martedì 16 febbraio 2016

20 NOVEMBRE 1944. QUELLA RIUNIONE DECISIVA NELL’ALTA VALLE DI PANI DOVE IL COMMISSARIO “ANDREA “ (MARIO LIZZERO) IMPOSE LA CONTINUAZIONE DELLA RESISTENZA.


COMUNICATO

Spesso nel corso di indagini riferite alla stagione della Resistenza carnica,  mi resi conto che, nella prevalente organizzazione  Garibaldi, sia per decisioni sostanziali che per azioni rilevanti, emersero degli idealisti comunisti taluni anche stalinisti, così chiamati stante l’orientamento ideale parte dei quali, condannati al confino e liberati con la caduta del  regime fascista nel luglio1943, avevano  subito  aderito alla  lotta resistenziale. Parlo dal punto di vista storico ed a tale scopo ritengo utile una breve nota.

                           MEMORIA EVOCATIVA


Mi riferisco all’ autunno 1944, uno dei più   tenebrosi periodi  della lotta partigiana in Carnia travolta e prostrata dai grandi rastrellamenti tedeschi, per ricordare che,  gli esponenti  responsabili delle formazioni,  furono specificatamente convocati ad un raduno straordinario nell’ alta valle di Pani, sulle montagne. “ Occorreva una decisione definitiva in risposta a un dispaccio ch’ era giunto in Carnia, da parte alleata, verso il dieci di ottobre. Ad Ampezzo, nell’ imminenza dell’irruzione dei cosacchi, i membri del Comitato di Liberazione Nazionale e i comandanti militari erano stati convocati d’urgenza dalla Missione alleata che preannunciava un’ importante comunicazione diffusa dal maresciallo  Alexander dell’8° armata. L’ufficiale alleato, maggiore Schmidt, nella sala del municipio di Ampezzo, dinanzi al gruppo dei convenuti, aveva comunicato che il maresciallo Alexander consigliava lo scioglimento delle formazioni poiché, in Carnia, la partita era persa: le divisioni cosacche avanza vano occupando le vallate e il movimento partigiano sarebbe stato liquidato”.
“I membri della brigata “Osoppo”, appoggiavano incondizionatamente il pensiero di Alexander, adducendo le enormi difficoltà di  carattere logistico che si sarebbero verificate nell’ inverno mantenendo le formazioni in attività”.“A ciò si oppose validamente il commissario generale Andrea (Mario Lizzero) della brigata Garibaldi : tacciò gli alleati di opportunismo e precisò che la lotta sarebbe stata condotta ugualmente sui monti, pur con prevedibili difficoltà. Le parole di Andrea ebbero il loro peso positivo. Furono decisive, e stabilirono il nuovo corso della resistenza”. (pagina nr.63 de “L’Armata Cosacca In Italia…”
Il raduno straordinario ebbe realmente luogo nell’ alta valle di Pani. “Vi parteciparono per  la brigata Garibaldi, Andrea, Marco, Barbe Toni, Ninci, Tredici, Gracco, Augusto, Barba Livio, Nembo, Furore e per l’Osoppo, Verdi, Max e Da Monte”. Era il 20 novembre 1944: una giornata d’autunno inoltrato. Grandi stormi di uccelli migratori volavano in fretta di proda in proda, lungo le boscaglie di fondovalle ammantate di uno strato di scuro fogliame su cui calava lo scialle della neve. Ruppe il silenzio Andrea, commissario generale delle brigate comuniste del gruppo Garibaldi, il quale riaffermò la necessità di condurre nell’ inverno, contro il parere alleato, la resistenza sui monti. Proposta che già viveva negli animi, accolta all’ unanimità dai convenuti, i quali esplosero le loro invettive contro il maresciallo Alexander. Fu stabilito di condurre la resistenza ad oltranza. Avrebbero resistito nell’ impresa invernale i forti, i volontari, cioè i cosiddetti “duri”. Eventuali gregari, ritenuti inadatti, sarebbero sostai rinviati alle loro case e sarebbe stato reciso nei loro confronti qualsiasi rapporto onde evitare la delazione e l’individuazione da parte del nemico dei segreti rifugi della resistenza”.(Pag. nr.64 de “L’Armata Cosacca In Italia…”)

16 febbraio 2016

 PIER ARRIGO  CARNIER




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