venerdì 23 maggio 2014

ANCORA SULL' ASSASSINIO DI MIRKO E KATIA – CARNIA 1945

COMUNICATO AD AMICI, SIMPATIZZANTI  ED A QUANTI  SI INTERESSANO A VICENDE STORICHE


                    TORNO SULLA VICENDA  DI  MIRKO E KATIA



CRESCENTE INTERESSE SULLA VICENDA

Vivo interesse, come risulta dal grafico del sito e come da telefonate pervenutemi  da parte di interessati, a conoscere la verità   sul comandante partigiano sloveno Mirko e sulla compagna ed amante Katia, partigiani comunisti filostalinisti  nelle  file della Garibaldi-Carnia  che, a fine estate 1944, aveva perduto l’iniziale mordente rivoluzionario. Dopo il crollo della resistenza provocato dai grandi rastrellamenti tedeschi, Mirko accusò duramente il vertice di comando  criticando la strategia della gestione (subordinata peraltro  a pressioni reazionarie esterne).  Destituito, per tali accuse, dal comando  di battaglione , mentre la Garibaldi-Carnia in sfacelo era ridotta a un branco di superstiti, Mirko  assieme a Katia scelse l’isolamento rifugiandosi nella valle di Pani, dov’ebbe sostegno assistenziale dal leggendario patriarca Antonio Zanella (Ors di Pani), restando collegato all’infiltrato sovietico Cernikow. Quest’ultimo, nell’inverno,  fece loro un’ultima visita ma sul periodo dell’ insediamento nella valle, con spostamento da un primo rifugio costruito in legno ad un secondo posto su un alto crinale, vi sono notizie a me note stante la mia stretta amicizia e reciproca stima con lo Zanella, ucciso da un pastore assieme alla figlia Maria nella notte sul 5 marzo 1955, duplice assassinio di cui io stesso fui allora testimone assieme a un giovane valligiano. A tal riguardo vi fu poi un noto processo nel quale fui chiamato  a comparire come primo testimone.
Fu in quel secondo rifugio da camosci che, all’alba della liberazione, giunsero  due sicari ( T. e B,) ad assassinare i due ardenti comunisti filostalinisti, Mirko  Katia, che avevano preannunciato di rendere pubbliche  temibili prove degradanti la condotta  della Resistenza (Katia era incinta di alcuni mesi e, secondo risultanze, nel ricupero del cadavere  fu trovata in posizione di subita violenza…). Da loro lato i mandanti, uno dei quali ex ufficiale del regio esercito, diffusero la falsa notizia che Mirko era stato richiamato in Iugoslavia, autentica balla da me accertata con verifiche presso le competenti  sedi dell’eredità resistenziale iugoslava dove nulla si sapeva  sulla presenza di Arko Mirko in Carnia nell’attività partigiana.

23 maggio 2014


PIER ARRIGO CARNIER


                                              PIER ARRIGO CARNIER

3 commenti:

  1. Mi fa molto piacere del costante e forte interesse alle notizie da me date su Arko Mirko "Mirko" di cui sono tutt'ora procuratore "Post mortem" nominato nella Federativa Iugoslava dai congiunti con l'assenso di alte personalità della resistenza iugoslava per accertare la verità sull'assassinio del medesimo e quant'altro attinente ed ovviamente di "Katia", Gisella Bonanni, due autentici partigiani, lo dico sotto il profilo storico, di assoluta incrollabile fede stalinista. Ho dei cari oreziosi unici documenti su entrambi. Parlerò ancora di loro ed anche di altri stalinisti, Diego, Cernikow...! PIER ARRIGO CARNIER 14.10.2014

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  2. Proprio oggi mi sono giunte notizie dalla Jugoslavia sul vasto interesse sollevato nell’ambiente culturale dai miei scritti su Mirko “Arko Mirko”, il capo partigiano filostalinista che, affiancato dalla compagna Katia (Gisella Bonanni) comandò nel 1944 in Carnia, una formazione comunista collegato con l’infiltrato sovietico Cernikow. Avevo parlato di questa vicenda, nel dopoguerra, col ministro della Federativa Iugoslava Edward Kardeli, l’uomo dopo Tito fondatore del comunismo iugoslavo, in un incontro a Lubiana fissato per trattare la vicenda Porzus, Kardelj , riguardo il caso Mirko rafforzò la mia tesi evidenziando il disegno di Stalin, a cui l’infiltrato Cernikow e quindi Mirko erano legati nell’espansione col comunismo. Questa è storia e non chiacchiere. Su Mirko e Katia vi sono essenziali rivelazioni in uno dei miei due nuovi libri in fase di edizione presso l’editore, che travolgerà pietose invenzioni ambientali…
    18 ottobre 2014


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  3. Rileggendo oggi, 7 gennaio 2020 il mio post su Mirko e Katia con aggiunti successivi commenti riconfermo le mia affermazioni. Come già detto scritto su Mirko e Katia ho ferma una specifica monografia che a tempo debito sarà pubblicata. Provo sollievo morale nel rendermi conto che, solo grazie al mio impegno, le figure rivoluzionarie di Mirko e Katia entreranno nella storia. Mi fanno invece pietà le banderuole dei carnici, dei pennaioli carnici compresi i parroci di paese, un mondo flemmatico senza scosse creative amanti del tacere. Mirko fu una forza di rimozione, nel bene e nel male, comunque animato da un ideale di giustizia sociale. Non posso non aggiungere la mia condanna del riprovevole comportamento ambientale (RAVEO) che non si è opposta alla rimozione della tomba dell' Ors di Pani e figlia che andava rispettata e quindi conservata e così ugualmente quella di Katia (Gisella Bonanni) audace partigiana, la cui conservazione era protetta da una norma di legge.

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