lunedì 19 dicembre 2016

RICORDI LONTANI DELLE PIEVI DELLA VECCHIA CARNIA


Alida Carlevaris
Pieve di San Pietro in Carnia.
 La famosa PIEVE di SAN PIETRO che sorse in subordine all' ABBAZIA di MOGGIO, dopo di che viene 
la PIEVE di GORTO, tre chiese che per importanza segnano, nella cristianità, lo storia della Carnia. 
Della Pieve di Gorto ho dei lontani  ricordi, essendo nato in Carnia nella stessa valle in un paese più a nord che abbandonai definitivamente alla fine anni cinquanta. Rammento che, non sempre, ma soprattutto nelle giornate di scirocco, si sentiva il suono delle campane della Pieve dai rintocchi cupi, possenti, quasi intimidatori e a me pareva che quei rintocchi provenissero da un mondo impresente, lontano il che suggestionava la mia forte romantica fantasia giovanile.. Da ragazzo prendevo annualmente parte a una rituale processione di valligiani che, guidata dal portatore di una croce massiccia laccata in argento, raggiungeva la vecchia Pieve. Solitamente trovavamo la chiesa sovraffollata invasa di fumo e dall' odore d'incenso. Ricordo la notevole presenza di donne della vecchia Carnia, silenti, composte, pervase di mestizia dettata dalla circostanza e vestite di scuro, direi piuttosto di nero e dalle lunghe gonne. Si celebravano molte messe in relazione alle varie processioni per cui la cerimonia si protraeva nel pomeriggio. Nel vecchio cimitero, accanto alla chiesa, stavano delle lapidi di tombe con le epigrafi in tedesco che mi piaceva andare a vedere, lasciando la chiesa prima della fine della messa. Si trattava di lapidi relative a morti portati li dal Cadore precisamente da Sappada, villaggio abitato da gente di origine austriaca e che, ai vecchi tempi, faceva parte della Carnia per cui, sotto il profilo delle competenze ecclesiali, dipendeva dalla Pieve di Gorto. Interrogai a proposito vecchi abitanti del vicini paese di Cella, villaggio attiguo alla chiesa e chiesi anche informazioni a gente “sappadina” ed alla Parrocchia di Sappada. La sepoltura dei morti nel cimitero della Pieve di Gorto, per la gente di Sappada, era facoltativa e veniva esercitata da famiglie piuttosto benestanti. Seppi che il viaggio funerario, per portare il morto da Sappada alla Pieve, era un vero calvario lungo una vecchia strada che, dopo il paese di Forni, percorreva le falde del monte Talm per poi costeggiare il fiume Degano e quindi raggiungere la Pieve.

18 dicembre 2016
                                                                 PIER ARRIGO CARNIER

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