giovedì 26 novembre 2020

   


CARNIER  PIER ARRIGO


VENEZIA, GLI EBREI  ETC. ETC.


In un libro di BARBARA VANIN di Mestre in base a una segnalazione pervenutami dall' Accademia di San Francisco - California (Stati Uniti) , riguardo gli argomenti dell' esodo giuliano dalmata degli italiani c'è una citazione sotto il mio nome : Carnier Pier Arrigo. La foto di cui sopra appartiene al menzionato archivio di Venezia, città meravigliosa unica al mondo, dove io trascorsi professionalmente diciotto anni : città dalle vaste possibilità formative culturali. Di quando in quando nella zona verso San Marco, mentre passeggiava, mi capitò di vedere il grande pittore De Chirico ed anche Ezra Paund, l' uomo che evidenziò delle verità essenziali su aspetti positivi del Fascismo, aspetti che in un colloquio a Firenze me li sottolineò anche Degli Uberti, noto personaggio fiorentino discendente da Dante Alighieri. Gli italiani non sanno che dir male del Fascismo, ma le radici ideali, messe in luce da Ezra Paund, evidenziavano delle verità.

Gli anni che passai a Venezia furono splendidi, anni puliti e la foto di cui sopra sembra ricordarmeli. Molto avrei da dire perchè conobbi diversa gente di cultura e diversi ebrei e di questi il loro modo di essere : molto loquaci, intelligenti, pratici. Un ebreo, commercialista, che aveva studio in Corte dei Licini, dialogando mi disse un giorno in veneziano : <<..i miei meio clienti, Carnier, i sè quei de le bancherele in piassa >> . Perchè, io ribattei ?? << Parchè i te paga subito e in contanti>> ( Traduzione : << I miei migliori clienti, Carnier, sono quelli delle bancherelle in piazza>>. Perchè : << Perchè mi pagano subito r in contanti >>). Molti sono i miei ricordi su Venezia. Alcuni veramente piacevoli ed indimenticabili. Li ho memorizzati in note e stanno nel cassetto. Di frequente andavo a trovare Anna Toniolo, arguta giornalista veneziana. Abitava lungo il Canal Grande e aveva sposato un russo, il professor Ivanow figlio del generale Ivanow. Del suocero teneva su un mobile in vista la sua foto in uniforme da generale cosacco ed accanto posato uno splendido pugnale dall' impugnatura decorata, ovviamente cosacco. Andavo da lei anche su invito quando diverse amiche convenivano nel suo salotto, fra le stesse alcune belle distinte ebree. belle in senso tipico non delle bambole. Delle stesse mi è rimasto in mente come scolpito il loro modo di essere, i principi per conservare a lungo l' esistenza, il non sprecarsi in parole inutili la cura incessante, che si capiva dai loro dialoghi, del loro corpo. Intelligenti al di sopra di ogni immaginazione, straordinarie nei movimenti come calcolati, donne che mi stupivano, mi affascinavano....Anna Toniolo di vasta cultura, mi parlò di vicende importanti, famosi processi di un lontano passato, di straordinarie donne russe vissute a Venezia tra le quali Katharina Pawlowna detta contessa Scavronskaja, moglie del generale russo Bagration, che fu da lei tradito per ragioni di stato per cui  divenne l'amante di Clemens Metternic, famoso ministro austriaco, una storia da scrivere. La Toniolo sapeva molto su di lei da preziose inedite testimonianze del passato : Katharina contessa Scavronskaja era donna stupenda, soave come caduta in terra da un paradiso sulle stelle. Sapeva come visse a Venezia, passato il trionfo di amante di Metternich, e mi descriveva il come si nutriva, come si muoveva e certe ristrettezze. Annotai tutto.....Fu sepolta nel cimitero dell' isola di San Lazzaro, nella laguna. Una domenica andai sulla sua tomba dove sta una lapide ingrigita con foto sotto lastra della sua immagine, tratta dal dipinto di un pittore. Era una giornata sciroccosa, nubi basse sulla laguna : nel cimitero quell' austero profondo silenzio che incute alto rispetto e ti allontana dalle cose terrene per cui ti sembra di essere fuori dal mondo e percepisci un senso di pace dell' anima.. Mi chinai per leggere bene l' epigrafe un po' danneggiata dal tempo: sinceramente provai tenerezza e mi passò per la mente il profumo del mondo imperiale russo ed austroungarico , le tante cose che sapevo ed era come se lei fosse risorta e le vedessi davanti nel modo di essere dei suoi tempi eccelsi, per conto mio splendidi ed irripetibili. La Toniolo mi parlò anche di Jussupow, il principe russo di alto lignaggio che uccise Rasputin il quale, venendo da Parigi a trascorrere un periodo di diversione a Venezia, passava dei pomeriggi a casa sua a conversare con suo marito e lei. Passando ad altro molto piacevoli i dintorni lagunari di Venezia : Punta Sabbioni, Ca' Savio e, verso sud,  Chioggia su cui c'è da raccontare. Come già detto ho annotato tutto e pubblicherò, ma ho tanto cose da pubblicare, il che un po' mi preoccupa per cui confido che Dio mi conservi i salute. I cosacchi mi hanno detto che io andrò avanti nel vivere...

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