COMUNICATO AD AMICI, STUDENTI UNIVERSITARI INTERESSATI, ALLE VARIE ASSOCIAZIONI COSACCHE E CAUCASICHE RUSSE ED A QUELLE DI GERMANIA, AUSTRIA, FRANCIA, ED EX IUGOSLAVIA.
Ho riveduto casualmente il video ( dvd ) risalente al 9 maggio 2009
sulla vicenda cosacca trattata da TELEFRIULI, organo di diffusione allora di
proprietà del GAZZETTINO di Venezia. La trasmissione fu curata e trasmessa in diretta dal responsabile della TV.
Terasso, abile conduttore nel gestire, curare
e porre in risalto le particolarità più incisive, lavoro non facile e
delicato, trattandosi, nel caso
specifico, di dare rilievo al significato
storico dell’evento libero da contaminazioni politiche.
Ero
invitato alla trasmissione quale diretto
testimone del tempo, autore di talune pubblicazioni specifiche in materia diffuse dalla Mursia-Milano ed
altre, nonché per il film girato
sull’ argomento sul filone storico di un mio libro e su mie documentazioni dalla
direzione RAI 2- Roma dal titolo “COSSACKJA” e
per la mia lunga trattazione storico pubblicistica, nell’ arco di decenni,
quale “giornalista di lungo corso”.
Partecipavano alla seduta degli altri, due giovani laureati e quindi non testimoni del tempo venuti dopo i fatti, le cui tesi imperniate
sull’ argomento dell’occupazione cosacca erano state poi pubblicate ed una terza
persona anziana, forse più di me, pure autore di pubblicazione attinente al
caso.
Rivedendo
quella trasmissione a distanza di anni ho provato il senso quasi da non riconoscermi nelle sembianza fisica, allora con
una barba folta quasi minacciosa che porto
ancora, ma in forma direi mitigata, e in
quell’ immagine mi sono visto duro e non disposto a tolleranze. Ero motivato da
ricordi disgustanti poiché su per la Carnia e nel Friuli erano serpeggiate molte chiacchiere
maleodoranti. propagate da galoppini, difformi
dalla realtà sulla vicenda storica dei
cosacchi che presumevo sarebbero riemerse nel corso della trasmissione. Le solite sciocchezze ed invenzioni non facilmente estirpabili tra le quali "Carnia Libera e Repubblica della Carnia 1944" che tuttavia non riaffiorarono. Joseph Goebbels, ministro della propaganda nazionalsocialista, uomo che, prescindendo dal giudizio storico sul suo operato era di raffinata intelligenza, amava ripetere che, una menzogna ripetuta un paio di volte, finisce per essere creduta.
Uno
dei convenuti ritenne, in ogni caso dal suo punto di vista, di addurre e attribuire
rilevanza ad alcuni fatti verificatisi nel Friuli, certamente spiacevoli e dolorosi a carico dei cosacchi, comunque
tipici di un esercito occupante, basti pensare a quello
che fecero gli italiani, nel 1941-1942, affiancando i tedeschi nell’ occupazione
della Iugoslavia, arrivando persino a
tagliare la testa a qualche prigioniero slavo. Rispondendo a domanda che il
Terasso ritenne di pormi, quasi per superare un clima di adduzioni non incisive
e quindi connettere con il filone storico essenziale, precisai che, la ragione per la quale i cosacchi accolsero i tedeschi, durante l’occupazione della
Russia fino al Caucaso, come liberatori formando poi delle unità armate collaborazioniste al loro
fianco, era motivata dal fatto che Stalin , per creare l’uomo
social-comunista, aveva annientato lo “Status” di fatto della grande tradizione
cosacca, eliminando il concetto della proprietà, mandando a morte gli
oppositori ed annullando, con decreto, il termine “Cosacco”.
Dopo la caduta della resistenza
tedesca a Stalingrado e la forte retrocessione del fronte orientale , il trasferimento delle forze militari
collaborazioniste cosacche e
caucasiche col seguito di migliaia di
profughi dal loro ultimo insediamento in Polonia all’ Italia, e precisamente in Carnia, Friuli e Goriziano, ebbe come causale il fatto che,
nel menzionato territorio era insorta dell’attività partigiana antitedesca .
Le forze collaborazioniste cosacco-caucasiche, svolsero quindi per 9 mesi ed 11 giorni attività di presidio.Vi
furono inizialmente inevitabili fatti spiacevoli, quali prepotenze, furti e
qualche violenza su donne. Va precisato che le popolazioni della Carnia, del
Friuli e delle zone pedemontane in particolare dovettero subire inevitabili sacrifici, nel concorrere con risorse alimentari, ma soprattutto foraggiere al mantenimento delle migliaia di cavalli
dell’Armata e della massa di profughi civili al seguito, oltre al disagio, in certi casi, della coabitazione. Il tutto, in ogni caso, fu sopportato dalle popolazioni con dignitosa consapevolezza
in considerazione delle circostanze di guerra. Nel corso della seduta vi fu chi
ritenne di evidenziare l’immagine in certo
senso trasandata delle truppe in
particolare della massa dei profughi civili, ma a stoccare tale rilievo, sostenendo le spiegazioni da me addotte, giunse
la telefonata di una donna ucraina presente in Italia la quale, obbiettivamente. fece notare
che,
il trauma dei lunghi viaggi mediante tradotte dalla Polonia all’ Italia attraverso
l’Ungheria e L’Austria, sotto il costante pericolo di bombardamenti, le notti
all’ addiaccio, le difficoltà e le carenze alimentari subite per l’impossibilità
di un servizio logistico efficiente,
spesso inesistente, giustificavano gioco forza
certa trasandatez- za.
Tirando le somme del filmato molto mi ha
confortato il fatto che tutti gli
interventi telefonici dall’ esterno giunti durante la trasmissione, regolarmente registrati nel dvd, risultarono a sostegno ed apprezzamento della mia linea di esposizione dei
fatti e delle circostanze.
Non posso infine tralasciare di avere esposto in tale seduta, qual’era la posizione
effettiva dell’atamano generale Piotr Nikolaevic Krassnoff autorità suprema dell’ Am- ministrazione
centrale degli eserciti cosacchi (Hauptverwaltung der Kosaken Heeres) onde consegnare alla storia la sua immagine definita su base documentale e riconfer- mata nel mio ultimo recente libro diffuso dalla MURSIA-Milano, dal titolo COSAC- CHI CONTRO PARTIGIANI, in riferimento al periodo trascorso dal generale atama-no in Carnia dopo la sua esautorazione dal comando militare dell'Armata.
11 marzo 2017
PIER ARRIGO CARNIER
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