giovedì 13 agosto 2015

ANCORA SULLA DONAZIONE TEDESCA AL PARROCO DI TIMAU. DEL 2.5.1945.


COMUNICATO ALLE VARIE COMUNITA’ COSACCHE ESISTENTI IN GERMANIA, AUSTRIA, FRANCIA, EX IUGOSLAVIA, OLTREOCEANO, ED ALLE GRANDI COMUNITA’ ETNICHE COSACCHE DELL’ UCRAINA E FEDERAZIONE RUSSA NONCHE’ AD AMICI E SIMPATIZZANTI STRANIERI INTERESSATI ALLA STORIA

ANCORA SULLA DONAZIONE TEDESCA AL PARROCO DI TIMAU DEL 2.5.1945.

Cari cosacchi, amici   che mi conoscono da decenni e agli altri che fanno parte delle comunità nonché  amici e simpatizzanti tedeschi, austriaci, cecoslovacchi e della ex Iugoslavia. E’ stata da me data comunicazione ufficiale esauriente via Internet sull’argomento della donazione tedesca di denaro avvenuta il 2.5.1945, pubblicata con spot del  4, 6 e  9 agosto corr., oltre al contenuto inserito a tal riguardo  nella mia comunicazione riassuntiva sulla celebrazione della Tragedia cosacca della Drava il 13 giugno u.s, con precisazioni documentali attestanti che la costruzione della chiesa di “CRISTO RE” di Timau non fu avviata con denaro donato dai cosacchi in ritirata, bensì versato materialmente il 2 maggio 1945 nelle mani dell’allora parroco don LUDOVICO MORASSI, da me personalmente conosciuto e col quale l’argomento fu approfondito sotto qualsivoglia aspetto, da un comandante germanico identificato nel generale Gruppenfuehrer OTTO GUSTAV WÃCHTER. ex governatore della Galizia con sede a Cracovia e successivamente Amministratore militare in Italia, durante la ritirata. Si tratta di fatto documentale inossidabile  esteso da tempo, attraverso la stampa, alla conoscenza dell’opinione pubblica e  reso noto a storici russi e cosacchi.
Su tali mie comunicazioni è calato il silenzio e capisco l’imbarazzo e la delusione determinata dalle mie precisazioni documentali soprattutto in quel gruppo di cosacchi che, tratti in inganno da qualche ciarlatano, dopo la cerimonia commemorativa della Drava del 1.06.2015, hanno raggiunto Timau per conoscere la chiesa CRISTO RE in base alla falsa asserzione che, la costruzione della stessa, era stata inizialmente avviata con denaro donato dai cosacchi. 
 Sono quindi deprecabili vecchie maleodoranti chiacchiere carniche di paese, timauesi o non, accampate a fini tendenziosi da elementi sfuggenti, disinformati sull’argomento.   A ciò si aggiunge, senza riferirmi al caso menzionato, un altro tipico aspetto  quello di pennaioli che, percorrendo agevolmente gli itinerari di sofferte ricerche storiche rese pubbliche da editori, le mie comprese in primo luogo, essendo stato il primo, in ordine di tempo, ad intuire l'importanza storica dell'evento dando luogo alla relativa stesura e pubblicazione si atteggiano a candidi ricercatori di verità,chiamati scopritori dell’acqua calda. Si tratta di elementi che si dichiarano umilmente dilettanti ma con l’ aria di piccoli profeti. Al dilà di questo su quello che inoltre sto per riportare sinceramente non varrebbe la pena che io perdessi tempo. Comunque un tale, ricognitore su  vie già percorse dall'indagine, rese pubbliche le sue deduzioni via Internet, fra le quali la dichiarazione di un cosacco, che fu in Italia nel 1944-45 poi residente all’estero (Premetto che anche i cosacchi ex appartenenti all’armata che furono in Italia in genere rintracciati nel dopoguerra, se non erano di una certa elevatura, sapevao  poco su  varie vicende ed al riguardo riferivano con incertezza, pressappochismo o per ipotesi). Questo cosacco disse, evidentemente a casaccio in termini privi di supporto probatorio e quindi assolutamente inattendibili, come vengo qui di seguito a dimostrarlo, che la donazione di Timau fu fatta dal generale Domanow. Ora la donazione, su  prove documentali, avvenne il 2 maggio 1945 e a quella data, sempre su prove certe dimostrabili, Domanow si trovava con la sua guarnigione a Tolmezzo su preciso ordine di Globocnik di mantenere quel caposaldo contro l’avanzata degli alleati, e non aveva il dono dell’ubiquità per trovarsi anche a Timau,  a parte il fatto che, da tutto quello che so su  Domanow e non è poco, l’idea di una donazione alla chiesa nemmeno gli sarebbe passate per la testa. Per Timau Domanow  transitò in ritirata con le sue forze il 5 maggio notte, quindi  a donazione già avvenuta,  senza nemmeno farvi sosta e, lasciando poi delle vedette sulla sommità del Ploecken (Nota n.1), raggiunse Mauthen dove si insediò col suo comando all’Hotel Bahnhof.
Andando oltre a queste indispensabili osservazioni rettificatrici di menzogne troverei importante, e mi darò da fare in tal senso con l'Alta autorità ecclesiale russo ortodossa di Ginevra, affinchè, nelle celebrazioni commemorative future della tragedia cosacca della Drava, sia citata a memoria storica la donazione tedesca di Timau, fatto che si innesta nobilmente nelle vicende tragiche di  fine guerra riguardo la Carnia  con  un  meritorio richiamo delle sofferte penose vicende vissute sulla strada che, partendo dal medesimo villaggio di Timau sale, con vari tornanti fino al  passo del Ploecken, per poi scendere in Austria raggiungendo i primi villaggi di Mauthen-Koetschach. Su quella strada allora innevata, piuttosto angusta e in certi punti in precarie condizioni, si trovò incanalata fra le buie  montagne, nei giorni gelidi di pioggia e neve di fine aprile inizi di maggio 1945, la ritirata della massa cosacca, militari e civili frammista a unità tedesche, con notti all’addiaccio sotto l’ imperversare della tormenta, mancanza di viveri di sostegno, morte di uomini e cavalli e donne in stato di avanzata gravidanza che partorirono nelle stalle. Su quelle strettoie transitò, sulla sua Fiat nera, anche Piotr Nikolaevic Krassnoff, atamano del Don e generale con la consorte Lidia Fedeorovna e il suo aiutante Nikolai Himpel (Nota 2) come riferito nel mio volume “L’Armata cosacca…”. A Fred Zinnemann, grande regista internazionale britannico, ebreo di origine, di cui ho preziosamente cara la memoria, piacevano molto questi dettagli  doviziosamente da me raccolti taluni dei quali, per la verità, ancora da pubblicare.
12 agosto 2015
PIER ARRIGO CARNIER

Nota n.1 = Fra le vedette lasciate sul passo vi fu il cosacco Polsik Fedor, che sfuggì alla consegna ai sovietici e che,  personalmente,  potei conoscere. Il medesimo  visse inizialmente nelle baracche di Peggetz per poi trovare sistemazione, con la moglie austriaca, nelle case fatte costruire per i superstiti cosacchi dall'Amtgemeinde di Lienz. Polsik, quale ex aggregato allo Stato maggiore di Domanow a Tolmezzo, mi ragguagliò su molti particolari precisandomi che il nucleo di cosacchi ordinato da Domanow a stazionare sul valico del Ploecken lui compreso, aveva l'ordine di segnalare, mediante telefono da campo,  l'avvistamento delle forze alleate che avanzavano lungo la val But verso il passo ciò che naturalmente venne fatto.


Nota n.2= Mi fu possibile rintracciare Nikolai Himpel in Scandinavia grazie al supporto collaborativo di una meravigliosa donna ucraina, Slava Stetsko, presidente dell’ A.B.N. (Blocco Nazioni Antibolsceviche) con sede Monaco di Baviera, organizzazione che riuniva i rappresentanti dei governi degli stati spodestati dall’occupazione dell’URSS, con la sua avanzata in occidente, alla fine della seconda guerra. L'A.B.N.  finanziata in prevalenza dagli U.S.A., ebbe una funzione informativa dell'occidente molto importante sulle vicende interne del mondo sovietico, evidenziando in particolare la tragica disumana situazione dei deportati politici nei lager penali della Siberia ed altro, oltre a  tener vivo l'impegno di liberare  le nazioni assoggettate al  potere  e all' influenza comunista dell'URSS. Venni presentato alla Stetsko dal dott. Branko Jelic grande tribuno dei fuoriusciti croati-ustascia del quale fui amico e reciprocamente confidente. Conservo dell'A.B.N. tutta la documentazione che. in un interessante periodico, la stessa mensilmente pubblicava. Durante la seconda guerra Slava Stetsko ebbe una storia di partigiana nella complessa lotta di forze resistenziali per la liberazione dell'Ucraina e con il crollo dell'URSS, essendo in buona parte cessata, con la ricostuzione dello stato ucraino e di altri stati dell'est, la funzione dell'A.B.N.,  entrò meritoriamente a far parte del  parlamento ucraino. Ebbi a lungo personalmente con lei, durante la sua presidenza,  interessanti rapporti a fine culturale e storico. Era persona di grande apertura e diplomazia. Purtroppo diversi anni fa ricevetti la spiacevole  comunicazione ufficiale del suo decesso. Porto comunque nell'animo la splendida immagine  del suo operato fra cui  le  grandi manifestazioni  propagandistiche antisovietiche di protesta nei  centri importanti di città americane, britanniche ed anche europee, avvenimenti che mi tornano in mente in una cornice indimenticabile direi  anche festosa, momenti lontani di un'epoca storica  in cui si attendevano e si vivevano  mutamenti determinanti il cui ricordo perfino mi commuove e del quale, purtroppo da quanto mi risulta, le giovani generazioni non sanno proprio nulla. Conservo di Slava Stetsko grande stima e simpatia  per cui mi riservo di tornare su di lei in argomento. 

Sono molto onorato che Svetlana Egorova ha condiviso il mio presente spot dal titolo"Ancora sulla donazione tedesca a Timau del 2.05.1945". Sono certo che la giovane splendida cosacca Svetlana abbia capito il senso storico profondo di quanto io ho scritto nell'nteresse della storia cosacca sulla strada delle verità documentali e testimoniali ed a condanna dei diffusori di vergognose menzogne. Confermo verso di lei la mia indissolubile amicizia.



STILL ON THE DONATION IN GERMAN PASTOR OF THE TIMAU 02/05/1945.

PRESS THE VARIOUS COMMUNITY 'Cossack EXISTING IN GERMANY, AUSTRIA, FRANCE, FORMER YUGOSLAVIA, OVERSEAS, AND THE GREAT COMMUNITY' OF ETHNIC Cossack 'UKRAINE AND THE RUSSIAN FEDERATION AND' TO FRIENDS AND sympathizers FOREIGNERS INTERESTED IN THE HISTORY.

STILL ON THE DONATION IN GERMAN PASTOR OF TIMAU  OF 02/05/1945.

Dear Cossacks, friends who have known me for decades and others who are part of the community as well as friends and supporters from Germany, Austria, Czechoslovakia and the former Yugoslavia. And 'I was given official communication via the Internet on the subject of exhaustive German donation of money took place on 05.02.1945, published with spots of 4, 6 and 9 August corr., In addition to the content included in this respect in my communication on summary celebration of Tragedy Cossack Drava June 13 us with details documentary evidence that the construction of the church of "Christ the King" Timau was not started with money donated by the Cossacks retreating, but paid materially May 2, 1945 in the hands of the then parish priest Father Ludovico MORASSI, to me personally known and with whom the issue was deepened in any respect by a German commander identified in general Gruppenfuehrer EIGHT GUSTAV Wachter. former governor of Galicia, based in Krakow and later Chief military in Italy, during the retreat. It is made ​​documentary steel extended time, through the press, to the knowledge of the public and made ​​known to historians and Russian Cossacks.
Of these my communications fell silent and I understand the embarrassment and disappointment certain clarifications from my documentary especially in that group of Cossacks who, misled by some quack, after the memorial service of the Drava 01.06.2015, reached Timau to learn about the church Christ the King according to the false assertion that the construction of the same, was initially launched with money donated by the Cossacks. They are so despicable old smelly talk carniche country, timavesi or not, camped purposes tendentious elements elusive, the result of ignorance. In addition, not referring to the case mentioned, another typical aspect to pennaioli that, along smoothly routes suffered historical research published by editors, including my own, posing as candid truth seekers,called discoverers water hot. These are elements that declare themselves humbly amateurs but with the 'air of small prophets. BEYOND this on what I also am going to bring genuinely not worth that I lost time. However, over the Internet such, reconnaissance of routes already covered by the survey, made ​​public his deductions on line including the declaration of a Cossack, who was in Italy in 1944-45 then residing abroad (I state that even Cossacks Armata former members who were in Italy generally traced after the war, if they were of a certain elevatura, knew little about the various events and the matter reported with uncertainty, carelessness or by assumption. This Cossack said it haphazardly falsely that the Timau donation was made ​​by General Domanow. without adding any element in support of that as he would. Now the donation, on documentary evidence, took place on May 2 and, by then, more evidence of demonstrable Domanow was with the its garrison in Tolmezzo on precise order of Globocnik to maintain that stronghold against the advance of the allies, and had the gift of ubiquity to be even Timau, apart from the fact that, from everything on Domanow and not cheap , the idea of a donation to the church would not even crossed my mind. For Timau Domanow transited retreating with his forces on May 5 night, without even make you stop and then leaving the lookouts on top of Ploecken (Note 1) reached Mauthen where he settled with his command at the Hotel Bahnhof.
Going beyond these indispensable observations grinding of lies would find important, and I will pursue that in this sens with senior Russian Orthodox Church authorities in Geneva, so that, in future commemorations of the tragedy Cossack Drava, is mentioned in historical memory donation German Timau, that engages nobly in the tragic events of the end of war about Carnia with a meritorious recall suffered painful events experienced on the road, starting from the same village Timau rooms, with several bends up the pitch Ploecken, then down in Austria, reaching the first villages of Mauthen-Koetschach. On that road then snowy, very narrow and in some places in precarious conditions, he found himself channeled between the dark mountains, in the days of cold rain and snow in late April early May, 1945, the retreat of the mass Cossack, military and civilians mixed with German units, with nights in the open under the 'raging storm, lack of food support, death of men and horses and women in an advanced state of pregnancy who gave birth in the stables. On those strictures passed through on his black Fiat also Piotr Nikolayevich Krassnoff, ataman of the Don and the general and his wife Lidia Fedeorovna and his aide Nikolai Himpel (Note 2) as reported in my book "The Cossack Army ...". A Fred Zinnemann, big international British director, jew of origin, which I preciously cherish the memory, really liked these richly details I collected some of which, in truth, yet to be published.
Aug. 12, 2015
PIER ARRIGO Carnier

Note # 1 = Among the scouts left on the pitch there was the Cossack Polsik Fedor, who escaped to the delivery to the Soviets and that I could personally know who initially lived in shacks Peggetz then find accommodation, with his Austrian wife, in houses made build to the survivors Cossacks dall'Amtgemeinde Lienz. Polsik, which aggregate to former Staff of Domanow Tolmezzo, briefed me on many details precisandomi that the core of Cossacks from Domanow ordered to be stationed at the crossing of Ploecken including himself, had orders to report, by field telephone, l ' sighting of the allied forces advancing along the valley But what of course was done.

Note # 2 = I was possible to trace Nikolai Himpel in Scandinavia thanks to the collaborative support of a wonderful Ukrainian woman, Slava Stetsko, president of the 'ABN (Block Nations anti-Bolshevik) based Monaco of Bavaria, an organization that brought together representatives of the governments of the states dispossessed by the occupation of the USSR, with its advance in the west, at the end of the War.

I am very honored that Svetlana Egorova shared my present spot titled "Still on the German donation Timau of 02.05.1945". I am sure that the beautiful young Cossack Svetlana has understood the deep historical sense of what I have written nell'nteresse history Cossack on the road of truth and conviction documentary and testimonial speaker of shameful lies. I confirm to her my indissoluble friendship.
13 August 2015 PIER ARRIGO Carnier




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