martedì 3 novembre 2015

“RAGAZZO DELLA STEPPA”



                                                                        COMUNICATO


Ho motivo di estendere la conoscenza della vicenda umana che qui di seguito vengo a esporre che assume, sotto il profilo storico  il senso di un nobile simbolo, alle associazioni cosacche esistenti nell’Austria, Germania , Serbia , Slovenia,  Slovacchia, Francia, Gran Bretagna, Canadà, Stati Uniti ed ovviamente alle forti organizzazioni cosacche dell’ Ucraina e Federazione Russa intese a patrocinio della tradizione e della storia, oltre a chi abbia interesse e sensibilità per le argomentazioni storiche.


                                             RAGAZZO DELLA STEPPA”

Nel camposanto del capoluogo di Romans d’Isonzo, in provincia di Gorizia (Italia), fu sepolto nel gennaio 1944 un giovane soldato di origine mongola appartenente alle forze collaborazioniste dei tedeschi con distintivo sulla manica del braccio sinistro che indicava l’organizzazione militare e l’etnia di appartenenza.
Complessivamente le forze collaborazioniste riunite in primarie unità quali l’Armata cosacca, l’Armata Russa di Liberazione, il 15 Corpo di cavalleria cosacca, la 162° Divisione Turkestan, il Corpo Russo di Sicurezza in Serbia, l’Unità calmucchi, la Legione georgiana, varie Forze bielorusse e molteplici altre organizzazioni minori, battaglioni autonomi e flottiglie di reparti, ammontavano ad oltre  un milione e mezzo di combattenti. 
Si tratta di forze che rientravano nel disegno di un grande rivolgimento, inteso secondo la visione tedesca a consolidare l’Europa sotto la guida germanica, allontanando le plutocrazie occidentali (Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia) e dando alla Russia una diversa strutturazione. L’argomento è vasto ed io ne ho tracciato solo la linea essenziale.
Il corpo del giovane soldato di origine mongola, privo di vita, venne rinvenuto  ad ora mattutina, un giorno di gennaio del  1944, riverso su un marciapiede di via Latina a Romans d’Isonzo, dove sussisteva la presenza di forze tedesche e collaborazioniste. Aveva il corpo trapassato da un proiettile, ma ne ignoro  la precisa causa, se cioè dovuto  a un colpo d’arma accidentale partito tra commilitoni o sparatogli  intenzionalmente da taluno appartenente a o fiancheggiatore della già esistente organizzazione partigiana antitedesca. Non mi pronuncio quindi sulla causa. Già comunque molti anni fa un’organizzazione di ricerca formata da giovani di Romans, qualificatasi “SCUSSONS”, prese contatti con me in quanto interessata a recepire informazioni sull’organizzazione delle unità collaborazioniste russe per cui conobbi questa storia del  giovane combattente mongolo, che toccò la mia sensibilità di uomo, sepolto senza conoscerne il nome in un angolo del cimitero di Romans. Seppi naturalmente che sulla tomba fu collocata una lapide con l'epigrafe “RAGAZZO DELLA STEPPA” su cui c’è sempre, da gran tempo, chi porta dei fiori, riconoscendo in questa immagine del giovane ignoto l’identificazione ideale di altre vite di giovani e non, stroncate dalla guerra e sepolte, in circostanze analoghe, senza identificazione (Nota n.1).

3 novembre 2015

PIER ARRIGO  CARNIER



Nota n.1
Sento il dovere di precisare che, In occasione alla recente celebrazione dei defunti, del 2 novembre, l'amico  triestino Andrea Di Natale, che ringrazio, ha rinnovato in me il ricordo di questo giovane ignoto inserendo nel mio diario un’ interessante nota sull’argomento, con foto che ritrae dei cittadini  di Romans d’Isonzo sul la  tomba del “RAGAZZO DELLA STEPPA ” (autore Edo Calligaris).

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