sabato 1 giugno 2019
AFFIORA LA VOLONTA' DI RENDERE MEMORIA ALLA STRAGE DEL CENTINAIO DI COSACCHI, FRA I QUALI DONNE BAMBINI, MASSACRATI SULLE MONTAGNE DI
AVASINIS VERSO FINE APRILE 1945-
E' venuto ieri ad incontrarmi, a Porcia, nella veste latore di un' associazione di volontari civili un signore che, saputo attraverso le mie pubblicazioni rafforzate da comunicati via internet letti in America , Russia, Germania..., del criminale massacro del centinaio di cosacchi abbandonati poi senza sepoltura, noto alla Magistratura e su cui dispongo di documenti e di una’ importante dichiarazione firmata dall' interprete AUGUSTA VENTURINI KOZLOVA Nella stessa la KOZLOVA dichiara di avere assistito il parroco, don Fancesco Zossi, garante in buona fede il quale, al momento della resa proposta dai partigiani ed accettata, assicurò che i cosacchi non sarebbero stati consegnati ai sovietici ma ai vincitori alleati in arrivo.I prigionieri cosacchi furono invece massacrati nella zona montuosa ad ovest di Avasinis.
L' incaricato venuto a parlare con me, di cui indico le inziali (P.F.)mi chiese di conoscere i luoghi del massacro sui quale si vorrebbe collocare una degna croce o comunque qualcosa di memorizzante. Sulla base di miei documenti ho dato quindi i nomi rilasciatimi a suo tempo dal capo partigiano GAP, Giovanni Venturini "Fontana" e cioè: località "Tarantan" - "Gadoria", aggiungendo due altri nomi e precisamente "Cianal" , "Pecolatz etc." sulla base di altro valido documento in mio possesso.Naturalmente i proponenti seguiranno l' iter necessario con rispetto alle norme per realizzare tale proposito.C'è quindi un risveglio inteso a rendere memoria alle vittime dei massacri partigiani riguardo i qualiè persistita costantemente una volontà omertosa.
1 Giugno 2019 CARNIER PIER ARRIGO
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