domenica 7 luglio 2019



CARNIER PIER ARRIGO

STORIA DELLE MALGHE  CARNICHE


Intorno al al 20-25 giugno, cinquanta sessant’ anni fa, la monticazione delle malghe, anche le più tardive ( “Chianaleta”, “Ombladet” ....) era al completo. Ci sarebbe molto da dire sul vecchio mondo delle malghe carniche, dalla pregevole architettura spontanea,  cosa diversa dalle malghe del Cadore, Piemonte etc. Le carniche godevano di una certa raffinatezza. Intorno agli anni trenta (1930) esistevano, nell' arco alpino della Carnia, oltre 350 malghe, parte delle quali è andata dispersa per varie cause ed i nomi delle stesse ( ad esempio “Gergia” e “Cercevesa”  non figurano ormai nelle mappe topografiche. Secondo un vecchio studio del dott, Marchettano, a  quel tempo  alpeggiavano in Carnia non meno di quarantamila capi di bestiame, parte dei quali  provenienti, per effetto della transumanza, dalle valli pedemontane. Possedere una malga, a quel tempo, era un patrimonio . Malghe e pastori, nei miei ricordi, erano  un mondo di  fatiche. Generalmente si arrivava in malga stanchi, a piedi, essendo poche le strade percorribili con automezzo. Nella casera,  dopo l’ arrivo, seduto su una panca,  ti sentivi immerso in una specie di solitudine idilliaca nella quale i pensieri quotidiani si allontanavano, quasi  inesistenti. Avvertivi il senso di una pace antica, meglio dire arcaica odorante di malga e di aria di monte che contribuiva  psicologicamente a restaurare il  senso positivo della dimensione umana. Andando per malghe, solo o in compagnia, prescindendo dal fatto che io stesso,  per alcune stagioni, da studente  fui pastore effettivo in un grande malga,  della gente di malga, sulla spinta   del  mio ardente stimolo pittorico, in un’ astratta visione intellettuale che superava  il materialismo estetico, ero portato a cogliere l’ essenza  delle pose ed il modo di essere, delineante lontane  sensazioni primigenie. Orazio Toschi, noto pittore toscano stretto amico del Papini, riconosciuto maestro nel campo della pittura lirica, dal quale ebbi preziosi insegnamenti pittorici ed  a cui  confessai questo mio stato sensitivo penetrante, inteso a  cogliere  l’ anima  vitalizzante degli eventi,  riconosceva che avevo una forza intuitiva di  dominio e sdoppiamento mentale, gestibile dalle sensazioni sul materialismo estetico.
 Sulle malghe ovviamente ho dei ricordi, uno dei quali ritengo valga la pena di esporre. Nell' agosto 1944, com' ebbi a precisare  a pag. 42 del mio volume "L'Armata  Cosacca...1944-1945", gruppi tedeschi della Wehrmacht e Waffen  SS. provenienti dall' Austria, comparvero in perlustrazione con atteggiamento intimidatorio sulla montagne di confine della Carnia e contattarono i pastori delle malghe "Plumbs", "Moraret", "Floriits", "Mont di Tierc!, "Chiaula Granda", "Val di Collina" onde indagare sulla consistenza  partigiana anti tedesca , nei cui riguardi però non ricavarono notizie. Fecero comunque intendere l' imminenza di vasti  rastrellamenti anti partigiani per cui i malgari decisero di  lasciare le malghe. Ebbe pertanto luogo una precipitosa smonticazione. Del fatto rammento che ne parlai a Fred  Zinnemann, allorchè insieme  preparammo la regia del film sui cosacchi, che già ebbi a  ricordare  in altri miei post. Proposi  come scena introduttiva l' immagine delle pattuglie tedesche  nei contatti coi malgari e l' improvvisata discesa delle mandrie in ore antelucane lungo cupe vallate dell' alta Carnia, fra grida di pastori nell' idioma carnico  e “ sdrondenaa di sampogns “ ( frastuono di zampogne). La scena piacque a Zinnemann, ma poi decise di lasciar perdere vicende partigiane ed altro.  La sequenza delle scene avrebbe quindi avuto inizio con l' immagine delle colonne cosacche, carriaggi, forze a cavallo, appiedate e profughi   nell’ intraprendere, a Timau, la salita verso il  Ploekkenpass, passo che immette nell’ Austria.
Sarei anche  tentato ad accennare, fra vari altri argomenti  legati all’ ambiente silvo-pastorale,   all' importante vicenda dei beni di uso civico ed allodiale della Carnia, su cui ritengo di avere preziosa  cognizione ed esperienza, argomento storico giuridico di  fascinosa  notevole rilevanza  che apre alla conoscenza di  lontane vicende utili a comprendere in profondità, in  senso strutturale, l’argomento Carnia.
   CARNIER PIER ARRIGO

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