venerdì 8 febbraio 2019

RICORDO DEI MIEI DIRETTI RAPPORTI COL GRANDE REGISTA INTERNAZIONALE FRED ZINNEMANN



RICORDO DEI MIEI DIRETTI RAPPORTI COL GRANDE REGISTA INTERNAZIONA-
LE   FRED ZINNEMANN


Fu all’ HOTEL POST - 5 stelle di Lienz(Austria,  modernizzato nel dopo seconda guerra, nel quale negli anni settanta (1970) ebbi gli incontri col grande regista internazionale Fred Zinnemann, l' ideatore dei film "Mezzogiorno di fuoco" e " Sette giorni un' estate", quest' ultimo girato nelle alpi svizzere la cui delicatezza ed umanità mi fece piangere !! Fu Zinnemann, ebreo intelligentissimo, dopo aver letto il mio libro "L' Armata Cosacca..." e su consiglio di storici britannici, a volermi conoscere, incontrare  e nominarmi, da subito, suo consulente onde  affrontare insieme la regia e scenografia di un film  incentrato sulla tragedia cosacca della Drava. Non posso dimenticare che, già al primo arrivo da una notevole folla all'ingresso e nella Holl dell'Hotel, giovani austriaci e molte donne eleganti, nei miei riguardi  si  levarono grida di "hurrà fur die Kosaken", "hurrà fur die Kosaken" (Hurrà per i cosacchi...).Piacque a Zinnemann la conoscenza di dettagli che io avevo acquisito sull' organizzazione cosacca ed in rifermento ai fatti della Drava, al volontario suicidio collettivo dei cosacchi per annegamento nel fiume in piena, piuttosto che subire il rientro nella Russia sovietica di Stalin, al retroscena britannico del come agire e al ruolo di Mec-Millan, plenipotenziario del Mediterraneo per gli alleati anglo-americani. Si sarebbe partiti con la regia dalle colonne cosacche in marcia nel villaggio di Timau nell' alta Carnia, all' inizio del calvario del Plockenpass. Io proponevo introdurre inizialmente alcune immagini di partigiani della Garibaldi, quali Mirko e Grifo..., ma Zinnemann valutò diversamente. Approvò, invece, una scena introduttiva iniziale che io proposi, intesa ad evidenziare la vecchia grande Carnia, dove delle pattuglie tedesche della Wehrmacht, in coincidenza all' inizio dei grandi rastrellamenti di fine estate 1944, invitano pastori e malgari della zona di confine a lasciare frettolosamente le malghe, per cui  sarebbe stata girata  la scena di tipici pastori che, con dialoghi motivati nell' effettivo idioma carnico, lasciavano  le malghe "Moraret", "Chiaula Granda"e "Pieltinas." Ovviamente la scena madre della regia concerneva l'azione della forzata consegna dei cosacchi all' URSS e quindi la tragedia della Drava, decisione sancita alla conferenza dei tre grandi a Yalta, prima della fine della guerra, e relativo retroscena onde coprire e superare violazioni di norme internazionali sulla protezione dei prigionieri, che  i cosacchi lo erano per cui andavano protetti. In quanto alle comparse della cavalleria cosacca attraverso valide conoscenze, ed in particolare su consiglio della direzione della Scuola militare di cavalleria di Pinerolo, mi riuscì di risolvere il problema. Il Governo della Danimarca, il cui esercito disponeva di un brillante reggimento di cavalleria, risolte alcune norme burocratiche, era disposto a concedere uomini e mezzi di tale reggimento. Era stato più o meno risolto anche il problema dei luoghi dove girare alcune scene rilevanti. Purtroppo per ragioni politiche la 20 Century Fox Francese che si era impegnata a produrre il film, d'intesa con Zinnemann, si vide costretta a decidere la sospensione del progetto. E' passato ovviamente molto tempo,  ma non è detto che, attualmente, non vi possa essere un qualificato regista disposto a riattivare e dare esecuzione al  prezioso importante progetto nei cui alti valori il grande Zinnemann ci credeva.

8 febbraio 2019                             CARNIER PIER ARRIGO

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