COMUNICATO
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Mi telefonano amici da Udine,
da Tolmezzo, dalla Val Canale , da
Tarvisio… precisando che il 12 marzo
corr. , sulla cronaca di un quotidiano regionale sarebbe apparso un articolo
riferito alla Chiesa di Timau nel quale
si asserisce che, la stessa, fu costruita
stante la donazione di denaro di un Cosacco. L’articolo però io non l’ho letto, ma per ciò che intendo dire mi bastano le assicurazioni
verbali ricevute telefonicamente.
I Cosacchi, durante la ritirata, non fecero alcuna donazione di
denaro alla Chiesa di Timau. Su questa vicenda tengo un
carteggio documentale veramente voluminoso e, via via negli anni, ho pubblicato grandi articoli sulla stampa ed
anche sul periodico di Timau dal titolo “Asou Geats:::”, ho parlato alla Televisione e tenuto
conferenze ai cosacchi delle associazioni russe giunte in Austria in varie occasioni, precisando che,
il donatore di un milione di lire, il giorno 2 maggio 1945, a don Ludovico
Morassi, parroco di Timau, fu il Gruppenfuehrer
SS. Otto Gustav Wächter , ex governatore di Cracovia, in ritirata da Trieste.
In
un lungo colloquio nella canonica di Timau, nel primo dopoguerra, testimone un
mio amico di studi del luogo, Norberto Di Centa, don Morassi dichiarò
energicamente e tassativamente che, con tale donazione, i Cosacchi non hanno nulla a
che vedere e in nome di Dio mi rassicurò che, nel diario
parrocchiale, di cui ottenni copia autentica
egli annotò personalmente che, la somma di 1.000.000 di lire, gli fu offerta da un comandante germanico. La stessa dichiarazione mi fu fatta, alla presenza di
testimoni, dalla madre del parroco. Al
dilà di questo, in una lunga e costosa mia indagine durata degli anni, senza chiedere appoggio finanziario ad alcun
Ente pubblico com’è mia tradizione, raccolsi da alti ufficiali tedeschi la conferma che, la donazione va attribuita al citato SS.
Gruppenfuehrer Otto Gustav Wächter, barone austriaco ed alta personalità
politica nazionalsocialista notevolmente stimata dal Vaticano, in particolare
dall’Arcivescovo Bucko nel corso della seconda guerra, per motivazioni rilevanti
e di grande interesse storico di cui sono a conoscenza e talune sono il solo a
saperle. Queste mie precisazioni sono note, ad alto livello ai vertici della
direzione degli archivi storici di Mosca
e Washington. Di Wächter ebbe a parlarmi
il generale ucraino Pavlo Schandruk, comandante dell’ Armata Nazionale Ucraina,
unità fondata in Galizia, per volontà di Wächter, durante l’occupazione tedesca dell’Ucraina e
costituita in prevalenza da Ruteni e Galiziani. Nel 1945 in ritirata dalla
Russia, in seguito alla retrocessione del fronte orientale, l’ Armata ucraina
raggiunse Klagenfurt nell’Austria e, per intervento del Vaticano in particolar modo tramite il
menzionato Arcivescovo Bucko, fu sottratta dai britannici alla consegna
ai sovietici e trasferita in Italia a Rimini, Riccione e Bellaria. Schandruck,
emigrato nel dopoguerra nel Canada, tornando in Italia per rivisitare i luoghi
di soggiorno dell’Armata di cui conservo preziosi cari documenti, avendo letto ed
apprezzato miei consistenti articoli sulla vicenda della resistenza ucraina antisovietica,
a lui recapitati ed essendo stato con lui in corrispondenza, volle incontrarmi. Ci
vedemmo a Venezia in un incontro che per entrambi fu memorabile. Rammento che pranzammo
al ristorante La Colomba ,
posto nelle vicinanze del ponte di Rialto, luogo di appuntamenti per attori ed
artisti.
Tornando
alla vicenda di Timau la menzionata
somma con altri finanziamenti , che don Morassi riuscì a ad ottenere da Enti
e benefattori, venne avviata e portata a felice compimento la costruzione della
Chiesa CRISTO RE. Si trattò di progetto che pretese lunghi anni di impegno col fattivo lavoro dei suoi
parrocchiani, muratori, carpentieri,
falegnami che dettero
gratuitamente la loro opera.
Merita accennare che, da parte delle
solite consorterie di paese, a proposito della donazione iniziale di un milione di lire del Gruppenfuerer SS, si tentò di cammuffare il fatto attribuendo genericamente la donazione ai cosacchi sulla base dell'idea che, tale versione avrebbe favorevolmente alimentato
le visite di turisti italiani e stranieri ed anche di comitive
di cosacchi a Timau, soprattutto dopo la
liberalizzazione delle frontiere, portando presumibili offerte di denaro alla chiesa e dei quattrini
ai pubblici locali del villaggio. Questo è tutto.
15 marzo 2017
PIER
ARRIGO CARNIER
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