La storia...tratta dall' opuscolo edito dal Santuario e Basilica di Maria Luggau.
Tratto da Vichipedia pubblico l' estratto relativo alla storia del maraviglioso Santuario della Madonna di Luggau nella Lesachtal ( Austria), essendovi stato più volte assieme a moglie, luogo adorabile di cui conosco alcune vicende che in parte riguardano una vicenda di cosacchi, sfuggiti alla consegna ai sovietici da parte britannica sulla Drava nel 1945, pubblicate nel mio volume "L' Armata Cosacca,,,," a pagg, nr 217-218-219-220.Si tratta di Nadia e Alex Melnik, da me rintracciati nel dopoguerra in America dei quali ho riferito una toccante vicenda.
Il Santuario di Luggau è luogo incantevole. Ricordo che provavo sempre un senso di elevazione, un andare verso qualcosa di liberatorio, extra terreno, di una purezza incantevole.
08 maggio 2019 (Carnier Pier Arrigo )
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Sono poche le notizie che possediamo relativamente dal paese di Luggau, a 1170 m. sul mare nella Valle del Gail in Carinzia.
Oggi vanta circa 550 abitanti, ma alla fine del secolo XVI il paese era composto da circa 16 case abitate dai contadini che lavoravano nei campi e nei boschi dei signori di Pittersberg.
La narrazioni sulle origini del santuario della Madonna di Luggau venne posta per iscritto allorchè il conte Giovanni di Ortenburg, governatore della Carinzia, radunò gli anziani della vallata per raccogliere dalla loro viva voce quanto sapevano sulla storia del santuario mariano. Tra gli altri era presente un vegliardo di 116 anni soprannominato "Mattia dei Prati".
Secondo questo racconto, dove sorge oggi la Chiesa si trovava un campo assai fertile, coltivato da una donna pia, ma povera. Un giorno, stanca dal lavoro, si pose a sedere e si appisolò. Nel sogno ebbe come una visione: in quel medesimo luogo sarebbe sorta una chiesa ed ella stessa anzi avrebbe dovuto impegnarsi in questa costruzioni.
Svegliatasi dal sonno, in un primo momento non pensò più alla visione, anche perchè non riusciva a capacitarsi come una povera donna come lei avrebbe potuto erigere una chiesa. Ma l'idea, nonostante gli sforzi, le rimaneva fissa nella mente e la tormentava giorno e notte. Disse allora a se stessa: "Se in tutto questo c'è qualcosa divero, io accenderò una candela nel campo e questa dovrà ardere continuamente per tre giorni e tre notti.. In tal caso dovrò ritenere che la visione è venuta dal Cielo". Detto e fatto: la candela arse per tre giorni senza mai spegnersi nonostante il forte vento.
Convinta allora che l'ordine veniva dall'Alto, con i suoi risparmi comprò prima di tutto una immagine dell' Addolorata, una "Pietà" che portò di casa in casa raccontando l'accaduto e chiedendo aiuti per la costruzione della Chiesa. Ma Elena (questo era il nome della donna) raccolse solo derisioni e scherni; venne anzi presa per pazza e truffatrice e chiusa in prigione. I giudici però dovettero riconoscere la sua rettitudine e la rilasciarono.
Le sofferenze e le umiliazioni subite, indubbiamente per volere del Cielo, mutarono l'atteggiamento dei compaesani verso di Lei ed alcuni contadini, senza averne avuto richiesta fornirono il legname necessario per la costruzione della cappella dove venne collocata l'immagine dell'Addolorata che Elena aveva acquistato.
Mentre il falegname stava lavorando per la copertura del tetto, un abitante del luogo - minorato mentale - entrò nella piccola cappella e colpito forse dalla vivacità dei colori della statua, la prese con se e stava per portarla via quando il falegname lo ammonì invitandolo a rimettere la sacra immagine al suo posto.
La narrazione ci dice che il poveretto obbedì al comando dell'operaio e contemporaneamente riacquistò l'uso della ragione.
Il fatto contribuì a spargere ancor più la fama del piccolo santuario.
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