Foto degli amici cosacchi: io con Tatjana.
Foto degli amici cosacchi: io tra i due coniugi cosacchi davanti alla mia residenza Leonhard e Tatjana.
Foto degli amici cosacchi: io tra i due coniugi cosacchi davanti alla mia residenza Leonhard e Tatjana.
Ho avuto oggi la visita preannunciata, a Porcia di Pordenone, di due ospiti
cosacchi provenienti dalla Germania e precisamente di Tatjana Maininger e
Waldemar Leonhard, lui. atamano in uniforme con colbacco siberiano, a me noti
ed incontrati in precedenza. Abbiamo a lungo parlato di vecchi e di nuovi piacevoli argomenti concernenti vicende
cosacche, soffermandoci poi, fra l’altro,
sulla donazione fatta da un comandante germanico a Timau il 2 maggio 1945. Ho
esposto loro, accuratamente e documentalmente, l’iter dei fatti precisando che il donatore fu l’ Obergruppenfuehrer SS. Otto Gustaw Wächter, ex governatore di
Cracovia e Leopoli, successivamente, in seguito all’ arretramento del fronte orientale,
nominato da Hitler in sostituzione del segretario di Stato Lanfried, capo del’Amministrazione
militare tedesca in Italia con sede a Gardone Riviera e due comandi di campo
sottostanti, uno a Milano e l’altro a Trieste. Al momento della ritirata ,
trovandosi a Trieste,Wächter si pose col suo Comando al seguito della colonna
blindata del Gruppenfuehrer SS. Globocnik che, dopo alcune soste, transitò per
Timau dove avvenne la menzionata donazione come da annotazione fatta per mano
del Parroco, don Ludovico Morassi, nel diario parrocchiale ed a me
personalmente confermata dal medesimo. Ho doverosamente
aggiunto che, la scritta posta all’ interno della chiesa riguardo tale
donazione, eseguita molti anni dopo il decesso di don Ludovico Morassi è assolutamente errata , dovuta a oscuri rabberciamenti paesani, privi di
ogni e qualsiasi fondamento storico. Oltre a vasti articoli sulla testate di quotidiani, Il Gazzettino e
Messaggero Veneto, nell’aprile 2006 sul periodico “asou geats....” organo
dell’oasi tedescofona di Timau, uscì un mio lungo rapporto, di quattro pagine
su 5 colonne ciascuna, ampiamente documentato, ivi riprodotta mediante foto la
sopramenzionata pagina del diario attestante la somma di un milione donata con
la precisazione da “un comandante germanico” scritta da don Morassi, con un
assieme di altre mie peculiari puntualizzazioni di valenza storica. Nell’ agosto
2010 usciva , sempre su “asou geats...” altro mio vasto rapporto su quattro
pagine di cinque colonne ciascuna che ripercorreva l’argomento nel quale,
conclusivamente, precisavo che, la donazione di Otto Gustav Wächter ,
cattolicissimo e stimato dal VATICANO secondo gli alti principi imperscrutabili
della Chiesa, di natura sovranazionale ed universale era un atto, dettato dalla
coscienza in un momento tragico legato alle vicende storiche della Carnia nel
secondo conflitto mondiale, che avvolge di suggestivo fascino la chiesa di
CRISTO RE.
Il fatto donativo di Wächter, SS. membro importante del partito nazionalsocialista austriaco ed ex governatore di Cracovia e Leopoli, merita in ogni caso un' ulteriore considerazione andando oltre la sobria frase donativa motivata nel diario per cui ritengo meritevole esporre le effettive circostanze storiche. Mentre le montagne che sovrastano Timau si sbiancavano di neve con nere colonne di tedeschi e cosacchi che salivano penosamente verso il passo di confine che immette nell’ Austria e il III° REICH stremato nelle forze, pur con estreme leggendarie resistenze, avvertiva inevitabile il crollo, si delineava un ultimo disegno. Nei successivi giorni , come scrissi nel mio libro “ Lo Sterminio Mancato”, sotto la forte spinta del Vaticano con segreta consapevolezza degli anglo-americani si riunivano, a STRÖBL nel salisburghese, dei protagonisti di rilievo in gran parte austriaci e fra questi il vescovo Roracher, per abbozzare, sulla caduta del III° Reich, la costituzione di una Grande Austria quale “Status” che avrebbe potuto ristabilire l’equilibrio dell’ Europa ed avrebbe compreso
Voglio
ancora credere, infine, che certe visite fatte a Timau da taluni esponenti o
rappresentanti del clero russo ortodosso del quale ho rispetto e reciproca alta
stima, siano state e lo siano solo formali, che cioè nel merito e sotto il profilo della legittimità storica, non abbiano alcuna attinenza o propensione con la vecchia maleodorante diceria diffusa in anni lontani per finalità tendenziose, della falsa attribuzione della donazione ai
cosacchi i quali, con tale storia, non hanno proprio nulla a che vedere.
PIER ARRIGO CARNIER
.Mi fa
veramente piacere il forte interesse manifestato dai lettori, italiani e
stranieri alle mie precisazioni, già in ogni caso più volte ripetute sulla
stampa e via internet, sulla donazione di Timau, protese a diffondere la verità
vera che cioè fu dovuta a volontà tedesca con denaro della Gestione finanziaria
dell' Armata tedesca in Italia, ma ciò che conta è il profilo ideale umano ,
come ho spiegato, della donazione. C'era gente comunque, certa gente non
illuminata dalla cultura, che voleva e volle vergognosamente cambiare la realtà
di fatto, pronta a piegarsi vilmente a poteri paesani e più alti, pronta a
gestire la verità dei fatti per basse convenienze e , se del caso, a propagare
il falso all' italiana !!! Dopo queste mie precisazioni mi sono giunte diverse
telefonate di consenso da amici veri e conoscenti anche stranieri dotati di
alti principi morali e, fra l' altro, mi è pervenuto un messaggio da parte di
Horst von Waechter figlio del Gruppenfuehrer SS. Otto Gustav Waechter che vive
in Austria in uno storico famoso castello, di cui riporto la frase iniziale :
" La ringrazio con tutto il cuore per la sua difesa instancabile di mio
padre, Dr. Otto von Waechter già Governatore di Cracovia e Leopoli durante la
guerra”.
Buongiorno Pierarrigo,
RispondiEliminaho avuto modo di leggere solo oggi la sua bella analisi dei fatti verificatisi a Timau sul finire della guerra. Premetto che conoscevo il parroco don Morassi (era cugino di mia madre) ma non ho mai avuto modo di parlare con lui dei fatti da lei esposti. Invece mi sento in dovere di sottolineare una cosa, ovvero che per la realizzazione della mastodontica chiesa le cui dimensioni contrastano con quelle del paesino di Timau e con l'orografia ristretta della vallata, la somma donata fosse stata poi del tutto insufficiente alla completa realizzazione della chiesa stessa. Come conseguenza il menzionato parroco dovette rivolgersi a chi qualche soldo lo aveva racimolato andando in giro a guadagnarsi il pane e cioè i molti emigranti timavesi. Fu certamente un errore di valutazione quello del parroco, avrebbe potuto realizzare una chiesa molto più piccola, con meno oneri da lasciare ai posteri per la sua manutenzione e magari realizzare qualcosa per la comunità timavese come ad esempio un centro sociale di aggregazione per i giovani.
Un saluto cordiale