COMUNICATO
Cari lettori e
lettrici, non solo italiani, ma soprattutto amici slovacchi, russi, sloveni,
serbi, calmucchi, mongolici delle steppe dell'Asia. Molto interesse sta
suscitando il mio COMUNICATO STRAORDINARIO del 23 giugno, diffuso sui miei siti
Facebook e Blogger con riferimento a quanto pubblicato di TRENTINO LIBERO on
line, nei giorni 20 e 21 giugno, cioè la notizia veramente scioccante sulle
richieste del’Osoppo di bombardare terroristiamente Udine ( l’Osoppo nata per
la difesa del Friuli) e quella sul massacro dei calmucchi nel bosco sopra
Zovello consumato dagli “Spara e fuggi”sotto il monte “Piz di Mede”.
Quest’ultima mia rivelazione, tradotta dalle Associazioni cosacche della Federazione
Russa, dove ormai sono di casa, mi è stato detto che ha raggiunto la Calmucchia per cui mi
piace che siano in molti a saper di quei morti nella Carnia. Ma soprattutto il
libro “COSACCHI CONTRO PARTIGIANI” con le sue concrete verità sta sfondando
molte porte. Vecchi amici veronesi, memori della mia attività giornalistica
ultraventennale di corrispondente collaboratore svolta per i quotidiani
“L’Arena di Verona” e “Il Giornale di Vicenza”, mi hanno informato di avermi
piacevolmente ricordato durante una cena complimentandosi per avere io
smentito, con delle testimonianze schiaccianti, le vergognose menzogne
dichiarate a suo tempo, con un articolo su tali testate a firma da un tale che,
qualificandosi ex partigiano osovano, affermava che, i cosacchi, nella zona di
Barcis-Cimolais, come riferito a pag. 39 del citato mio volume, avevano
violentato una donna e poi squartata a sciabolate e dei nipotini fatti saltare
in aria con una bomba a mano legata al petto di ciascuno di loro.
Un signore che aveva
assistito alla mia presentazione del libro il 9 giugno corr. a Tarcento.,
avendo avuto il mio numero di cellulare, mi ha telefonato dichiarandosi
compiaciuto per le mie puntualizzazioni critiche sul programma dell’
Organizzazione Osoppo ed ha aggiunto di aver sentito anche lui che l’osovano
don Lino, nell’ immediato dopoguerra, secondo insistenti voci, si sarebbe
presentato in varie parrocchie della Carnia, a Paularo ad esempio, e avrebbe
chiesto di farsi custode di certi diari redatti dai parroci contenenti gravi
annotazioni riguardo l’operato dei partigiani, diari che in realtà gli
sarebbero stati consegnati, ma non sarebbero stati restituiti. Molto mi
interessava il diario segreto della parrocchia di Paularo, riferito al 1944, in quanto nel medesimo, secondo
testimonianze ascoltate durante mie indagini, si asseriva chi era stato realmente,
nel luglio 1944, ad uccidere quattro pastori a malga Cordin, due dei quali
erano dei poveri ragazzi. Trattasi di barbaro delitto riguardo il quale regna
tutt’ora l’incertezza se ad uccidere, siano stati i tedeschi o i partigiani. In
ogni caso, sulla base di quello che so e contando sul mio istinto sensazionale,
riterrei di poter trarre una conclusione. A suo tempo, svolsi al riguardo
accurati accertamenti anche in Austria, nella valle del Gail e passai a malga
Cordin: era una giornata settembrina e mi sovviene quel tipico odore di malga
che mi era familiare negli anni adolescenti, avendo anch’ io trascorso, da
pastore studente, delle stagioni in una grande malga. Tornando a Cordin ho in
ogni caso sempre in animo, credetemi, il tormento irrisolto di chi può avere
avuto il coraggio di uccidere i due pastorelli con un colpo d’arma in testa.Al rinvenimento dei cadaveri uno dei due aveva una fionda in tasca. Dai pennaioli carnici, su questa vicenda, compresa una vecchia farfalla acida
che si occupa di “vizende partiziane”, ma che non conosce
la storia e credo che dovrà fare le valige, non venne e non viene alcun sostegno perché non sanno nulla. Un
coetaneo, tempo fa, telefonandomi dalla Carnia, mi ha rammentato invece il caso
“Olmo” ( Casali Enore) dicendomi che dei carnici superstiti di quel lontano
periodo, interessati a sapere, attendono che che io parli !!!
26 giugno 2017 PIER
ARRIGO CARNIER
Nessun commento:
Posta un commento