giovedì 6 agosto 2015

ANCORA SULLA DONAZIONE TEDESCA AL PARROCO DI TIMAU. FRED ZINNEMANN, ILGRANDE REGISTA BRITANNICO INTERNAZIONALE ,CHIESE LA MIA PRIMARIA CONSULENZA E COLLABORAZIONE PER UN FILM SUI COSACCHI



COMUNICATO ALLE VARIE COMUNITA’ COSACCHE ESISTENTI IN GERMANIA, AUSTRIA, FRANCIA, EX IUGOSLAVIA, OLTREOCEANO, ED ALLE GRANDI COMUNITA’ ETNICHE COSACCHE DELL’UCRAINA E FEDERAZIONE RUSSA NONCHE’ AD AMICI E SIMPATIZZANTI ITALIANI. E STRANIERI INTERESSATI ALLA STORIA.

ANCORA SULLA DONAZIONE TEDESCA AL PARROCO DI TIMAU. FRED ZINNEMANN, IL GRANDE REGISTA BRITANNICO INTERNAZIONALE, CHIESE LA MIA PRIMARIA CONSULENZA E COLLABORAZIONE PER UN FILM SUI COSACCHI…


Diversi anni fa  ebbi una discussione a Timau, rientrando in Italia da Lienz, con rappresentanti locali  ora non più in vita, sul fatto che dei cosacchi dopo la cerimonia della Drava venivano a  Timau a visitare la chiesa di “Cristo Re”  credendo  che la stessa fosse  stata costruita con denaro offerto dai cosacchi in ritirata. Notai che sull’argomento non vi era un’accurata preparazione ed i rappresentanti locali convennero che si andava avanti lasciando spazio alla voce generica che il denaro fosse stato donato dai cosacchi stante il fatto che, la venuta di qualche autocorriera di cosacchi, in occasione alla commemorazione annuale della tragedia cosacca della Drava, dava luogo a delle visite alla chiesa e a delle offerte in denaro e portava qualche soldo ai bar e locande di ristorazione locali. Lo scritto lasciato dal parroco don Ludovico Morassi sul registro parrocchiale, datato 2 maggio 1945, provava e riprova tutt’oggi  che la somma di un milione di lire di allora era stata donata da un comandante germanico a compenso del ricupero  e sepoltura di vittime verificatesi nella ritirata. Puntualizzai che la comprensibile tolleranza nell’interesse della modesta economia ambientale non poteva però evitare la conoscenza nell’opinione pubblica nazionale e agli stranieri, cosacchi compresi, del  fatto che il donatore del  denaro era  un ”comandante germanico” il quale, da lunghe indagini e testimonianze  acquisite, si identificava nel  generale Gruppenfuehrer Otto Gustav Wächter ex governatore della Galizia a Cracovia e che, pertanto, i cosacchi i ritirata nel 1945 non avevano avuto alcunché da vedere con tale donazione. Ritenni quindi di informare in tal senso  importanti esponenti cosacchi e  diverse associazioni ex combattentistiche austriache di mia  conoscenza che, alternativamente, rendevano onore, con la loro presenza, alla cerimonia della Drava  e, da allora, le visite dei cosacchi a Timau diradarono e poi cessarono . Solamente di recente, nel 2015, un gruppo di cosacchi, probabilmente ignari della realtà o ingannevolmente persuasi da qualcuno che la donazione andava riconosciuta ai cosacchi, giunsero, nel dopo cerimonia della Drava,  a Timau, credo ovviamente  per conoscere la chiesa. Al dilà di questo è giusto invece che, i cosacchi, nel quadro rievocativo delle vicende della Drava, includano la conoscenza della donazione tedesca al parroco don Ludovico Morassi e di quanto accadde lungo la Ploeckenstrasse, cioè sulla strada che, partendo da Timau sale, con vari tornanti, e supera il passo del Ploecken, per poi scendere in Austria raggiungendo i primi villaggi di Mauthen-Koetschach. Su questa strada, allora piuttosto angusta e in certi punti in precarie condizioni, la ritirata della massa cosacca, militari e civili, fu penosa e pesantemente sofferta nei giorni di fine aprile inizi maggio 1945, con notti all’addiaccio sotto l’ imperversare della  tormenta di neve, con  mancanza di viveri di sostegno, morte di uomini e cavalli e donne in stato di avanzata gravidanza che partorirono nelle stalle. Si tratta di particolari descritti  nel mio volume “l’Armata Cosacca in Italia 1944-1945”, edizione documentata Mursia-Milano e in varie  mie altre rievocative  pubblicazioni giornalistiche.
Come precisato nell’epilogo del menzionato mio volume, il grande regista internazionale Fred Zinnemann, dopo aver letto le mie pubblicazioni, venne da me in Italia proponendomi di fare da primario consulente e collaboratore in un film sull’argomento dei cosacchi, proposta che accettai  per cui  cominciammo ad operare  insieme. Zinnemann, con la regia, onde porre in atto l'essenza dei fatti, intendeva partire da Timau, lasciando perdere assolutamente le vicende partigiane, per affrontare il  calvario del  Ploecken, parte  importante carica di suspense e poi passare alle  tragiche vicende della Drava. Fu per me di grande insegnamento e straordinario interesse recepire le sottigliezze emotive di Zinnemann… Eravamo a buon punto con la trama ed io avevo trovato anche le comparse della cavalleria che sarebbero state prestate dall’esercito della Danimarca, quando la Fox francese, che si era assunta il compito della produzione, sospese la procedura avendo recepito avvisaglie di  avversità degli ex alleati anglo americani data la pesante realtà che il film inevitabilmente affrontava nel tradimento britannico della Drava e nella barbara forzata consegna ai sovietici.

6 agosto 2015

PIER ARRIGO CARNIER












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