giovedì 27 giugno 2019

RUSSI INDAGATORI IN ITALIA SULLA PRESENZA DI FORZE RUSSE-COSACCHE ETC. A FIANCO DEI TEDESCHI NEL 1944-1945- L' ABILE POLITICA RUSSA



RUSSI  INDAGATORI IN ITALIA  SULLA PRESENZA DI FORZE RUSSE-COSACCHE  ETC. A FIANCO DEI TEDESCHI  NEL 1944-1945- L' ABILE POLITICA RUSSA


INFORMAZIONE


Alcuni anni fa dei russi chiesero di incontrarmi in quanto interessati a conoscere ed accertare la verità sulla vicenda della presenza di forze  russe e cosacche collaborazioniste dei tedeschi nel nord Italia ed in particolare nel Friuli. Taluno indossava la divisa cosacca con gradi ad alto livello ma, come  seppi , mai aveva comandato un soldato. Era un modo per darsi lustro nel presentarsi e  fin qui nulla di strano. Dissero che erano collegati a un' Istituzione russa che aveva sede a Roma e mi esibirono   un documento probatorio ma,  allorchè parlai via telefono con la stessa , ebbi una sensazione di vuoto, che cioè si trattasse di  qualcosa che esisteva ma non esisteva. Trassi  l' impressione che mi trovavo di fronte a gente diversa dai veri cosacchi, caucasici od asiatici che io  conobbi in anni lontani. Ad ogni modo fui cortese con questi russi e cercai di aprire loro la strada alla  conoscenza di quanto gli stessi si proponevano e li presentai, per degli incontri costruttivi, a dei sindaci importanti allora in carica nel Friuli. Seppi che erano giustamente pagati per il lavoro che svolgevano, presumo da fonte ecclesiale,  ma tuttavia mi sfiorarono dei sospetti sul loro vero scopo, stante la mia lunga esperienza in vicende di servizi segreti. Nello scorrere del tempo taluno degli stessi tornò a salutarmi e mi pose delle domande la cui formulazione sembrò evidenziare  un atteggiamento diverso dal come si erano presentati al primo incontro.  Mi resi  conto che,  parlando a destra e a manca,  inevitabilmente i medesimi  erano incappati nei soliti  parolai  che, sfoderando le consuete frasi " vada da tizio o da caio che sa tutto" caddero in mano, nel Friuli o altrove, a  taluni   ciarlatani che li riempirono di fantasiose informazioni oppure  sfoderarono notizie e ritagli di documenti  contenuti nelle mie pubblicazioni editoriali o giornalistiche  senza fare il mio nome. Provai disgusto per averli  inizialmente appoggiati in buona fede.  Questi russi si proponevano varie iniziative, fra le quali di fare delle mostre, ma mi risulta che non fecero nulla. In realtà erano venuti solo per prendere ma non per dare. Per semplice osservazione, senza alcun intento di critica  negativa, non mi riuscì comunque, come già dissi,  di stabilire in definitiva quale veramente fosse il vero scopo della loro indagine.  Supposi infine  che, la fonte per  cui operavano,  fosse probabilmente Putin, stante il fatto che, dopo la loro ramificante ricerca in Italia, ebbi notizia certa che al generale tedesco Helmut von Pannwitz, comandante del famoso 15* Corpo di cavalleria cosacca a fianco dei tedeschi, dei cui sono delegato ufficiale per la storia, impiccato nell’ immediato dopoguerra  a Mosca come traditore assieme ad altri generali, sarebbe stato eretto in Russia un monumento,  riconoscendo in lui un eroe in quanto  idealmente avrebbe  sostanzialmente  combattuto  per una Grande Russia. Seppi inoltre dell’ altro e cioè che  un noto vescovo russo-ortodosso che esercitava la sua missione in Svizzera con vasto potere, sostenitore del passato collaborazionismo russo  a fianco dei tedeschi, erano stati ridotti i poteri. Si era quindi verificato qualcosa che, per determinati interessi ad alto livello, imponeva od aveva imposto una nuova   linea di comportamenti. Mi resi conto che le capacità di trasformismo russe, nell’ utilizzo ideologico in campo politico,  sono davvero sorprendenti e, in questo caso, mi sembra effettivamente di riconoscere l' abile  tocco della mentalità di Putin. Mi consultai con amici cechi e serbi,  intenditori di politica russa stante che, la Grande Serbia,  da sempre fu longa mano di Mosca. Apprezzarono molto le mie deduzioni e il mio spirito d' indagine e mi  dissero di attendere di andare avanti.... I serbi. cui sono legato da stretti vincoli di amicizia risalenti ai miei diretti rapporti con Dragoliub Vurdelja presidente della Comunità serbo-ortodossa di Trieste, di cui fui segreto fiduciario in vicende di estrema delicatezza, grande personalità  che fu  oggetto di alcuni attentati dell’ UBDA, la polizia segreta di Tito e decedette in conseguenza,  e Momcilo Diujjc, grande Voivoda serbo comandante dei “Cetnici legali”  affiancati ai tedeschi nell’ Adriatisches Kustaenland (Ajdussina  1944-1945),  si dichiararono d’ accordo con me riguardo la mia supposta  visione politica su Putin, il cui obbiettivo appare finalizzato a raggiungere un’ influenza strategica dominante su tutti i popoli  slavi, togliendosi d’ attorno vecchi  intralci sentimentali,   onde  fronteggiare i contrapposti futuri poteri. Avete capito bene ??!!


CARNIER PIER ARRIGO

POST SCRIPTUM


Pier Arrigo Carnier Giorni fa ricevetti una telefonata.da uno sconosciuto di cui non mi riuscì di capire il nome. Mi disse di essere un ricercatore credo dell' alto Friuli. ed accennò, se ho capito bene, al nome di Zovello, dicendo di desiderare un incontro con me onde conoscere la verità. Immaginai che si riferisse al fatto, da me diffuso via Internet, dei circa 15 cavalleggeri calmucchi, fatti prigionieri dai partigiani durante la ritirata cosacca lungo la val Gorto, il 2-3 maggio 1945, uccisi poi in un bosco alle falde del monte "Piz di Mede", abbandonando i loro corpi sul luogo senza sepoltura. Mi trovavo in ospedale, a causa di un' infezione dove passai nove giorni durissimi. Lì per lì mi balenò in mente lo sgradevole ambiente, per me di prevalenti discutibili inattendibili notizie frutto di taluni pennaioli avventuristi, di quando in quando comparso, mediante interviste. in trasmittenti TV ambientali e di cui non voglio nemmeno sentire parlare. Credo pertanto di avere detto istantaneamente, come consiglio, di tenersi fuori da una tale consorteria.. Saputo che mi trovavo in ospedale l' interlocutore disse che mi avrebbe richiamato dopo alcuni giorni, ma in realtà non si fece più sentire.. Forse era uno agganciato a tale consorteria. Di quando in quando ricevo anche messaggi con mittenti di comodo, pensando che io ci caschi, taluni fatti partire addirittura dall' estero, in cui mi si chiede delle precisazioni su particolarità storiche. consapevoli che io le conosco. E' tutta gente rannicchiata sotto le ali dei patrocinio politico della resistenza che ha anche messo a disposizione del denaro pubblico, buttato lì per incoraggiare ricerche..... Si tratta di sedicenti storici resi pubblici da un' editoria tenuta in piedi ugualmente da sussidi di pubblico. denaro.Questo l' effettivo andazzo, una specie di " dran, dran " di una cultura paesana che si barcamena entro i limiti ambientali. Forse sanno o forse no che io conosco e posseggo prove schiaccianti su quale fu la vera resistenza e sotto quale spinta politica su cui, in parte, ho scritto e pubblicato con fondata convinzione e con distacco da propensioni di parte.


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