CARNIER PIER ARRIGO
GUERRA PARTIGIANA IN CARNIA 1944
Vivo interesse registrato ieri, 12 marzo 2020, su argomenti d'archivio del mio sito Blogger da lettori statunitensi e di altre nazionalità e pure italiani in particolare con riferimento al caso del capo partigiano " Olmo" ( Casali Enore) reso pubblico il 27 gennaio 2015, per cui lo ripropongo.
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Bocche cucite riguardo la mia lettera sul caso del capo partigiano “OLMO”
( Casali Enore) pubblicata sul quotidiano il ” Gazzettino”, edizione Udine, il 27 gennaio 2015. Evidentemente si teme di urtare qualcosa che esploda come quando si cammina su un campo minato ma soprattutto perché si teme la verità, dopo avere propinato alle ignare nuove generazioni, da parte di organismi pseudoculturali tenuti in piedi con denaro pubblico, falsità spudorate quali l’affermazione di “ Carnia libera” o “Repubblica della Carnia” ed alterato la realtà resistenziale con filmati d’una desolante mediocrità infantile, ritenendo che la Resistenza, che aveva carattere rivoluzionario di base comunista, debba essere presentata come una fiaba idilliaca, quali “Carnia 1944. Un’estate i libertà” ed altri consimili di cui , fortunatamente, non si sente più parlare. Il caso “OLMO”, con lettera piu ampia, è uscito inoltre sul quotidiano “La Voce di Mantova” e, come articolo su “Trentino Libero” quotidiano on line. Notevole, su tale argomento, l’interesse manifestato su quanto da me pubblicato via Internet sul sito Blogger che, alla data di oggi 4 febbraio 2015, registra raggiunte 8.781 persone e circa altrettante sul sito Facebook.
04 febbraio 2015
Mi permetto di aggiungere che, da tempo, fonti celebrative della resistenza, tenute in piedi con denaro pubblico, fanno silenzio sui vari disonorevoli fatti da me smascherati, in particolare sulla criminale eliminazione del centinaio di cosacchi arresisi ad Avasinis-Oncedis,(uomini, molte le donne con bambini di cui due o uno in fasce) violando precise norme internazionali e l' impegno d' onore, di cui furono testimoni il parroco don Francesco Zossi e l' interprete Augusta Venturini Kozlova, di aver accettato la resa, il 25 aprile 45, su garanzia di avere salva la vita, ed invece furono massacrati prima del 2 maggio 1945, data in cui i tedeschi in ritirata sulla nazionale Udine-La Carnia, a seguito di un attacco partigiano, attuarono motivatamente la rappresaglia sul villaggio di Avasinis con 51 vittime civili. Urta il fatto che, taluni elementi fra i quali un donna carnica dal fare presuntuoso, impegolatasi in vicende partigiane più grandi di lei, sbraita nel deserto in appoggio ad altro elemento di parte autore di un opuscolo, limitato a diffusione ambientale e pagato con denaro pubblico nel quale, onde dare motivazione attenuante al massacro dei cosacchi, si asserisce che il medesimo avvenne dopo la rappresaglia tedesca del 2 maggio 1945, quando invece in base a insovvertibili elementi probatori, ripetutamente da me diffusi su piano editoriale, nei miei volumi Lo Sterminio Mancato, L' Armata Cosacca in Italia 1944-1945, sia giornalisticamente, avvenne prima nei giorni di fine aprile.
13 marzo 2020 CARNIER PIER ARRIGO
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