Torno  sugli argomenti del mio post del 31 luglio
u.s.  dal titolo VOLUME COSACCHI CONTRO
PARTIGIANI per aggiungere alcune precisazioni intese a riassumere dei fatti
inerenti all’Osoppo, nella loro intrinseca realtà storica secondo il principio
causali ed effetti. L’Osoppo era sorta sotto gli auspici del vescovo
Mons.Giuseppe Nogara  con l’obbiettivo di
difendere il Friuli orientale dalla minaccia di 
un’ occupazione  slava data la
pretesa annessione, da parte della 
Federativa iugoslava, di talune zone confinanti, rivendicando sulle
stesse  tracce di  slavità. L’ insediamento iniziale dell’Osoppo
nella pedemontana con comando nel favoloso castello del conte Giacomo Cecconi,
come scrissi nel menzionato mio recente volume, dette luogo a biasimevoli  comportamenti che però nulla ebbero a che vedere   con la crisi,  insorta in quel periodo negli osovani tra la
componente cattolica e quella azionista, questa seconda indubbiamente decisa e
determinata, guidata da Carlo Commessatti 
“Spartaco”.
Si tratta di argomento che, a
suo tempo, venne da me accuratamente analizzato per cui mi è noto in tutte le
sue sfumature. Sul piano operativo l’Osoppo, di fatto, non sparò un solo colpo
contro gli slavi restando  spettatrice
dei ripetuti tentativi delle forze di Josip Broz Tito di occupare Trieste e
spingersi sul  Friuli orientale ,
respinti dalle unità tedesche, cosacche e della Repubblica sociale italiana a
un alto  prezzo, nell’ ordine di
centinaia e centinaia di vite umane che riposano, in buona parte, nel grande
meraviglioso cimitero militare tedesco di Costernano sul Garda che, nel suo
sublime silenzio risponde al senso d’onore che meritano gli oltre ventimila
caduti ivi inumati.
L’Osoppo si sciolse, in
seguito ai grandi rastrellamenti tedeschi, 
nell’autunno del 1944
 in  risposta al dispositivo emanato dal maresciallo
britannico Arold Alexander.
Dopo lo scioglimento  un clima di rilasso, equivocità  ed attendismo 
fu registrato  nei piccoli gruppi
di residue  forze osovane uno dei  quali, 
di circa una ventina di elementi, 
ritiratosi  nella zona di  Topli Uork   
(Porzus),  fu  eliminato il 7 febbraio1945 con la nota
esecuzione comandata da Giacca (Toffanin Mario). Sul dichiarato eccidio  di Porzus Ferdinando Mautino, a pag.n.183 del
suo volume “Guerra di Popolo- Storia delle formazioni garibaldine friulane”-
Feltrinelli- Padova 1981,  esprime
 interrogativamente il dubbio  che il gruppo eliminato altro non fosse che
un centro di intrighi  o comunque di
iniziative fuorvianti e pericolose .
Forze
osovane residue  dopo lo scioglimento
dell’organizzazione nell’autunno 1944, 
chiesero  agli alleati, per ben
due volte, di bombardare terroristicamente la città di Udine come  da ineccepibile documento a firma del
Questore di Udine del 25 marzo 1945, pubblicato a mia firma sul quotidiano  TRENTINO LIBERO on line  il 21 giugno 2017 ed ampiamente diffuso
tramite i miei siti Internet. Di tali richieste , di cui il lettore
disinformato vorrà capire la gravità, ritengo che non potevano non esserne  a conoscenza gli esponenti osovani Verdi e don
Lino.
5
agosto 2017                                    
PIER ARRIGO CARNIER
NOTA
Grazie ai lettori che hanno espresso un pensiero di sostegno alla mia linea storica, certo la più ardua a fronte di chi vive invece ossequiando le falsità e manipolazioni sostenute da posizioni di parte e di potere, fatte passare come verità: gente che dovrebbe sinceramente vergognarsi. Comunque nel muro di omertà, soprattutto in Carnia, è stata aperta una falla e già in diversi seguono ed approvano le mie sofferte documentate affermazioni cui altre, vi assicuro, seguiranno...
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