lunedì 14 settembre 2020


  CARNIER  PIER  ARRIGO 

DIVERSI AMICI E LETTORI , MERITANO UN INTERVENTO CHIARIFICATORE SUL MIO POST ""TUTTI INCHIODATI NEL SILENZIO, TUTTI ALLA FINESTRA, BOCCA CHIUSA.


Ringrazio Silvia Kucler, Odette Della Martina , Ornella Furlanetto ( simpaticissima e piacente amica che è venuta a a conoscermi a Porcia assieme al signor Aldo Adami. carnico di Cludinico ) e molti altri per l' assenso al contenuto critico del citato mio post. Cludinico è villaggio che s' incontra salendo su una strada a sud di Ovaro, sulla destra del medio Gorto, per raggiungere le meravigliose valli di Lauco. E' una strada che io percorsi molte volte per andare nelle valli menzionate. Aldo Adami visse di persona, per anni, la dura esperienza di lavoro nelle miniere di carbone di Ovaro, attivate nella fase finale della seconda guerra per sopravvenute necessità e la cui gestione, nel 1944. fu assunta dall' Amministrazione tedesca dell' Adratisches Kustenland ( O.Z.A.K ) il cui dirigente della stessa, ing. Rinaldo Cioni a sua volta presidente del C.L.N. (Comitato di Liberazione Nazionale"Val Gorto") venne più volte nelle sede amministrativa dell' Azienda industriale di produzione legnami Pietro De Antoni in Comeglians, alto Gorto, per degli incontri coperti da riserbo con l' amministratore delegato della stessa (L.D.A.) in quanto membro del ciitato C.L.N. "Val Gorto", al cui fianco io mi trovavo quale amministrativo, ed il commissario tedesco ing. Franz Gnadlinger sovraintendente alle menzionate miniere da lato tedesco. Sono quindi testimone di colloqui importantissimi, allora ovviamente tenuto al segreto, stante la delicatezza degli argomenti trattati in cui si evidenziavano vicende oscure e delicate della resistenza, e si prendevano decisioni, costruite in qualche modo a tavolino, onde trovare la via più facile per sottoporle al Supremo commissario tedesco, Friedrich Rainer il quale, in particolare riguardo la Carnia verso la fine del 1944, considerava raggiunta una situazione di normalità stante la totale ripresa delle attività lavorative e l' aver posto sotto controllo la residua attività partigiana che avrebbe assunto un tollerabile atteggiamento puramente patriottico e sarebbe stata definitivamente estraniata la pericolosa infiltrazione, tale ritenuta, di avamposti partigiani iugoslavi. Sussisteva un' intesa segreta gestita abilmente da una coalizione di notabili industriali carnici tra gli stessi e i tedeschi ed i responsabili al vertice della resistenza, che aveva perduto l' aggressività rivoluzionaria iniziale e si trascinava , in un formale modus vivendi puramente estetico. La coalizione dei notabili industriali carnici, coi quali io operavo come amministrativo ma fiduciariamente ero partecipe di tali colloqui , era quindi riuscita abilmente a gestire la fase finale conclusiva della resistenza, innanzitutto a legittimo patrocinio dei propri interessi e in certo senso anche di quelli dei lavoratori dipendenti, con lo scopo primario di presentarsi all' incontro coi vincitori alleati, segnalati in arrivo imminente, quali attivi collaboratori degli stessi nella veste di protagonisti nel tirare i fili della lotta armata partigiana antifascista ed antinazista e, in tale veste positiva, entrare nel clima della nuova situazione del post Fascismo, che li aveva favoriti e protetti. Ricordo i giorni in cui anch' io vissi quel clima eccitato di festosa attesa. Rammento il momento in cui, con stupore, vidi i menzionati notabili industriali, compreso il delegato amministrativo mio superiore, che inizialmente avevano detestato in blocco la lotta partigiana, in parte filocomunista, di cui poi assunsero le redini, presentarsi di punto in bianco in pubblico col fazzoletto verde al collo, emblema della corrente partigiana filo clericale Osoppo. Quella constatazione ebbe su di me l'effetto probatorio della sfrontatezza e capacità di gioco del potere capitalistico massonico ...Vissi comunque sensazioni importanti !!!
Tengo naturalmente memoria di tali argomenti e vicende, che mi riservo di esporre e parlarne, anche per far luce su certe menzogne propagate dalle solite fonti di tendenza politica a sinistra, ad esempio sul retroscena della battaglia di Ovaro del 2 maggio 1945.

·13 settembre 2020 CARNIER PIER ARRIGO

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