mercoledì 17 aprile 2019


Pier Arrigo Carnier. Già nel mio libro "L' Armata Cosacca in Italia 1944-1945"- Mursia Editore- Milano 1990, avevo precisato  a pag. nr.211 : < Nei dintorni di Judenburg, nella Stiria, nui giorni successivi alla consegna da parte britannica ai sovietici, la NKVD avrebbe provveduto alla fucilazione di un considerevole numero degli stessi, si sospetta alcune centinaia. L esecuzione sarebbe avvenuta in una zona miberaria adatta a far sparire le tracce. Lunghe ascariche vennero udite>. CARNIER PIER ARRIGO : e. mail "pierarrigo.carnier@gmail.com"

La mia notizia risultato di indagini in Carinzia e nei dintorni di Graz ( un teste  sapeva)  negli anni settanta,  si consolida con quanto sotto asserito, anche se con definizioni diverse, da A. Korbenko. Le risultanze del mio lungo paziente lavoro sull' operato della consegna nell' alta Drava, riferite nel mio testo "L Armata Cosacca ..." ed ache in molti articoli sulla stampa,  è senza dubbio esaustivo, ma ritengo che vi sia ancora da dire  su quanto verificaotosidurante il trasporto della massa dei cosacchi da Lienz a Judenburg e sugli occulti massacri nell' accennata zona mineraria riguardo i quali vi è stata innegabile omertà.
CARNIER PIER ARRIGO-     17 arile 2019




Più sotto Alassandra Korbenko riferisce :"" Non a Lienz, ma nei pressi delle fornaci metallurgiche di Judenburg, cinque giorni di Smersh (Polizia sovietica ) hanno bruciato i cosacchi vivi con le loro famiglie-




Rispondo a Dmitrij Charko. Non sono io, ma Alessandra Korbenko che ha riferito dei cosacchi bruciati vivi dalla Smersh (Polizia Sovietica) nella zona delle fornaci metallurgiche di Judenburg (Stiria). Non approvo però, Dmitrij Charko, la sua frase "...Dobbiamo anche aggiungere che questi erano soldati di Hitler": Questi erano prigionieri di Sua maestà britannica protetti dalla legge. L' articolo 2 della Convenzione di Ginevra stabilisce fondamentalmente, richiamando nel contenuto l'art. 4, cap. II ° della Convenzione dell' Aia :< I prigionieri di guerra sono in potere della potenza nemica, ma non degli individui o dei corpi di truppa che li hanno catturati.> -< Essi devono essere trattati sempre con umanità e protetti specialmente contro gli atti di violenza, gli insulti e la pubblica curiosità.>-<Le misure di rappresaglia in loro confronto sono proibite.>.Preciso inoltre che, le truppe combattenti sono esecutive e mai responsabili degli ordini che ricevono dai vertici di comando. Nel mio libro " L'Armata Cosacca in Italia 1944-1945", prima edizione nel 1965 cui molte altre sono seguite a pagina 211, ho riferito sulla fucilazione, da parte della NKVD sovietica, di alcune centinaia di ufficiali cosacchi, dopo il loro arrivo a Judenburg da Lienz, nella zona mineraria adatta a far sparire le tracce. Conosco bene le vicende dell' Armata cosacca di Domanow e della Freiwillige Brigade Nord Kaukasus ed i relativi retroscena. L' atamano generale Wiaceslaw Naumenko mi volle al suo fianco in Austria, nel primo dopoguerra, durante un sopralluogo sull' alta Drava, per ascoltare le mie testimonianze su vari fatti. Esecuitvamente la consegna fu eseguita da contingenti della Brigata Ebraica (Jewis Brigade). Ritengo di aggiungere un fatto deplorevole accaduto in Italia nell' aprile 1945. Un centinaio di cosacchi, fra cui molte donne e bambini dei quali uno o due in fasce, arresisi ad Avasinis ai partigiani dell' Osoppo e Garibaldi, sulla parola d' onore, confermata dalla presenza del parroco del luogo don Francesco Zossi con garanzia di essere consegnati agli alleati anglo americani e non ai russi, e quindi di avere salva la vita. Furono invece massacrati sulla montagna sovrastante il paese e i loro corpi abbandonati senza sepoltura sul luogo, dove rimasero per quattro lunghi anni finchè la Pretura di Gemona, organo giudiziario territorialmente competente, impose la ricognizione ed il ricupero dei resti etc. e la loro inumazione. Dispongo al riguardo di prove scritte e fui io a rivelare all' opinione pubblica questo crimine, protetto da tenace vergognosa omertà, nel mo volume "Lo Sterminio Mancato"- Mursia-Milano 1982 ed anche nel già citato mio libro " L' Armata Cosacca ....". Ma non è tutto qui, vi è molto altro. Una quindicina di cavalleggeri calmucchi in ritirata lungo la Carnia verso l' Austria, ormai a guerra cessata, caduti in mano partigiana furono fucilati all' interno di un bosco sotto il monte "Piz di Mede" e loro corpi ugualmente abbandonati senza sepoltura. I resti furono casualmente rinvenuti dopo diversi anni. Questi calmucchi li vidi coi miei occhi mentre sostavano al mio paese ( Comeglians). Erano giovani sui vent'anni. Vestivano delle uniformi nuove color verde betulla, con le mostrine arancione dalle lance incrociate. Ricordo che nei loro sguardi, preavvertendo la morte, lessi una profonda tristezza. Nel chiudere qui questo mio intervento, che ho ritenuto necessario nella mia qualità di storico ultranovantenne, ma sempre pronto ed in forze per difendere la verità, qualora taluno volesse scrivermi lascio la mia E.mail <pierarrigo.carnier@gmail.com>. 18 aprile 2019. Tornando sull' argomento mi permetto infine di osservare che la sua frase : < Non dobbiamo però dimenticare che questi erano soldati di Hitler>espressione che rivela un giudizio pressapochista del tutto errato, e sottintende che, i soldati di Hitler, meritavano di essere uccisi. Si sbaglia e con detta frase lei dimostra di ragionare secondo le voci generiche che regnano nel "populismo" e non conosce le causali storiche che dettero origine alla seconda guerra mondiale. Torno quindi a ripetere che sui soldati, quale forza esecutiva, salvo prova contraria, non pesano mai le colpe o gli errori dei vertici. In ogni caso voglio ricordarle che, quando i britannici, con l' operazione Dynamo il 26 maggio 1940, sbarcarono a Dunkerque e fallirono l' impresa ed i soldati stavano concentrati in massa per salire sulle navi e tornare in Inghilterra, Hitler ordinò di non farli prigionieri !!!


19 aprile 2019 CARNIER PIER ARRIGO





NOTA

Pier Arrigo Carnier Rammento di nuovo qui, perchè si sappia, l' abuso notevole da parte di taluno, qui nella Regione Friuli, di iconografie e documenti pubblicati su una fascicolazione di immagini, che libro non è, risultanti su mie pubblicazioni acquisite con tutti i diritti e protette da Copyright diffuse a partire dal 1965 sulla vicenda cosacca, argomento su cui può intervenire la legge internazionale....






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