venerdì 10 maggio 2019



SVETLANA  EGOROVA



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  • Pier Arrigo Carnier La cara amica, Svetlana Egorova, di Rostow che tiene vivo lo spirito etnico dei Cosacchi presso i quali vi è un sentito forte interesse alla valorizzazione e conservazione della propria affascinante immagine folcloristica e storica. 08 maggio 2016.
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  • Pier Arrigo Carnier Sempre con grande simpatia ricordo SVETLANA EGOROVA,, cosacca. di Rostow con la quale avevo da tempo collegamenti, poi incontrata fisicamente sulla Drava. Ho una sua foto sul ponte che da " Peggetz" porta "Tristach", luoghi che conosco come le mie tasche, con lo sfondo dei monti Tauri, di una bellezza che sembra suggellare in una luce splendida i ricordi della Drava, dei Cosacchi, delle centinaia e centinaia di morti annegati, delle tradotte dove, ammassata in vagoni merci, la massa fu destinata  in Siberia e dalle quali, passando lentamente nella stazione di Oberdrauburg, uscivano grida di pianto e di disperazione....Quando mi tornano in mente le testimonianze delle vicende  sofferte da me raccolte, non solo a " Peggetz", da superstiti cosacchi, si apre nella mia mente uno scenario in cui rivivo i fatti nel clima di quel tempo: vivo quel senso devastante dei vincitori  e  del dopo consegna, quel silenzio della piana della Drava, tra Oberdrauburg e Lienz, che mi parla dei cosacchi con la mestizia che resta sui luoghi dopo una tragedia, ma in un' aureola di luce fuori dal mondo e , credetemi, mi sento pervadere da un ' indefinibile felicità...!!! La EGOROVA  mi ricorda un' altra SVETLANA, la figlia di Stalin con la  quale in un  lontano passato entrai in rapporti, come  ebbi a ricordare nei  miei post.. Si  trattava di rapporto nato dalla necessità di alcune notizie inerenti a un russo di nome GEORGHI  VARASASVILI, morto partigiiano nel Veneto e ritenuto figlio naturale del dittatore sovietico Josif Vissarionovic Dzugasvili  (Stalin), una storia  rievocativa di molte vicende su cui tengo fermo un mio libro in bozza che andrò naturalmente a pubblicare. 
  •                 SVETLANA ALLELUEVA JOSIFOVRA era nata il 28.02.1926. Lasciata
  •                 la Russia dopo la morte di Stalin, emigrò in America  dove decedette,
  •                 quale cittadina naturalizzata  statunitense il 22.11.2011. Ricordo il suo 
  •                 primo  libro pubblicato in America dal titolo "Trenta lettere a un amico". 
  •                 Avrei dell' altro da dire su particolarità interessanti anche e perchè, nel 
  •                menzionato mio libro in bozza,  parlo di uno dei due figli maschi di Stalin,
  •                JACOV  DZUGASVILI  che, caduto prigioniero dei tedeschi, decedette in 
  •                prigionia nel Lager di Schsenbausen in Germania, si disse ucciso da una 
  •                guardia mentre tentava di scappare. Si tratta di argomento sul quale,,a suo
  •                tempo uscì su Canale 1° della Televisione italiana, una mia intervista 
  •                rilasciata al conduttore Demetrio Volcic. Anche in questo libro vi sono 
  •                particolarità  che ritengo  di vivo interesse frutto della mia  rischiosa  
  •               penetrazione in vicende segrete....Ho la prova, tanto per dirne una, 
  •               che l' UBDA, la polizia segreta iugoslava, mi cercava e,  chi se ne 
  •               intende sa cosa significa. A salvarmi fu un docente di Lubiana, Franc 
  •               Marinic.....



Pier Arrigo Carnier Mi piace cara Svetlana che tu abbia letto quello che ho scritto. Mi ricordo quando mi aspettavi a "Peggetz" accanto al monumento del generale von Pannwitz. C' erano tanti cosacchi in uniforme uno dei quali col la vecchia divisa del reggimento Orenburg, una giornata splendida e quell' atmosfera fascinosa di festa orientale, diversa da ciò che si chiama occidente. Ricordo che leggevo nei tuoi occhi la solennità del momento che ci invadeva entrambi. I momenti della storia sono grandi....





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