martedì 26 agosto 2014

ATTENTATI PARTIGIANI E RAPPRESAGLIE TEDESCHE


COMUNICATO AD AMICI, SIMPATIZZANTI ED A QUANTI SI INTERESSANO A VICENDE STORICHE.


ATTENTATI  PARTIGIANI E RAPPRESAGLIE TEDESCHE

Mi riferisco all’argomento delle  rappresaglie tedesche provocate da attentati partigiani  che mi sembra susciti, da qualche tempo,  un certo interesse sulla stampa regionale del Friuli Venezia Giulia. Gli attentati contro i tedeschi, pur con la consapevolezza delle conseguenze che sarebbero ricadute sulla popolazione civile rese note dai proclami del Feldmaresciallo Koesselring e,  per quanto concerne l’Adriatisches Küstenland, dall’SS.  Gruppenfuehrer Globocnik, furono un mezzo  alla base del sistema  delle bande o formazioni della Resistenza e su questo non vi sono obiezioni dal momento che un movimento, qualificatosi insurrezionale, si serve dei mezzi che può. L’argomento degl attentati meriterebbe comunque alcune spiegazioni in quanto fu incoraggiato, sulla base di documento in mio possesso, anche sul metodo della loro attuazione, da fonte alleata.
A sua volta i provvedimenti tedeschi, legittimati come occupanti dalle norme di sovranità, mediante rappresaglie fu atto riconosciuto dalle allora vigenti  convenzioni internazionali cui accenna il Feldmaresciallo Koesselring  nel suo noto volume di memorie “SOLDATO FINO ALL’ULTIMO GIORNO”.  Le stesse stabilivano che, ove non sia possibile identificare gli autori degli attentati,  la popolazione dei luoghi andava ritenuta coinvolta per cui la rappresaglia sulla stessa che, secondo le regole e norme stabilite andava eseguita entro 24 ore, era legittima. Ne dà piena conferma la sentenza pronunciata dal Tribunale di Roma riguardo l’eccidio delle Fosse Ardeatine, che condannò gli imputati per 5 vittime in più e non per le 330 in rapporto di 10x1,  motivate dall’attentato che causò 33 morti nella formazione di polizia del “Bozen Regiment” mentre transitava per via Rasella a Roma..
Da una valutazione analitica  e circostanziata degli attentati, non solo verificatisi nel territorio ora Friuli Venezia Giulia ma in generale, risulta però che i partigiani non intervennero mai in difesa dei civili durante l'esecuzione delle  rappresaglie da loro stessi provocate. Scelsero la tecnica di eclissarsi abbandonando ogni difesa della popolazione e questo, per quanto concerne il menzionato territorio, accadde a Forni di Sotto, Avasinis, Ovaro in altre località, che tralascio di specificare, dove si verificarono delle  rappresaglie. Un giudizio su tale comportamento dei partigiani, venuti meno alla difesa dei cittadini, lo dette saggiamente nel film ”Miracolo a S.Anna”, girato dal regista americano Spike Lee nel 2008, riferito appunto a strage tedesca per rappresaglia e dove il  regista ebbe a dichiarare :”…i partigiani non erano amati da tutti gli italiani, dopo le imboscate fuggivano lasciando i civili in balia dei tedeschi”.

      26 agosto 2014                                             
                  
                                          PIER ARRIGO CARNIER


Rispondo  al quesito postomi da Andrea Di Natale  su Facebook in calce allo spot di cui sopra, anche se non attinente al contenuto del medesimo, relativamente a un'intervista ad alcuni ex soldati della Wehrmacht , risultante da un filmato  tedesco,  dove i medesimi  raccontano, secondo il Di Natale,  un lato diverso dalla storia che cioè nella campagna di Russia loro combatteono contro il bolscevismo e non contro la Russia.
Mia risposta. Non raccontano un lato diverso della storia ma  riferiscono semplicemente il punto di vista mediatico della massa combattente, dichiarando di aver combattuto nella campagna di Russia contro il bolscevismo e non contro la Russia etc. etc. I veri obbiettivi di Hitler, nella’attacco alla Russia, non si limitavano comunque alla sola demolizione del bolscevismo.
La risposta sarebbe molto ampia e complessa stanti le mie conoscenze acquisite grazie a contatti, nel dopoguerra, con protagonisti ad alto livello. Cercherò di essere possibilmente breve.
L’attacco alla Russia ebbe degli antefatti. Fu Reinhard Heidrich l'uomo più potente delle SS. dopo Himmler, assassinato poi in Cecoslovacchia, a condurre, con l’apporto di specialisti SS., la preparazione della falsa documentazione epistolare finalizzata a dimostrare pericolose confidenze di alti ufficiali sovietici con l’apparato militare tedesco, dossier che, recapitato segretamente tramite il governo Cecoslovacco a Stalin, dette luogo alla micidiale purga voluta dal dittatore del Kremlino con migliaia di esecuzioni di ufficiali dell’esercito sovietico, tra cui molti generali.
L’attacco alla Russia, nel 1941, avvenne quando Hitler ebbe notizie certe che l’esercito sovietico era ridotto al collasso ma a provocare tale situazione fu l’iniziativa tedesca..
Ciò premesso era previsto che, ad avvenuto abbattimento del potere sovietico, avrebbe avuto inizio il riordino dell’immenso territorio russo, sulla base di principi etnici e di varie altre considerazioni e, a tal riguardo, vi furono diversi progetti, uno dei quali ideato al ministro Rosemberg. Basilarmente si cercava di frantumare il territorio onde togliere alla Russia l’aspetto di grande potenza C’è chi sostenne anche che Hitler, data la sua visione negativa dei popoli slavi, intendesse che una parte della Russia fosse ridotta a colonia…Furono comunque create, a tal proposito, delle commissioni con vari compiti, ma il tutto rimase piuttosto in sospeso anche in relazione al mutato andamento della guerra dopo la catastrofe subita dall’esercito tedesco a Stalingrado. Nel 1944 con accordo sottoscritto da Rosemberg e Himmler da un lato il generale Wlassow in nome della Nuova Russia dall’altro, da me pubblicato a pag. 104-105 de “L’Armata cosacca….”, si convenne infine che “ …la forma di governo viene decisa dal popolo russo etc. etc.” per cui gli intenti apparvero in definitiva semplificati. 
Ciò dipese anche dal fatto che la prospettiva di una nuova Russia, in relazione al precipitare degli eventi, sebbene si sperasse ancora nel miracolo delle armi segrete, si era alquanto allontanata.
                                       PIER ARRIGO CARNIER






31 agosto 2014
                                           PIER ARRIGO CARNIER


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