martedì 28 febbraio 2017

ANCORA INTERESSE SULL'ARGOMENTO DI MIRKO E KATIA, ASSASSINATI ALL'ALBA DELLA LIBERAZIONE, IL 12 APRILE 1945, SULLE MONTAGN E DELLA CARNIA.




COMUNICATO AD AMICI, SIMPATIZZANTI, STUDENTI UNIVERSITARI E A QUANTI SI INTERESSANO A VICENDE STORICHE RIFERITE AL 1944-1945


Torno ancora su MIRKO e KATIA, riproponendo quanto già pubblicato il 28 ottobre 2014, in relazione a recenti telefonate ricevute che confermano l’interesse, e ritengo che dovrò tornarci ancora.

28 febbraio 2017

                              
                      MIRKO-KATIA – MONOPOLI (Bari)

Ricevo ancora telefonate dalla Carnia ed anche dalla Slovenia e Bosnia,   soprattutto da giovani in parte universitari in cui si registra un risveglio di interesse per la storia avendo gli stessi saputo, da fonti informative, della mia nomina a suo tempo, nella Federativa Iugoslava, a  procuratore irrevocabile, su alto consenso dei di Autorevoli fonti resistenziali iugoslave della Bosnia-Slovenia, da parte dei congiunti di Mirko (Arko Mirko) noto  comandante partigiano nelle vicende resistenziali della Carnia, onde accertare le ragioni del suo assassinio assieme alla  sua compagna di lotta, Katia (Gisella Bonanni) all’ alba della liberazione. Mi si chiedono notizie  perché, in taluni  miei  scritti,  resi anche noto di essere stato  amico e  confidente dell’ Ors di Pani ( cav. Antonio Zanella),  il patriarca pastore della Carnia da cui Mirko e Katia, nell’ inverno 1944-1945, ebbero effettiva assistenza ed al quale fecero importanti confidenze di cui il medesimo mi rese partecipe. Posseggo su entrambi importanti  documenti per cui, stante i la mia vasta ricognizione informativa in anni lontani, vengo innanzitutto a precisare  che entrambi, Mirko e Katia, furono e restano per la storia irriducibili comunisti filo stalinisti  legati allora al disegno sovietico di espansione nell’ Europa occidentale, Nord Italia compreso. Sulla fedeltà ideale di Mirko oltre alle dichiarazioni dei genitori di Mirko, del fratello Dionisio ex capo partigiano del battaglione “Giornate Nere”,  dispongo  di una relazione stesa da un suo subalterno, Roberto  Guiducci, in seguito laureatosi in ingegneria ma dedicatosi con passione travolgente alla sociologia e come tale famoso in Italia(1=Nota)). Secondo il medesimo la fedeltà filostalinista di Mirko era assoluta, per certi versi addirittura crudele. Come già scrissi in vari miei articoli del passato, Mirko e Katia erano legati e tenevano  contatti con l’infiltrato sovietico Cernikow che li raggiunse un’ultima volta, d’ inverno,  nel secondo rifugio dove nessun altro mise piede all’infuori del padre di Katia, posto su un crinale a località “Pala dai Zocs”  (il primo rifugio, costruito con assi di larice, stava dirimpetto alla zona dell’Ors sulle falde del monte Veltri.). Cernikow, previo accordi con una delle missioni britanniche  “Rankin”B”, paracadutate nell’ ultimo periodo di guerra nel Veneto ed anche altrove nel nord Italia per controllare l’attività resistenziale, data la precaria  salute di Mirko,  convenne col medesimo ed ovviamente con Katia che, a una data stabilita  entrambi si portassero a valle in  zona pianeggiante, dove un Westland Lysander MK. britannico,  li avrebbe prelevati con destinazione  al Sud nella base britannica di Monopoli (Bari) da dove poi  sarebbero stati trasferiti  nell’ Unione sovietica affinchè Mirko potesse beneficiare delle cure necessarie stante il suo stato  di emottisi. Purtroppo non molto prima della data stabilita  due sicari (T. e B.) inviati da mandanti di cui conosco perfettamente i nomi, provvidero alla loro eliminazione sulla quale,  oltre a quanto da me  pubblicato nel mio volume "LO STERMINIO MANCATO", c’è dell’altro da dire. Giovanni Zanier montanaro della valle di Pani e pastore di malghe, dal suo casolare  “ Stali Grant” posto sul versante che fronteggia i casolari dell’ Ors,  mi  dichiarò di aver udito, a una certa data, distintamente le raffiche di mitra che uccisero Mirko e Katia e, qualche tempo dopo, di aver notato un apparecchio, evidentemente  il Westland Lysander,  fare dei giri insistenti  sopra la valle e poi andare via, evidentemente perché i due, essendo stati assassinati, mancarono all’ appuntamento… .

Porcia (Pordenone), 28 ottobre 2014

                                    PIER ARRIGO CARNIER


(1=Nota). Su Guidetti, nato nel 1923 , scrisse il CORRIERE DELLA SERA il giorno della sua morte a Milano, il 10 aprile 1998: “… Riformista ma  radicale non da chiacchiericcio ha sempre indicato un varco nel muro dell’immutabilità, della staticità sociale con i suoi cumuli di ingiustizie…dopo la disillusione dello stalinismo, del socialismo realizzato, disse .”Finirà anche quell’impero. Mille, centomila, milioni di Sacharov li faranno finire”.
Scrisse ancora il CORRIERE DELLA SERA : “…fu un uomo  di grande dignità intellettuale.”

Testimonianze :

Sartori Luigi – fiancheggiatore agenti alleati
Materazzi Alberto – ex agente dell'OSS (U.S.A.)


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