sabato 25 marzo 2017

CASUALE GRADITA RICHIESTA DI INFORMAZIONI SULLA DONAZIONE ALLA CHIESA “CRISTO RE” DI TIMAU.

 Foto degli amici cosacchi: io con Tatjana.

Foto degli amici cosacchi: io tra i due coniugi cosacchi davanti alla mia residenza Leonhard e Tatjana.

Ho avuto oggi la visita preannunciata, a Porcia di Pordenone, di due ospiti cosacchi provenienti dalla Germania e precisamente di Tatjana Maininger e Waldemar Leonhard, lui. atamano in uniforme con colbacco siberiano, a me noti ed incontrati in precedenza. Abbiamo a lungo parlato di vecchi e di nuovi  piacevoli argomenti concernenti vicende cosacche, soffermandoci  poi, fra l’altro, sulla donazione fatta da un comandante germanico a Timau il 2 maggio 1945. Ho esposto loro, accuratamente e documentalmente, l’iter dei fatti precisando che  il donatore fu l’ Obergruppenfuehrer SS. Otto Gustaw Wächter, ex governatore di Cracovia e Leopoli, successivamente, in seguito all’ arretramento del fronte orientale, nominato da Hitler in sostituzione del segretario di Stato Lanfried, capo del’Amministrazione militare tedesca in Italia con sede a Gardone Riviera e due comandi di campo sottostanti, uno a Milano e l’altro a Trieste. Al momento della ritirata , trovandosi a Trieste,Wächter si pose col suo Comando al seguito della colonna blindata del Gruppenfuehrer SS. Globocnik che, dopo alcune soste, transitò per Timau dove avvenne la menzionata donazione come da annotazione fatta per mano del Parroco, don Ludovico Morassi, nel diario parrocchiale ed a me personalmente confermata dal medesimo. Ho doverosamente aggiunto che, la scritta posta all’ interno della chiesa riguardo tale donazione, eseguita molti anni dopo il decesso di don Ludovico Morassi è assolutamente errata , dovuta a oscuri rabberciamenti paesani, privi di ogni e qualsiasi fondamento storico. Oltre a vasti articoli sulla testate di quotidiani, Il Gazzettino e Messaggero Veneto, nell’aprile 2006 sul periodico “asou geats....” organo dell’oasi tedescofona di Timau, uscì un mio lungo rapporto, di quattro pagine su 5 colonne ciascuna, ampiamente documentato, ivi riprodotta mediante foto la sopramenzionata pagina del diario attestante la somma di un milione donata con la precisazione da “un comandante germanico” scritta da don Morassi, con un assieme di altre mie peculiari puntualizzazioni di valenza storica. Nell’ agosto 2010 usciva , sempre su “asou geats...” altro mio vasto rapporto su quattro pagine di cinque colonne ciascuna che ripercorreva l’argomento nel quale, conclusivamente, precisavo che, la donazione di Otto Gustav Wächter , cattolicissimo e stimato dal VATICANO secondo gli alti principi imperscrutabili della Chiesa, di natura sovranazionale ed universale era un atto, dettato dalla coscienza in un momento tragico legato alle vicende storiche della Carnia nel secondo conflitto mondiale, che avvolge di suggestivo fascino la chiesa di CRISTO RE.

Il fatto donativo di Wächter,  SS. membro importante del partito nazionalsocialista austriaco ed ex governatore di Cracovia e Leopoli, merita  in ogni caso un' ulteriore considerazione andando oltre la sobria frase donativa  motivata nel diario per cui ritengo meritevole  esporre le effettive circostanze storiche.  Mentre le montagne che sovrastano Timau  si sbiancavano di neve  con  nere colonne di tedeschi e cosacchi  che salivano penosamente verso il passo di confine che immette nell’ Austria e il III° REICH  stremato nelle forze, pur con estreme leggendarie resistenze, avvertiva  inevitabile il crollo,   si delineava  un ultimo disegno. Nei  successivi giorni , come scrissi nel mio libro “ Lo Sterminio Mancato”, sotto la forte spinta del Vaticano  con segreta consapevolezza degli anglo-americani  si riunivano,  a STRÖBL nel salisburghese, dei protagonisti di rilievo in gran parte austriaci e fra questi il vescovo Roracher,  per abbozzare, sulla caduta del III° Reich,  la costituzione di una Grande Austria quale “Status” che avrebbe potuto ristabilire l’equilibrio dell’ Europa ed avrebbe compreso la Slovenia, la Croazia, l’Ungheria e la Romania, proposta che i vincitori alleati soprattutto Winston Churcill, conclusivamente disapprovarono.

Voglio ancora credere, infine, che certe visite fatte a Timau da taluni esponenti o rappresentanti del clero russo ortodosso del quale ho rispetto e reciproca alta stima, siano state e lo siano solo formali, che cioè nel merito e sotto il profilo della legittimità storica, non abbiano alcuna  attinenza o propensione con  la  vecchia maleodorante diceria diffusa in anni lontani per finalità tendenziose, della falsa attribuzione della donazione ai cosacchi i quali, con tale storia, non hanno proprio nulla a che vedere.

 25 marzo 2017
PIER ARRIGO CARNIER





.Mi fa veramente piacere il forte interesse manifestato dai lettori, italiani e stranieri alle mie precisazioni, già in ogni caso più volte ripetute sulla stampa e via internet, sulla donazione di Timau, protese a diffondere la verità vera che cioè fu dovuta a volontà tedesca con denaro della Gestione finanziaria dell' Armata tedesca in Italia, ma ciò che conta è il profilo ideale umano , come ho spiegato, della donazione. C'era gente comunque, certa gente non illuminata dalla cultura, che voleva e volle vergognosamente cambiare la realtà di fatto, pronta a piegarsi vilmente a poteri paesani e più alti, pronta a gestire la verità dei fatti per basse convenienze e , se del caso, a propagare il falso all' italiana !!! Dopo queste mie precisazioni mi sono giunte diverse telefonate di consenso da amici veri e conoscenti anche stranieri dotati di alti principi morali e, fra l' altro, mi è pervenuto un messaggio da parte di Horst von Waechter figlio del Gruppenfuehrer SS. Otto Gustav Waechter che vive in Austria in uno storico famoso castello, di cui riporto la frase iniziale : " La ringrazio con tutto il cuore per la sua difesa instancabile di mio padre, Dr. Otto von Waechter già Governatore di Cracovia e Leopoli durante la guerra”.





1 commento:

  1. Buongiorno Pierarrigo,
    ho avuto modo di leggere solo oggi la sua bella analisi dei fatti verificatisi a Timau sul finire della guerra. Premetto che conoscevo il parroco don Morassi (era cugino di mia madre) ma non ho mai avuto modo di parlare con lui dei fatti da lei esposti. Invece mi sento in dovere di sottolineare una cosa, ovvero che per la realizzazione della mastodontica chiesa le cui dimensioni contrastano con quelle del paesino di Timau e con l'orografia ristretta della vallata, la somma donata fosse stata poi del tutto insufficiente alla completa realizzazione della chiesa stessa. Come conseguenza il menzionato parroco dovette rivolgersi a chi qualche soldo lo aveva racimolato andando in giro a guadagnarsi il pane e cioè i molti emigranti timavesi. Fu certamente un errore di valutazione quello del parroco, avrebbe potuto realizzare una chiesa molto più piccola, con meno oneri da lasciare ai posteri per la sua manutenzione e magari realizzare qualcosa per la comunità timavese come ad esempio un centro sociale di aggregazione per i giovani.
    Un saluto cordiale

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