COMUNICATI AD AMICI, SIMPATIZZANI ED INTERESSATI  A VICENDE STORICHE.
INATTESO
 VASTO INTERESSE SUSCITATO DAL  MIO SPOT : “”1944 - I FILOSTALINISTI, LA
 GARIBALDI ED UNA SIGNIFICATIVA TESTIMONIANZA“, DEL 2.07.2014. 
                                         
UN ACCENNO CASUALE AD ALTRA ARGOMENTAZIONE : “ LA RAPPRESAGLIA TEDESCA SULLE MALCHE AL CONFINE ORIENTALE DELLACARNIA CON L’AUSTRIA, DEL LUGLIO 1944 “
Oggi
 20 agosto 2014, il grafico statistico del mio sito Blogger indica 6.114
 persone raggiunte, interessate  alle mie argomentazioni. Inatteso 
vasto  interesse ha suscitato lo spot dal titolo “I FILOSTALINISTI, LA 
GARIBALDI ED UNA SIGNIFICATIVA TESTIMONIANZA”,  reso pubblico sia su 
Blogger che su  Facebook in data 2.07.2014. Si tratta di effetto dovuto 
alle precisazioni sui filostalinisti visti sotto il profilo storico. 
Storicamente essi rientravano  nel disegno di Stalin ed è per tale 
motivo che  ho ritenuto di  parlarne. Al dilà di questo di grande 
effetto sono risultate le dichiarazioni del reverendo don Pietro Felice,
 che danno prova della motivazione per cui venne incendiato Forni di 
Sotto, vale a dire a punizione di un attentato contro i tedeschi che 
provocò delle vittime. Dalle note diaristiche di don  Felice emerge  un giudizio piuttosto severo sul  comportamento dei partigiani 
 della Carnia, ricondotto alla sua effettiva realtà ed a me 
personalmente nota. Don Felice, carnico 
nativo di Cella in comune di Ovaro,  nel quadro della realtà generale 
delle vicende della guerra, considerava l'iniziativa partigiana un qualcosa che non occorreva che vi fosse. Molto interesse ha sollevato e solleva quanto da me 
precisato su Mirko (Arko Mirko) che fu lo zenit del filostalinismo 
assieme alla compagna ed amante Katia. Di Mirko, come già reso pubblico,
 per volontà dei congiunti e di personalità dell’allora Federativa 
Iugoslava,  fui nominato procuratore per far luce  sull’ assassinio dei 
due  (Mirko e Katia). Fui  io ad informare i congiunti e chi altro 
necessario nella Federativa Iugoslava su come stavano le cose e non i  
capi partigiani  responsabili della Carnia ai quali spettava di dovere 
dare informazione, che si chiusero invece nel loro guscio. Si tratta di 
particolarità che denotano, in realtà, com’era il clima resistenziale e 
questa è storia. Precisazioni essenziali  al riguardo, sempre su Mirko e
 Katia, risultano dai seguenti miei spot su cui mi permetto di  
richiamare l’attenzione: ” ANCORA PARTICOLARI SULLA VICENDA DI MIRKO E 
KATIA..” del 28.05.2014 – “ ANCORA SULL’ASSASSINIO DI MIRKO E KATIA – 
CARNIA 1945 ”del 23.05.2014 – “ MIRKO E KATIA COMUNISTI FILOSTALINISTI 
“  del 15.05.2014.  
                                                                *   *   *
Passando ad altro sarei tentato di ricostruire e pubblicare, impegni  permettendo, la vicenda della rappresaglia tedesca sulle malghe al confine orientale della Carnia con l’Austria, del luglio 1944, evidenziando  le causali e la cronaca effettiva dei fatti. Si tratta di riferire  sulla strategia dell’ azione tedesca  intesa a dare una lezione ai partigiani, come  
ebbi già a precisare, non   per punire i loro prelievi a mano armata di 
vacche e di cavalli nelle malghe austriache,  ma per stroncare l’intesa o
 comunque la sospetta unione, sbandierata dagli stessi partigiani, con 
le forze partigiane slovene di Josip Broz Tito che operavano con 
infiltrazioni in Carinzia con l’obbiettivo di rivendicare quella regione
 come etnia slava e, a fine guerra, inglobarla nella nascente Federativa 
Iugoslava. Fu  messo in atto,  da parte tedesca,  un meccanismo tattico 
formato da contro bande dotate di avanzato addestramento antiguerriglia, 
 usando il metodo di sviare, aggirare e provocare sconcerto nelle bande 
partigiane carniche aggirantesi  nel menzionato territorio delle 
malghe, evitando ogni possibile scontro con le stesse. Ebbi sulle 
contro bande tedesche, definite “Zugsonderdienst Z.b.V.”,  preziose 
informazioni dall’ex SS. Hauptsturmführer Alois  Scintholzer già 
appartenente alla 7a Waffen SS. Gebirgs Division Prinz Eugen, dirigente 
responsabile della GEBIRGS- KAMPSCHULE (Scuola da combattimento da 
montagna) di Predazzo.
L’organizzazione partigiana della 
Carnia disponeva di scarsi armamenti. L’attività partigiana si risolveva
 in attentati ripiegando necessariamente nella fuga con la chiara 
consapevolezza che, le conseguenze, ricadevano sulla popolazione. 
L’argomento offrirebbe motivo per una vasta dissertazione critica oggettiva, 
 senza venir meno al rispetto del principio del diritto di insorgere per
 motivate causali e nel caso di lesa dignità,  ma  ritengo, per ora, di
 lasciar perdere.  L’azione deterrente tedesca sulle malghe fu condotta con 
rilevante durezza ma, senza dubbio, dal punto di vista 
dell’antiguerriglia risultò tecnicamente magistrale. Lasciò la ferita di
 un  rilevante numero di vittime civili innocenti e  fu quindi, per la 
Carnia, una pagina tragica e dolorosa. 
20 agosto 2014
                                             PIER ARRIGO CARNIER
Nessun commento:
Posta un commento