venerdì 2 giugno 2017

ANCORA A PROPOSITO DELLA REPUBBLICA DELLA CARNIA 1944


COMUNICATO STRAORDINARIO

Da diverso tempo, verificando la statistica del mio sito Blogger, noto che  il mio post dal titolo CARNIA 1944- UN' ESTATE  DI  LIBERTA'  la cui stesura consta di 36.706 battute, diffuso il 7.08.2013   e  riproposto recentemente quale  intervento correttivo riguardo i contenuti del DVD  di identico titolo , diffuso il 12 ottobre 2013 per iniziativa  di ente universitario della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, tiene costantemente banco. Sinceramente ritengo che l'interesse sia dovuto al fatto che, le precisazioni da me formulate con intento correttivo, costruttivo e non polemico, abbiano  aperto gli occhi a molta gente.

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Ed  ora vengo al punto. C’è qualche fonte che, oggi ancora, puntando sul fantomatico slogan Repubblica della Carnia 1944  accamperebbe  motivazioni per stimolare la ricerca delle radici di libertà e democrazia. A pagina nr.38 del mio volume”L’ Armata Cosacca in Italia 1944-1945”, nel riferire  sulla proclamazione da lato partigiano, con motivati dubbi, della “Zona libera della Carnia e dello Spilimberghese”, indicativa di  una fascia di comuni nella Carnia nord occidentale con esclusione del capoluogo di Tolmezzo,  precisavo che : Essa cercò di allacciare rapporti col Governo de Sud, e decretò tra  i suoi primi provvedimenti – inattuati – nel parlamento ampezzano, la requisizione di tutti i beni della Carnia e la loro ridistribuzione, andando oltre, per certi aspetti alla stessa riforma agraria di Lenin”. Inequivocabilmente  il dispositivo faceva parte della tematica  comunista, così  come il clima partigiano predominante  era di sinistra, comunista filostalinista o, in ogni caso, progressista. La Giunta di Governo della pretesa Repubblica della Carnia non ebbe approvazione dal Governo del Sud. Il menzionato provvedimento, assieme ad altri rimasti sulla carta, furono sfornati , come se la Carnia fosse uno “status” di  fatto legalizzato una specie di San Marino, nel clima allucinante che precedette i grandi rastrellamenti tedeschi. Sono assolutamente   prive di credibilità e fondamento le affermazioni enfatiche che si pronunciano, mediante conferenze, in sedi scolastiche od altrove, sostenendo con falsa ingenuità o per mancanza di appropriate cognizioni, la ricerca delle radici di libertà e democrazia laddove, sulla base dei fatti, nulla del genere esistette. Semmai, sotto il profilo storico, anche se il leader Palmiro Togliatti "Ercoli", con la svolta di Salerno dell’aprile 1944, sulla base di istruzioni avute da Stalin aveva appoggiato la creazione del C.L.N. ammettendovi la rappresentanza delle varie correnti politiche, è noto e sostenibile che, in ogni caso, intendeva  che la muova Italia fosse progressista, quindi nella resistenza carnica non vanno cercate radici di democrazia e libertà, bensì la piena disponibilità ai principi rivoluzionari del leader Togliatti. Ne dà prova ineccepibile il DIARIO STORICO della Divisione Garibaldi-Carnia, documento del quale posseggo l'originale edito nel 1945, la cui premessa precisa: "...Vogliamo di questo MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO che non ha precedenti nella storia del nostro popolo fare una rapida esposizione, nè sperbi nè umili, fieri di un dovere compiuto. Ricordiamo al lettore che queste pagine sono rosse di sangue, frutto di sacrifici che l'umana parola non può dire....": Merita aggiungere che Nina Bocenina segretaria di Togliatti a Mosca,  riferendo in una sua memoria le affermazioni del leader, asserisce: “ Analizzando il futuro scenario politico dell’Europa, Togliatti affermava senza mezzi termini che “ le grandi scosse non sarebbero finite con la sconfitta della Germania fascista. Così come con l’insegnamento di Lenin, dalla prima guerra mondiale è scaturita la rivoluzione d’Ottobre in Russia…”.  La Bocenina  prosegue poi, riferendo nella stessa memoria che, Togliatti in occasione ad un incontro con alcuni quadri comunisti italiani, avvenuto prima della sua partenza di  per l’Italia fece la dichiarazione seguente: “Sta per arrivare il turbine nazionale che porrà fine al dominio del capitale e dell’ oppressione”. A parte questo, tornando alla Repubblica della Carnia 1944,  ritengo  lapidaria la frase scritta nel volume di memorie  dall’ufficiale  britannico Patrik Martin Smith :” Il 14 ottobre  tedeschi  e cosacchi entravano ad Ampezzo così segnando la fine della resistenza in Carnia. I membri della giunta riuscirono a rifugiarsi a Tramonti di Sopra, ma ormai non ci poteva essere alcuna pretesa di una “ Repubblica”…


3  giugno 2017                              
                                                   PIER ARRIGO  CARNIER







Pier Arrigo Carnier La vasta analisi da me affrontata in senso storico scientifico costituisce avallo che, nel breve spazio di una quindicina di giorni da fine settembre agli inizi di ottobre 1944, in cui gli elementi guida della Garibaldi, a fronte dei rastrellamenti tedeschi in atto, cercarono con stratagemmi fatui di fronteggiare il crollo della resistenza non vi poteva essere spazio per riflessioni in cui rintracciare oggi radici democratiche....


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