VOLUME " L'ORS DI PANI - Storie e racconti della Carnia"
Ho riletto, in posizione di critico, il mio libro "L'Ors di Pani" che , edito recentissimamente dall ' editrice MURSIA di Milano , a fine mese, verrà diffuso nelle librerie su piano nazionale. Si tratta di un' attesa ormai breve, ovviamente motivata , essendo assurdo che un libro fosse messo in in vendita nel periodo feriale. L' ho riletto da estraneo, come se l'autore fosse un altro e, senza scendere in dettagli, ho rilevato soddisfacente coerenza nel filone portante, inteso ad esprimere, sul piano etico e pur sempre storico, le concezioni palpabili di un modo di essere, regolato da fatalismo delle genti del mondo agreste delle montagne della Carnia, ormai inesistente, ma da me vissuto. Domina la scena la figura leggendaria dell' "Ors di Pani" e, da qui, la ragione del titolo: personaggio dai comportamenti arcaici erede di parossismo ancestrale con naturali contrapposti riscontri, figura ieratica dal contorno mitologico che ha lasciato profonda simpatia, per generosità e umanità, nella memoria popolare. Seguendo la linea strutturale il libro parla, inoltre, di contrabbandieri, malgari, pastori, boscaioli, figure significative di carnici e, andando oltre gli aspetti estetici, nel realismo analitico supera entro limiti, antichi scrupoli.
Come già detto in precedenti post informativi, nell' assetto generale sono incluse circostanze riferite al periodo di guerra, 1944-1945, non solo in senso formale. Emergono quindi vicende partigiane rivelatrici assieme ad altre rievocative di cosacchi e caucasici. Proprio nella parte concernente "L' Ors di Pani" è trattata la figura di Mirko (Arko Mirko) e della compagna di lotta ed amante Katia (Gisella Bonanni), a cui lo Zanella, "Ors", dall' autunno 1944 all' aprile 1945 in circostanze di emergenza, dette generosa umana assistenza. Si trattava di un Mirko esautorato, detronizzato dal potere di comando, che rilasciò all' "Ors" confidenze preziose e delle quali l'" Ors" , mi volle partecipe per cui mi mise a conoscenza assieme ad un carteggio riservato, altrettanto prezioso. Essendo io sottoscritto, procuratore irrevocabile di Mirko, nominato nella Federativa Iugoslava, quale delegato dai congiunti su avallo di esponenti della resistenza iugoslava per gli accertamenti sull' assassinio di Mirko e Katia, escono quindi, nel libro, precisazioni fondamentali sul caso, quale risultanza storica, che travolge e mette fine a squallide menzogne ed invenzioni paesane. Mirko e Katia per la storia, andando oltre all' immagine di resistenti, restano due ardenti rivoluzionari di incrollabile fedeltà marxista stalinista. A suo tempo in miei ampi articoli diffusi sulla stampa ( IL Gazzettino), parlai di Mirko quale "Che Guevara" della Carnia, definizione tratta da un' interessante relazione rilasciatami da un suo subalterno, partigiano del battaglione Friuli comandato da Mirko, che così intese definirlo.Trattasi di Roberto Guiducci da Raveo, in seguito laureatosi in ingegneria, ma dedicatosi con ammirevole impegno alla sociologia e divenuto famoso, deceduto purtroppo nel 1989 . Su Mirko e Katia in ogni caso, come da nota nr. 26 del mio libro in argomento, è previsto un mio specifico lavoro monografico documentato.
Ho notizie che questo mio libro "L' ORS di PANI" è atteso e spero sia vero. Al riguardo regna senz' altro un interesse a conoscere la verità sulla figura mitica dell' Ors, immagine riassuntiva di significati simbolo delle montagne della Carnia intrecciata con la vicenda del duplice assassinio Mirko-Katia di cui il medesimo era depositario. Spesso mi sono posto e mi pongo ancora una domanda, quella del perchè nella notte del 5 marzo 1955, notte nevosa paurosamente silente del duplice assassinio dell' Ors e Maria, mentre l' omicida saliva ostinatamente da valle, sotto la bufera, per uccidere come infatti uccise , un' insondabile forza trascinante aveva predestinato che io, segreto confidente e amico dell' Ors, fossi sul luogo. L'Ors era dotato di una personalità straordinaria evocante sintomi rasputiniani. I cosacchi ne avevano avvertito il fascino ed erano rimasti suggestionati, tant' è che il capitano Bukrimo, di cui posseggo la foto, dopo aver deciso la sua fucilazione quale collaborazionista della resistenza, ne ordinò la sospensione, fatto di grande rilevanza. ed i cosacchi riposero le carabine in spalla.Vi immaginate questa scena storica grandiosa, dal significato profondo, che a me va venire le lacrime !!!
La risposta alla menzionata mia domanda è che, tra me e lo Zanella, Ors di Pani, esisteva, più che un "feeling", un collegamento magnetico da me altre volte meravigliosamente avvertito.
12 agosto 2019
CARNIER PIER ARRIGO
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