lunedì 2 febbraio 2015

TIMAU (CARNIA) : LA VERA STORIA DELLA CHIESA "CRISTO RE"



COMUNICATO AD AMICI, SIMPATIZZANTI ED A CHIUNQUE SI INTERESSI A VICENDE STORCHE


Mi è capitato tra le mani il seguente mio articolo, pubblicato 20 giugno 2007 dal quotidiano regionale  Messaggero Veneto, tratto da un mio scritto più ampio diffuso dal  periodico trilingue “ ASOU GEATS”,   che si stampa  a Paluzza in Carnia  in prevalenza  nell ’idioma tedescofono  di Timau e  parte in lingua italiana e friulano. Il periodico ha una sua diffusione anche in Austria.
Lo ripropongo per ricordare la donazione, durante la ritirata tedesca e cosacca a fine aprile, inizi di maggio 1945, di una consistente somma di denaro  da parte di un ufficiale germanico, al parroco don Ludovico Morassi, somma  che servì  ad avviare la costruzione della chiesa “CRISTO RE”. Sulla base di mie annose ponderate ricerche il donatore risultò essere l’Obergruppenfuehrer SS. OTTO GUSTAV WÃCHTER. 

Con tale mio accertamento sulla donazione di Timau, realizzato con impegno e dispendio di denaro  e tempo nell’interesse della verità storica, senza mai chiedere un  centesimo a fonti regionali di preteso patrocinio culturale, sono state travolte maleodoranti invenzioni paesane ed altre, parto  di pennaioli una delle quali romanzata che tuttavia ebbe vita breve.

Prendo occasione per rammentare quanto già avevo detto nello scorso febbraio 2014 in occasione alla visita fattami da esponenti russi, e cioè data la mia età avanzata e considerato l’aggravarsi della pseudo cultura italiana spinta a sinistra, sono ormai propenso a cedere il mio patrimonio documentale storico, frutto di quarant’anni di lavoro e stanti delle proposte fattemi, a un importante  museo archivio di Mosca o degli Stati Uniti.
                             

Timau, un ufficiale tedesco donò i soldi per la chiesa

È stata ripresa da alcuni quotidiani e periodici austriaci e tedeschi, e tra questi il 'Braune Schweiger Zeitung", la notizia, integrata da molteplici particolari, data mediante un mio ampio intervento di venti colonne sul periodico trilingue 'Asou geats" (Così va) che si stampa nell'Alta Carnia a difesa dell'identità delle isole linguistiche e che, nella sua diffusione, raggiunge anche alcune importanti università straniere. L'argomento concerne la storia della chiesa di Timau, in comune di Paluzza, dedicata a Cristo Re, la cui realizzazione fu dovuta all'impegno del parroco don Ludovico Morassi, deceduto da tempo, e alla fattiva collaborazione dei suoi fedeli, oltre ad altri generosi interventi, negli anni difficili del dopoguerra. È accertato che la somma di un milione di lire (siamo nel 1945), versata nelle mani di don Morassi che fu stimolo fondamentale all'idea dell'edificazione della chiesa, fu donata, in momenti tragici alla fine del secondo conflitto mondiale, da un comandante germanico, ufficiale tedesco a tutti gli effetti. Tale fondamentale dichiarazione mi fu fatta direttamente da don Morassi negli anni dell'immediato dopoguerra e trovò inequivocabile conferma nelle affermazioni scritte lasciate dal medesimo nel diario storico parrocchiale. Da peculiari accertamenti in seguito da me affrontati, con l'appoggio di ex militanti tedeschi e austriaci, quel comandante germanico fu identificato nell'Obergruppenfuhrer SS Otto Gustav Wächter, ex governatore di Cracovia, in ritirata da Trieste verso l'Austria. L'alto ufficiale, uomo cattolicissimo e noto per avere svolto un ruolo importante nell'Anschluss (annessione) dell'Austria nel 1938, facendo sosta a Timau, prima di valicare il Plöckenpass, come da prove testimoniali, ebbe un colloquio col parroco e, disponendo sulla propria autocolonna di forti riserve di denaro dovute alla sua posizione di amministratore militare, ritenne motivatamente di elargire quella somma. Con il crollo della Germania e la cessazione delle ostilità Otto Gustav Wächter trovò rifugio e ospitalità temporanea presso l'autorità ecclesiastica austriaca per poi avere asilo e protezione, sotto il falso nome di Otto Reinhardt, in Vaticano. Decedette il 10 settembre 1949 nell'ospedale di Santo Spirito e si seppe, da indiscrezioni, che godeva della protezione del vescovo Alois Hudal. Naturalmente quanto pubblicato su 'Asou geats" spazia nell'esporre tutti i particolari di contorno, inerenti a quanto accadde nei giorni della ritirata, fine aprile inizi di maggio 1945, nel territorio timavese e sul sovrastante passo che immette nell'Austria, in base a molteplici testimonianze raccolte, tra le quali quella del tenente della Werhmacht Norbert Schluga, capo di stato maggiore della Volkssturm nel circondario di Hermagor, nominato in quei giorni a difesa del passo con relative forze, e del commissario capo della dogana Leo Windisch, che si trovava ugualmente sul passo e, fra diverse altre, quella della proprietaria e gestrice dell'Alpengasthof Eder, posto oltre la sommità del valico sul versante austriaco, Grete Klaus, che mi riferì particolari piacevoli di quel periodo, nonostante lo stato di guerra.Piero Arrigo Carnier. Porcia










Nessun commento:

Posta un commento