nel 1944 nel Friuli occidentale dove, in appoggio ai partigiani, stabilì una base che poi venne spostata in Carnia col compito, tenuto segreto, di provocare una sollevazione antinazista in Austria. Ebbi col medesimo dei rapporti nel dopoguerra. Nelle sue memorie, scritte con talento, egli  precisa : “ Il 14 ottobre tedeschi e cosacchi entravano ad Ampezzo, così segnando la fine della resistenza in Carnia. I membri della Giunta riuscirono a rifugiarsi a Tramonti di Sopra, ma ormai non ci poteva essere alcuna pretesa di una “Repubblica”… Più a meridione le speranze alleate di prendere finalmente Bologna affondavano nella pioggia e nel fango…L’illusoria speranza di una Liberazione alleata nel 1944 era crudelmente svanita”.
L’invenzione della Repubblica della Carnia  e della Giunta di Governo, che tale non era perché non ebbe approvazione dal Governo di Roma, sono termini privi di attendibilità nella funzione loro vagheggiata, nella stagione partigiana della Carnia,  ed è  riprovevole che se ne sia fatto uso abusivo e che  si sia tentato di proporli  sul piano didattico nazionale.

07 aprile 2014

                                                                             PIER ARRIGO  CARNIER

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