COMUNICATO BREVE
Alle Associazioni culturali dell’ Austria e
Slovenia, alle Associazioni cosacche delle comunità ZAPOROGHI (Zaporoz’e) del
basso Dnieper, di ROSTOV (Rostovna-Donu) e KRASNODAR (Kuban), nonché alle
Associazioni delle comunità cosacche presenti in Germania, Francia, Serbia,
Slovenia, Slovacchia, Stati Uniti, Canada, ed a quelle caucasiche del Nord
Caucaso e Monaco di Baviera.
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Ad integrazione della
risposta da me data il 4 luglio corr. al sig, Giacomo Oberto , a seguito di
alcuni messaggi positivi pervenutimi anche telefonicamente, ritengo di
aggiungere seguente nota.
La
riesumazione, così chiamiamola, del ricordo del partigiano “Fischietto” e
quanto dal medesimo confidatomi, in anni
lontani, nel ripercorrere la sua rovente vicenda partigiana con vari
riferimenti, quali ad esempio l’eliminazione di Olmo, alcune particolarità
sull’ attacco osovano al presidio cosacco di Ovaro ed altro, ha ulteriormente riacceso in me la
persuasione anzi direi l’impegno di
consolidare e rendere pubblici, quanto
prima possibile, pur sussistendo purtroppo altri impegni che devo concludere e che io solo posso condurre, fatti ed eventi decisamente incisivi della storia
partigiana in Carnia, con particolare riferimento alla corrente rossa e,
prescindendo da giudizi di merito, evidenziando
elementi ritenuti di ferma fedeltà
filostalinista. Il punto chiave sta nel fatto che quantomeno gli elementi guida responsabili della corrente rossa non erano attendisti come altri antiprogressisti scesi in campo tardivamente. Essi, della corrente rossa, davano una mano agli alleati britannici e statunitensi, ma loro obbiettivo era di favorire gli ideali di Stalin e della nascente Federativa iugoslava di Josip Broz Tito.
07
luglio 2016
PIER ARRIGO CARNIER
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