COMUNICATO AD AMICI E SIMPATIZZANTI E
A QUANTI SI INTERESSANO DI VICENDE
STORICHE.
Mi
è capitato oggi 17 agosto, di essere fermato per strada, qui dove vivo nel
Friuli sud occidentale, cioè nel pordenonese
se vogliamo etnicamente nel Veneto, da due
carnici che, da decenni sono qui trasmigrati ed hanno preso residenza i quali, pur sapendo solo vagamente
della mia attività culturale e storiografica, vollero espormi un loro grave quesito
ed avere una risposta. Mi dissero di essere nati in Carnia, e di essersi ivi
trovati, nell’estate partigiana 1944, uno rispettivamente all’età di dieci anni nato
a Cedarchis, l’altro di quindici anni, e
di essere quindi diretti testimoni degli
accadimenti di quel periodo. Ricordai loro di essere anch’io testimone di
quegli eventi ed anzi, entrando nel merito a circostanze, rammentai di essermi
trovato un paio di volte la sera tardi a Tolmezzo occupata da fascisti tedeschi e
ricordare la ronda tedesca
formata da tre elementi con gorgiera che,
a scopo d’ispezione, percorreva le
strade del centro cittadino e della
quale si sentivano, a distanza, i passi
cadenzati che mettevano quasi paura e, al passaggio della stessa, si stabiliva un
rigoroso silenzio ……Ma veniamo al dunque.
Mi dissero, di aver letto a più riprese sui
quotidiani regionali, la vicenda dai titoli di ”Carnia libera 1944” o
“ Carnia 1944. Un’estate di libertà”,
precisando con sdegno di non capire da dove salti fuori tale libertà per cui mi chiesero che dessi loro una spiegazione, ricordando essi di
aver vissuto, non una condizione di
libertà ma l’esatto contrario ed a comprova mi
citarono particolari riferiti alla presenza dei tedeschi ricordando poi le
gravi rappresaglie sulle malghe al confine orientale ed alta valle del But, dal
18 al 22 luglio, con numerose vittime civili, causate da provocazioni partigiane con furti di bestiame ed uccisioni nella
valle austriaca del Gail, ( in realtà,
da quanto io so, ferme restando le provocazioni partigiane nella valle del Gail
ed altro, si trattò di una ponderata punizione tedesca contro l’attività
partigiana comunista carnica, avendo in essa ravvisato un legame con gli obbiettivi slavi). Ricordarono inoltre
la fame sopportata in quell’estate dalla
popolazione che spinse migliaia di carnici
all’esodo, attraverso il passo di monte Rest, per cercare risorse in pianura,
avendo i tedeschi, all’inizio dell’estate, bloccato ogni rifornimento
alimentare a punizione dell’attività
partigiana antitedesca. Lasciandoli parlare nell’ idioma carnico frammisto ad italiano sentivo
fluire quella verità vera da me vissuta, sostenuta nelle mie pubblicazioni ed
attività giornalistica, verità di
recente da me ribadita via internet.
Non
mi restò che dichiarmi d’accordo coi i loro sdegnosi dubbi per cui trovarono in
me una porta sfondata. Non mi restò pertanto che confermare che “
Carnia libera 1944”
o “ Carnia 1944. Un’estate di libertà” è e rimane null’altro che un’ invenzione di comodo priva di ogni e qualsiasi
effettivo supporto storico.
Non
mi dilungo in commenti ma, come dissi ai
due carnici, è preoccupante pensare, dal come stanno le cose , quale
sovvertimento potranno ancora subire le vicende storiche di quel lontano 1944 dopo che gli ultimi testimoni,
e fra gli stessi io medesimo, saranno scomparsi !!!
18
agosto 2013
PIER
ARRIGO CARNIER
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