sabato 14 marzo 2020


CARNIER PIER ARRIGO


GUERRA PARTIGIANA IN CARNIA  1944

Vivo interesse registrato ieri, 12 marzo 2020, su argomenti d'archivio del mio sito Blogger da lettori statunitensi e di altre nazionalità e pure italiani in particolare con riferimento al caso del capo partigiano " Olmo" ( Casali Enore) reso pubblico il 27 gennaio 2015, per cui lo ripropongo.

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Bocche cucite riguardo la mia lettera sul caso del capo partigiano “OLMO”
 ( Casali Enore) pubblicata sul quotidiano il ” Gazzettino”, edizione Udine, il 27 gennaio 2015. Evidentemente si teme  di urtare qualcosa che esploda come quando si cammina su un campo minato ma soprattutto perché si teme la verità,  dopo avere propinato  alle ignare nuove generazioni, da parte di organismi pseudoculturali tenuti in piedi con denaro pubblico, falsità spudorate quali  l’affermazione di  “ Carnia libera” o “Repubblica della Carnia” ed alterato la realtà  resistenziale con  filmati d’una desolante mediocrità infantile,  ritenendo che la Resistenza, che aveva carattere rivoluzionario di base comunista,  debba essere presentata come una fiaba idilliaca, quali  “Carnia 1944. Un’estate i libertà” ed altri consimili di cui , fortunatamente, non si sente più parlare. Il caso “OLMO”, con lettera piu ampia, è uscito inoltre sul quotidiano  “La Voce di Mantova” e,  come articolo su “Trentino Libero” quotidiano on line. Notevole, su tale argomento,  l’interesse manifestato su quanto da me pubblicato via Internet  sul sito Blogger che, alla data di oggi  4 febbraio 2015, registra raggiunte 8.781 persone e circa altrettante sul sito Facebook.

 04 febbraio 2015
Mi permetto di aggiungere che, da tempo,  fonti celebrative della resistenza, tenute in piedi con denaro pubblico,  fanno silenzio sui vari disonorevoli fatti da me smascherati, in particolare sulla criminale eliminazione  del centinaio di cosacchi arresisi ad Avasinis-Oncedis,(uomini, molte le donne con bambini di cui due o uno in fasce) violando precise norme internazionali e l' impegno d' onore, di cui furono testimoni  il parroco don Francesco Zossi e l' interprete Augusta Venturini Kozlova, di aver accettato la  resa,  il 25 aprile 45, su garanzia di avere salva la vita, ed invece furono  massacrati prima del  2  maggio 1945, data  in cui i tedeschi in ritirata sulla nazionale Udine-La Carnia, a seguito di un attacco partigiano, attuarono motivatamente la rappresaglia sul villaggio di  Avasinis  con  51 vittime civili.  Urta  il  fatto che,  taluni elementi fra i quali un donna carnica dal fare presuntuoso,  impegolatasi in vicende partigiane più grandi di lei,  sbraita nel deserto in appoggio ad altro elemento di parte autore  di  un opuscolo, limitato a  diffusione ambientale e  pagato con denaro pubblico nel quale,  onde dare motivazione attenuante al massacro dei cosacchi, si asserisce che il medesimo avvenne dopo la rappresaglia tedesca del 2 maggio 1945, quando   invece in base a  insovvertibili  elementi probatori,  ripetutamente da me diffusi  su piano editoriale,  nei miei volumi Lo Sterminio Mancato, L' Armata Cosacca in Italia 1944-1945,  sia giornalisticamente,  avvenne prima nei giorni di fine aprile.


13 marzo 2020                              CARNIER PIER ARRIGO

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